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L’Analisi Di Pisa Benevento

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Il Pisa dimentica immediatamente la sconfitta rimediata a Modena sette giorni or sono e con un goal per tempo archivia la pratica Benevento ; torna la vittoria all’Arena Garibaldi e si conferma il trend che quando i neroazzurri non subiscono una rete al passivo nei primi minuti di gioco difficilmente non arrivano all’appuntamento con i tre punti. Il modo migliore per arrivare alla sosta del campionato per gli impegni delle Nazionali, con la posizione play off blindata e con un finale di stagione ancora tutto da scrivere.

PRIMO TEMPO. Nel Pisa c’è Esteves in luogo di Beruatto sulla corsia mancina e capitan Caracciolo nel cuore della difesa al fianco di Barba, in attacco tocca a Morutan ispirare la coppia goal formata da Moreo e Gliozzi ; il Benevento invece lancia in avanti Simy con Karic e Farias in appoggio mentre in difesa guida il grande ex Leverbe. La gara sin dai primi minuti di gioco è incredibilmente spezzettata, con il signor Manganiello che fischia in continuazione e mortifica sul nascere le iniziative dei padroni di casa che si devono scontrare con un avversario ermeticamente chiuso e dall’atteggiamento neanche troppo velatamente ostruzionistico.

La bravura dei neroazzurri è quella di avere pazienza e provare ostinatamente a girare il pallone alla ricerca del pertugio vincente, nonostante la manovra sia spesso farraginosa e ciò aiuti la fase difensiva di un Benevento chiuso a doppia mandata ; l’altro gran merito dei padroni di casa è quello di ottimizzare al massimo la prima vera occasione da rete creata, con Gliozzi che è bravo a lavorare un pallone complicata al limite dell’area di rigore sannita per poi appoggiarlo a Morutan il quale lo gira sulla destra a Touré che indovina un cross di prima intenzione tanto violento quanto preciso sul quale si avventa come un falco Moreo che con una poderosa incornata all’angolo basso non lascia scampo all’incolpevole Paleari. Il primo tempo è praticamente tutto qua.

SECONDO TEMPO. E’ il Benevento che deve fare la partita adesso, ma le streghe non sembrano essere in grado di impensierire un Nicolas totalmente inoperoso fino al triplice fischio del direttore di gara ; inoltre si aprono spazi invitanti per le ripartenze dei neroazzurri che intanto perdono Touré toccato duro a fine primo tempo e sostituito da Beruatto con mister D’Angelo che decide di passare ad un 3-5-2 ancora più invalicabile per gli attaccanti ospiti. Ma le sostituzioni decisive per i padroni di casa sono quelle che riguardano gli ingressi in campo di Torregrossa e Matteo Tramoni che mettono subito a ferro e fuoco la difesa sannita, dopo che Esteves aveva impegnato Paleari con un destro dalla distanza violento ma troppo centrale.

Prima ci pensa Caracciolo con un coast to coast imperioso a servire Torregrossa che apparecchia per la conclusione di prima intenzione di Tramoni respinta con i pugni da Paleari, poi è Nagy a recuperare un bel pallone in mezzo al campo ed a lavorarlo per Torregrossa che indovina il perfetto filtrante per Tramoni bravissimo a controllare in corsa con il sinistro e ad aprire immediatamente il destro per una conclusione a giro sul palo lungo che fa secco Paleari. E’ la rete che chiude la contesa e che consolida la realtà già esistente prima dell’inizio del match : Pisa lanciato in piena zona play off e Benevento condannato a lottare fino alla fine per il mantenimento della categoria, con Leverbe che si fa cacciare in pieno recupero per somma di ammonizioni e che è un po’ l’immagine delle difficoltà della compagine giallorossa.

POLLICE SU – Arturo Calabresi

La sensazione è che al momento sia al top della condizione fisica, lo dimostra la foga con la quale gioca e la garra con la quale ringhia sui calciatori avversari che gravitano nella sua zona. Interessante pure la sua duttilità tattica : primo tempo giocato da terzino destro di una difesa a quattro, ripresa disputata come braccetto di destra di una retroguardia a tre. Ed in entrambe le situazioni si disimpegna egregiamente, rischiando niente in fase difensiva e nel secondo tempo beneficiando di un ispirato Esteves che gioca dalla sua parte con il quale forma una catena di destra assolutamente interessante. In estate i tifosi del Lecce avevano rimpianto largamente la sua partenza, settimana dopo settimana capiamo sempre di più il perché.

POLLICE GIU’ – Ettore Gliozzi

La sensazione è quella diametralmente opposta rispetto a quella evidenziata per Calabresi, ovvero che in questo periodo il buon Ettore non sia nel suo momento migliore a livello di condizione fisica e questo ovviamente ne pregiudica le prestazioni. Ciò nonostante lotta contro Leverbe e compagni anche quando nel primo tempo la manovra offensiva dei neroazzurri non è delle migliori ed inoltre ha il merito di gestire un pallone assai complicato dal quale poi si sviluppa l’azione che porta al goal di Moreo. Aspettiamo fiduciosi il miglior Gliozzi un po’ come aspettiamo in gloria il miglior Torregrossa, perché abbiamo visto nella seconda parte del girone di andata cosa sono in grado di combinare assieme quando stanno bene i due attaccanti neroazzurri.

H2o

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