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Il Primo Stipendiato del Pisa
- Updated: 10/10/2013

Chi è stato il primo “stipendiato” del Pisa?…e quanto o che cosa guadagnava?
Una domanda apparentemente banale, ma che segna, o meglio traccia, una linea di confine fra il calcio pioneristico, fatto di giovani studenti di città, che sparivano e cessavano le loro attività quando gli esami diventavano più frequenti e pressanti, e il calcio moderno, dove i giocatori vengono scelti e retribuiti per fornire prestazioni.
A Pisa questo punto di non ritorno venne varcato nel 1913, quattro anni dopo la fondazione del Pisa Sporting Club. Il giocatore in questione giocava in porta, era spezzino e si chiamava Toso. Ma per meglio ricordare questo fatidico momento vi riportiamo il ritratto fatto da Beppe Chiellini, meglio noto in città come “Astianatte”: Toso era un tracagnotto sodo come un colonnino del Duomo, ma volteggiante come un pipistrello: Costui era spezzino ed era l’unico “pagato” dal Pisa il quale lo retribuiva con: a) rimborso del viaggio in terza; b) panino di ripieno di mortadella di Canapino; c) due bicchieri di vino di collina da Zanobi in piazza della Stazione; d) acqua dell’acquedotto di Filettole a volontà; e) una volta all’anno la risolatura degli scarponi.
Vista con gli occhi di oggi, questa tipologia di compenso, fa ovviamente sorridere, ma per l’epoca non era poi così poco, un lauto ed accettabilissimo rimborso spese. Di sicuro, nel giro di pochi anni il calcio passò ad essere un vero e proprio business, basta pensare che nel 1930 il pisano Colombari, al momento del suo trasferimento dal Torino al Napoli, venne soprannominato, a causa della cifra record pagata dai partenopei, il Banco di Napoli. Ma è nel 1913 che a Pisa il calcio iniziò a trasformarsi in qualcosa di diverso, di moderno, in qualcosa che è arrivato direttamente fino ai giorni nostri.
Senio Calvetti