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Como Pisa : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Seconda vittoria consecutiva in trasferta per il Pisa che dopo Brescia espugna Como e riconquista il primato in classifica ; prova autoritaria dei neroazzurri che passano subito in vantaggio grazie alla goffa deviazione di Scaglia sul tiro cross di Mastinu e quindi gestiscono le operazioni per buona parte del match ma senza riuscire a trovare il goal del raddoppio. Como tanto generoso quanto confusionario, la porta di Nicolas non deve correre pericoli particolari : tre punti d’oro che sono il miglior viatico in attesa del big match contro il Lecce di sabato prossimo.

PRIMO TEMPO. C’è Mastinu in mezzo al campo al posto di Marin mentre è Cohen il partner di Lucca in attacco ; Como che emula quanto fatto dal Brescia la settimana scorsa e sceglie di giocarsela con la difesa a tre ma è una mossa che non paga visto che passano appena sei minuti ed i neroazzurri vanno in vantaggio grazie ad un tiro cross di Mastinu che trova la deviazione di Scaglia che rende la traiettoria della sfera mortifera per Facchin.

Ospiti padroni del campo, la catena di sinistra formata da Mastinu e Beruatto è di impossibile lettura per i lariani ma le polveri di Cohen e Lucca risultano essere bagnate e ciò vanifica il gran lavoro della squadra di mister D’Angelo, cosicché nonostante il Como non riesca mai a rendersi davvero pericoloso dalle parti di Nicolas il risultato resta in bilico e dà speranza ai padroni di casa.

SECONDO TEMPO. Provano a spingere sull’acceleratore i lariani ma il Pisa è un muro di gomma e nonostante gli ingressi in campo di Gabrielloni e Gliozzi la musica non cambia e Nicolas trema soltanto su un colpo di testa di Cerri dove il miracolo del portiere brasiliano è vanificato dalla segnalazione di fuorigioco dell’assistente dell’ottimo signor Doveri.

Mister D’Angelo cambia tutto l’attacco inserendo Masucci e Sibilli al posto di Lucca e Cohen, la linea offensiva neroazzurra ne guadagna in vivacità e soltanto la traversa impedisce a capitan Gucher di realizzare il primo goal stagionale. Poco male, le mischie in area neroazzurra nei minuti finali non sortiscono effetti nonostante anche Facchin salga in area di rigore avversaria ; il Pisa può così festeggiare una vittoria meritata e che certifica una volta di più quanto sia meritato il primato in classifica.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

MASTINU. Prestazione sontuosa quella dell’ex Spezia che riesce a primeggiare nella zona nevralgica del terreno di gioco sia quando ha il pallone fra i piedi sia quando deve andare a contrastare le iniziative di Arrigoni e Bellemo ; come se non bastasse da un suo tiro cross nasce l’autorete di Scaglia che alla fine della fiera decide la contesa. Nel primo tempo forma con Beruatto una catena sulla corsia mancina che manda ai matti il malacapitato Vignali e che in generale rappresenta una spina nel fianco costante per tutta la retroguardia dei lariani ; ed anche nella ripresa le sue giocate illuminano il gioco dei neroazzurri e sono sempre ad intelligente servizio della manovra offensiva della compagine ospite. Sostituire il Marin visto in questi primi tre mesi di campionato non era affatto un compito facile, la naturalezza e l’efficacia con la quale il buon Giuseppe esegue tale operazione è la migliore testimonianza di quanto questo giocatore possa essere utile alla causa neroazzurra dopo la sfortunata parentesi della seconda parte della stagione scorsa. Nessuno rimane indietro nel gruppo forgiato da mister D’Angelo : e questa è una grande forza di questo Pisa che guarda tutti dall’alto con pieno merito.

BERUATTO. Come appena asserito nel primo tempo è l’attaccante in più dei neroazzurri, capace di penetrare con incredibile facilità nel fianco destro della difesa disegnata da mister Gattuso, perfettamente coadiuvato in questa operazione da un Mastinu particolarmente illuminato. Da un suo cross respinto con affanno da Facchin nasce la giocata dell’ex Spezia che porta all’autorete di Scaglia ; mette poi a referto anche altri suggerimenti interessanti per i compagni dell’attacco che però non riescono a trasformare in moneta sonante le iniziative dell’ex Vicenza. Determinato anche in fase difensiva, dalla sua parte il Como non riesce praticamente mai a sfondare neanche quando il tecnico lariano si gioca tutte le carte offensive a propria disposizione ; conferma di essere uno dei grandi protagonisti di questa prima parte di stagione da sogno per il sodalizio neroazzurro.

GUCHER. Si rifà alla grande dell’episodio sfortunato che lo aveva visto suo malgrado protagonista martedì scorso contro il Perugia, sfoderando una prestazione di grande sostanza e di ottima qualità in mezzo al campo, sempre a servizio dei compagni, sempre alla ricerca del filtrante giusto per mandare in porta i vari Lucca, Cohen, Sibilli e Masucci. E quando si mette in proprio e può finalmente esplodere il destro è la traversa a negargli in maniera beffarda la prima gioia stagionale … vorrà dire che il primo goal del capitano neroazzurro sarà uno di quelli ancor più pesanti. Perché Dio solo sa se il Pisa primo in classifica ha bisogno del miglior Robert Gucher …

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

LUCCA. Partita complicata quella dell’attaccante ex Palermo, con i padroni di casa che cambiano addirittura modulo e si mettono a tre in difesa per meglio arginare lo spauracchio della vigilia ; il risultato è che il buon Lorenzo fa una fatica immane a combinare qualcosa di determinante dalle parti di Facchin e la sua partita si risolve giusto in qualche calcio di punizione conquistato grazie ad una buona difesa della sfera. Per il resto mai davvero pericoloso negli ultimi sedici metri, e la sensazione che stia attraversando un momento di scarsa fiducia che si traduce in un attitude non proprio positiva che appare evidente guardandolo giocare ; forza Lorenzo, arriveranno anche tempi migliori, come quelli vissuti fino ad un mese fa.

COHEN. Se Atene piange, Sparta non ride. Come il compagno di reparto Lucca anche il calciatore israeliano fatica ad accendersi a dovere negli ultimi venti metri, facendosi preferire addirittura in fase di non possesso quando va a portare il pressing sui difensori del Como che provano a far partire l’azione dalle retrovie. In un paio di circostanze avrebbe pure lo spazio per armare pericolosamente il sinistro ma la mira lascia a desiderare oppure ritarda troppo la conclusione permettendo ai difensori avversari di murare i suoi tentativi di battuta a rete ; si spegne progressivamente con il trascorrere dei minuti tanto da essere richiamato in panchina da mister D’Angelo intorno all’ora di gioco.

TOURE’. Prestazione tutto sommato sufficiente quella del centrocampista tedesco che però risulta essere meno incisivo che in altre circostanze, condizionato anche dal fatto che dalla sua parte di campo si trova a dover dialogare con Hermannsson che per caratteristiche personali è maggiormente portato a difendere piuttosto che ad offendere. In un Pisa che attacca praticamente soltanto sfruttando la corsia mancina tocca a lui fare l’equilibratore del centrocampo in fase di non possesso, compito svolto con abnegazione e buoni risultati ma che gli impedisce di essere pericoloso dalle parti di Facchin.

H2o

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