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Pisa Reggina : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Il Pisa non sbaglia il match casalingo contro una Reggina scorbutica ed arriva alla seconda sosta del campionato da capolista, forte di sei vittorie ed un pareggio nelle sette gare fin qui disputate ; ma non è stato affatto semplice avere la meglio di un avversario tosto e ben messo in campo, colpito a freddo in avvio di gara ed affondato nella ripresa proprio nel momento di maggior difficoltà della truppa neroazzurra. Si continua a sognare ad occhi aperti all’ombra della Torre Pendente.

PRIMO TEMPO. Pisa con Birindelli e Beruatto a presidiare le corsie laterali, centrocampo confermato in blocco e Cohen a dar manforte a Lucca in attacca ; Reggina che presenta l’ex di turno Liotti al posto di Di Chiara ed il classe 2001 Cortinovis nella linea dei trequartisti alle spalle del colosso Galabinov. La partenza dei padroni di casa è di quelle che fanno male : il lancio dalle retrovie di Caracciolo mette in moto Lucca che difende bene palla e scarica su Birindelli, cross di prima intenzione e Cionek con un intervento a dir poco maldestro mette la sfera alle spalle dell’esterrefatto Micai.

Le due squadre se le danno di santa ragione, non si contano più i corner da una parte e dall’altra e c’è lavoro per i due portieri : prima Nicolas è prodigioso a dire di no con la manona al tap-in da zero metri di Cortinovis su assist di un Rivas particolarmente ispirato, quindi tocca a Micai alzare sopra la traversa il missile di un Gucher che poco prima dell’intervallo alza bandiera bianca per un problema fisico (al suo posto entrerà Sibilli). Davvero bello lo spettacolo offerto dalle due squadre sul terreno di gioco dell’Arena Garibaldi, il pubblico apprezza.

SECONDO TEMPO. Reggina che rientra in campo spingendo sull’acceleratore alla ricerca del pareggio, Pisa che si difende con ordine nonostante l’arrembaggio avversario. Ci prova Lucca a spezzare la pressione amaranto provando a bissare la prodezza realizzata contro il Monza, ma Micai si salva in corner ; dall’altra parte Rivas e Laribi spaventano Nicolas ma in entrambe le circostanze la mira degli avanti di mister Aglietti lascia (seppur di poco) a desiderare.

Nel momento di maggiore difficoltà ci pensa Lucca a chiudere anzitempo la contesa, conquistandosi un calcio di rigore sacrosanto con un movimento da attaccante consumato che costringe all’intervento falloso Regini ; come se non bastasse Micai pensa bene di dare una manata a Birindelli guadagnandosi il cartellino rosso. Entra il giovanissimo Turati che non può far altro che sfiorare la sassata di Lucca che dagli undici metri non sbaglia e mette praticamente la pietra tombale sul match.

Il resto è pura accademia, con la girandola delle sostituzioni che non cambia la sostanza di una partita che conferma una volta di più il Pisa quale realtà di assoluto livello per questo campionato di serie B alla disperata ricerca di un padrone considerando gli imbarazzi di Monza e Parma. Un primo posto assolutamente meritato per gli uomini di mister D’Angelo, che possono vivere con serenità e soddisfazione questo secondo stop del torneo.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

BERUATTO. Prestazione sontuosa dell’ex Vicenza che solca la corsia mancina come se non ci fosse un domani facendosi valere sia in fase di possesso che in quella di non possesso, chiedere a tal proposito a Lakicevic e Laribi che sostanzialmente non la vedono mai. Impressiona la facilità di corsa del figlio d’arte che lo rende freccia praticamente imprendibile per i giocatori avversari, facendolo eccellere soprattutto quando c’è da dare manforte alla manovra offensiva ; ed a tal proposito grida vendetta il palo interno che gli nega la gioia del goal e non premia una percussione perentoria che spezza in due la linea difensiva degli amaranto. Peccato, sarà per un’altra volta …

LUCCA. Pronti, via e da una sua difesa di palla nasce il cross di Birindelli sul quale Cionek la combina grossa ; poi per il gigante ex Palermo inizia una partita difficile, attenzionato continuamente dalla linea difensiva disegnata da mister Aglietti che non gli dà tregua. Cerca di “pulire” palloni utili per i compagni e sopratutto non si deprime quando risulta eclissato dalla contesa, tornando ad essere devastante nella ripresa quando prima prova a bissare il gran goal segnato contro il Monza – ma Micai fa buona guardia – e quindi si costruisce il calcio di rigore con un movimento da attaccante di razza sul quale il malcapitato Regini non ci capisce niente e si trova costretto a commettere un fallo grosso quanto una casa. Glaciale dal dischetto a dispetto dei vent’anni, il povero Turati per poco non ci rimette le mani nel tentativo di intercettare una sassata di inaudita violenza. Devastante, c’è poco da aggiungere per un ragazzo che già ad inizio ottobre ci ha già fatto “sprecare” fiumi di inchiostro.

NICOLAS. Nel momento di maggiore difficoltà per i neroazzurri si inventa la parata dell’anno, a mano aperta ed in controtempo, sul tap-in da zero metri di Cortinovis che già stava pregustando il goal del pareggio : intervento decisivo nell’economia della contesa, al quale abbina tutta una serie di uscite alte che trasmettono sicurezza totale ai compagni della difesa. I tifosi della Reggina che in estate rimpiangevano la sua mancata riconferma avevano evidentemente ragione, c’è poco da aggiungere …

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre giocatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

COHEN. Schierato a fianco di Lucca non riesce a bissare quanto di buono fatto vedere nell’ultimo match casalingo contro il Monza, faticando a trovare spazi utili fra le strette maglie della difesa avversaria ; il pressing feroce di capitan Crisetig e compagni tende a lasciarlo ai margini della partita, ed al giocatore israeliano non resta che provare un paio di spunti di alta scuola per provare ad infiammare il pubblico dell’Arena Garibaldi. Impegno comunque encomiabile, nei momenti di maggior difficoltà si mette a fare pressing ed interdizione provando a sporcare il giro palla dei calciatori della Reggina.

SIBILLI. Rileva capitan Gucher ad inizio ripresa ma fatica ad avere ragione dell’aggressività del centrocampo avversario nonostante provi ad agire fra le linee come suo solito ; stavolta le sue serpentine e le sue giocate in velocità non sortiscono gli effetti desiderati, ed anche quando la Reggina si trova sotto di due goal ed in inferiorità numerica non riesce a sfruttare come dovrebbe gli spazi invitanti lasciati dagli avversari, vanificando un paio di partenze potenzialmente letali per la porta amaranto.

NAGY. Parte a mille all’ora ed è impressionante il numero di palloni che recupera ed il numero di palloni che tocca in favore dei compagni, ma con il trascorrere dei minuti il suo dinamismo viene meno ed inizia a peccare di precisone nelle giocate, risultando uno dei più in difficoltà quando la Reggina ha il pallino del gioco in mano. Sia chiaro, tutto normale per l’ultimo arrivato questa estate in casa neroazzurra ; per certi versi la convocazione con la Nazionale ungherese non è poi un toccasana, perché con due settimane di allenamento a San Piero si sarebbe presentato alla ripartenza del campionato ancora più inserito e fisicamente rodato nello scacchiere tattico di mister D’Angelo.

H2o

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