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(Non) Pagelle Cremonese Pisa

pagelle e commento

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Di ritorno dal grigiore nebbioso di Cremona, ci sarebbero le consuete pagelle post gara da fare.

I soliti numeri più o meno noiosi per premiare i calciatori maggiormente meritevoli e per dare una bonaria tirata di orecchio a quelli che invece hanno fatto meno bene.

Chi sale in cattedra, chi va dietro la lavagna.

Numeri alti per premiare la parata disumana di Gori sul destro a botta sicura di Valzania e la prestazione tutta qualità di Vido, autore del goal che ha riaperto la partita.

Numeri comunque buoni per valutare l’esordio in maglia neroazzurra di Beghetto e per quantificare al meglio tutta la legna fatta in mezzo al campo da Marin.

Numeri bassi invece per tentare di descrivere la giornata non particolarmente positiva di Meroni e la prestazione di un Lisi in difficoltà in entrambe le fasi di gioco.

Ed a proposito di numeri, ci sarebbe da valutare l’azzardo tattico iniziale di mister D’Angelo, quel 3-4-1-2 che doveva contrastare gli uno-due sulle corsie laterali che rappresentavano la forza della Cremonese e che invece, soprattutto sulla catena di destra, ha prestato il fianco alle accelerazioni di Valeri e di Baez che hanno portato ai due goal che hanno deciso la contesa.

Insomma, i soliti numeri più o meno interessanti che si leggono sempre nelle analisi post gara.

Ma francamente stasera di redigere questa rubrica come ormai sono solito fare da parecchi anni non ne ho voglia alcuna.

Il motivo ? Estremamente semplice.

Mi sono rotto i coglioni.

Mi sono rotto i coglioni dei continui orrori arbitrali perpetrati nel corso di questa stagione ai danni di capitan Gucher e compagni.

Mi sono rotto i coglioni di questa novella teoria che fa molto radical chic per la quale non si deve parlare di questi orrori arbitrali perché è un argomento accampato soltanto dai perdenti.

Mi sono rotto i coglioni del ritornello che recita a guisa di stancante litania che il Pisa deve essere più forte anche di questi orrori arbitrali.

Qua non si tratta dell’episodio estemporaneo che ci sta perché fa parte del gioco, fosse così non varrebbe nemmeno la pena accennare all’argomento.

Qua si tratta di fare un elenco che inizia ad essere grottesco nella sua lunghezza ed inquietante nell’analisi dei singoli casi.

Dalla Cremonese alla Cremonese, dal goal annullato a Masucci per un fuorigioco che non stava né in cielo né in terra da un assistente di linea che un mese prima aveva sbandierato nella finale di Champions League ai due abbagli presi oggi pomeriggio dal signor Pezzuto che a stretto giro di posta prima ignora il fallo su Marin che stava ribadendo in rete il pallone che Palombi aveva mandato a stamparsi sulla traversa e poi non espelle Carnesecchi che con un intervento degno del miglior Bruce Lee abbatte Palombi che stava provando a dribblarlo.

Passando per tutta una serie di episodi più o meno evidenti che hanno funestato il cammino dei neroazzurri in questi primi mesi di campionato.

All’inizio gli arbitri erano esordienti in categoria e poverini potevano sbagliare, ok … poi ti mandano arbitri addirittura internazionali che ne combinano più di Carlo in Francia : impossibile a tal proposito non ricordare la direzione di gara del signor Irrati di Pistoia/Firenze – a proposito, ce ne saranno sezioni arbitrali in Italia nelle quali scegliere il direttore di gara … – che un paio di settimane fa a Chiavari annulla il goal regolarissimo di Benedetti per poi regalare un calcio di rigore assurdo alla Virtus Entella.

Poi arriva il menagramo di turno che per fare il professorone ti commenta : “eh, ma il Pisa nel secondo tempo ha giocato male …” : grazie al cazzo, da essere 2 a 0 ad essere 1 a 1 ce ne corre, oltre alla frustrazione data dalla convinzione di essere stati defraudati !

Ora, siccome in questo ruzzino le quaterne arbitrali sono mandate in giro per l’Italia con il dichiarato scopo di garantire equità all’interno del suddetto ruzzino, beh, quando questa equità va a ramengo e guarda caso a rimetterci sono sempre i colori neroazzurri i coglioni di cui sopra vanno in mille pezzi e ti fanno passare la voglia di fare alcunché.

Di dare i numeri, di lanciarsi in analisi tecniche, di cercare i top ed i flop, di parlare di quel calcio che amo raccontare nei miei scritti post gara.

Pensi ai vari Gariglio, Paterna, Pezzuto, Illuzzi, Irrati e compagnia cantata e ti verrebbe voglia di darti alla blasfemia senza soluzione di continuità.

Poi però pensi che c’è subito un’altra partita da giocare e ti ritrovi ad autoscendere a più miti consigli : martedì arriva a Pisa la Salernitana di un mister Castori che dieci minuti fa ha detto che farà disdire alla moglie l’abbonamento a DAZN perché i commentatori hanno asserito che il goal del Chievo era regolare.

Traduzione della cosa : io metto le mani avanti e faccio il piangina, così magari martedì arriva un arbitro che avrà un occhio di riguardo per i colori granata …

No via, non ce la posso fare.

Ecco allora che la via della blasfemia di cui sopra torna prepotentemente a farsi strada nella mia fragile mente, insieme ad un fortissimo sentimento di invidia verso la famiglia Corrado che riesce a mantenere sulla questione una signorilità a me del tutto sconosciuta.

Perché io, scribacchino e popolano, lontano però anni luce dal voler essere popolare, questa sera mi scavo dentro e non trovo niente di meglio da dire che un laconico quanto – spero – efficace MI SONO ROTTO I COGLIONI.

Scusatemi, ma quando ci vuole ci vuole.

H2o

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One Comment

  1. Angelo

    07/02/2021 at 23:56

    E prepariamoci, la Salernitana ha già pianto…

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