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Davide Moscardelli : Una Storia Che Vale La Pena Raccontare

moscardelli

Oramai a Pisa è una notizia che conoscono anche i muri e le pietre : Davide Moscardelli è ufficialmente un nuovo calciatore della compagine neroazzurra.

Arriva nella città della Torre Pendente fra il giubilo di moltissimi ed i dubbi di pochissimi : solamente il tempo – come sempre galantuomo – stabilirà l’effettivo valore dell’operazione.

Inutile per chi scrive queste righe delineare il profilo del giocatore.

Il curriculum di Davide Moscardelli parla da solo.

I numeri di Davide Moscardelli parlano da soli.

Il personaggio Davide Moscardelli parla da solo.

Ma c’è una storia che riguarda Davide Moscardelli che mi ha affascinato per un anno intero.

Una storia a lieto fine, una di quelle da raccontare ad un figlio o ad un nipote per farlo appassionare a quello che è universalmente ritenuto il gioco più bello del mondo.

Un gioco che invece anno dopo anno personaggi sempre più meschini provano con ogni mezzo ad inquinare, ad ammorbare, a svilire, a fare in modo che la gente se ne disinnamori sempre più.

Una storia di resistenza, di sofferenza e di difficoltà ma che alla fine si trasforma a guisa di stupenda farfalla in una storia di gioia e di liberazione.

Un qualcosa di assai simile a quello che ogni tifoso neroazzurro degno di tale qualifica ha vissuto suo malgrado in quella maledetta estate trascorsa al campo di allenamento di San Piero.

A beneficio dei più distratti, è bene ricordare che la stagione scorsa Davide Moscardelli è stato il trascinatore – in campo e fuori dal campo – di un Arezzo portato ben oltre l’orlo del baratro da personaggi infimi ma che in mezzo ad una situazione assurda, grottesca, paradossale, alienante ed umiliante ha saputo trovare la forza per salvare la categoria senza neppure passare per i play out, nonostante i quindici punti di penalizzazione che gravavano sulla classifica degli amaranto.

Una forza cercata e trovata nelle due componenti più belle, più sane e più veraci di questo magnifico sport : il gruppo di lavoro ed i tifosi.

Immaginate per una attimo la situazione, cercate di visualizzarla : mentre da fuori il Male cerca di distruggere, di annientare, di annichilire persino i sogni e le speranze, da dentro si costruisce alacremente e si gettano le basi per realizzare un piccolo grande miracolo.

Ed in questo quadro che assomiglia ad un qualcosa di postatomico Davide Moscardelli è stato leader tecnico e carismatico indiscusso, la stella polare della squadra, il punto di riferimento per le dichiarazioni, per le interviste, per gli sfoghi dettati dalla frustrazione, per i festeggiamenti che sapevano di divina liberazione.

Poteva scappare da tutto questo Davide Moscardelli, poteva abbandonare la nave in mezzo ai marosi, poteva fuggire lontano dai problemi che si moltiplicavano con il trascorrere dei giorni, delle settimane, dei mesi.

Ed invece Davide Moscardelli ha deciso di restare, di combattere, di caricarsi una squadra ed una città intera sulle proprie spalle, di onorare il proprio ruolo di capitano.

Ed alla fine ha avuto ragione. Ha vinto la propria scommessa. Ed insieme a lui hanno vinto i compagni di squadra, lo staff tecnico, tutti i tifosi amaranto, tutta la città di Arezzo.

Ha scritto una bellissima pagina di storia calcistica Davide Moscardelli, ed insieme ai propri compagni ha fatto giurisprudenza : l’esempio dell’Arezzo 2017/18 sarà guida ed ispirazione per tutte le squadre e tutti i calciatori che negli anni a venire si troveranno malauguratamente nella medesima situazione. Perché, purtroppo, al peggio non c’è mai fine.

Da poche ore Davide Moscardelli è un calciatore del Pisa SC.

E come detto in precedenza, soltanto il tempo saprà valutare correttamente la bontà della scelta tecnica.

Mentre non credo affatto che ci sia bisogno di tempo per asserire che dal punto di vista umano, romantico, emozionale il sodalizio neroazzurro con Davide Moscardelli ha già vinto il proprio campionato.

A Davide Moscardelli va ovviamente anche il mio benvenuto.

Ed una richiesta, se mi è concessa.

A Davide Moscardelli non chiedo i goal, cosa peraltro che nelle ultime ventiquattro ore i tifosi neroazzurri hanno già fatto in abbondanza attraverso i social network.

A Davide Moscardelli chiedo emozioni.

Quelle emozioni che ha saputo regalare ai tifosi aretini in quantità industriali.

Quelle emozioni che purtroppo non sono riuscito a vivere praticamente mai nel corso della stagione agonistica appena trascorsa.

Perché Dio solo sa quanto ho bisogno di tornare ad emozionarmi nel seguire queste benedette maglie neroazzurre su e giù per l’Italia.

Ad Maiora Semper, Davide.

E chissà, magari le emozioni che cerco sono nascoste fra le pieghe della tua folta, foltissima barba.

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