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Il Pisa Adesso Gioca Contro Demoni e Veleni

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C’è una volontà precisa, deferire il Pisa davanti agli organi giudicanti della Federcalcio per la questione della ben nota fidejussione. E’ inutile girarci intorno, forse il tentativo sarà sventato (speriamo) ma la macchina del fango è in moto.

Per questo ha fatto bene il presidente del Pisa Fabio Petroni a inviare un esposto alla magistratura e per competenza alla Lega su una vicenda per molti aspetti inquietante, per altri aspetti rivelatrice di una macchinazione travestita da giustizia, di una messa in scena nascosta dietro un cavillo burocratico. Anzi, il Pisa sta giustamente correndo ai ripari, sollevando il coperchio di una pentola maleodorante nei luoghi e nei palazzi del Potere, da quello sportivo a quello politico, da quello finanziario a quello giudiziario. A la guerre come a la guerre.

Il tema della fidejussione necessaria per l’iscrizione al campionato è di per sè banale. Si tratta di una garanzia bancaria che non doveva e non poteva produrre alcun investimento. Appunto una semplice garanzia da restituire, a fine stagione, al netto delle eventuali multe inflitte durante il campionato. Una fidejussione che già quest’anno è stata ridotta e che l’anno prossimo sarà del tutto eliminata.

E allora, prima considerazione: è normale che un’eventuale irregolarità amministrativa, ammesso sia accertata, finisca per influire sulla classifica sportiva e magari sull’intero esito del campionato? Che ci fanno quei ventidue ragazzi in mutande rincorsi da un arbitro a correre con la palla nove mesi nel mezzo a un prato? Non è la sola domanda. Ne viene in mente un’altra, di getto: la fidejussione in questione è del settembre scorso. Possibile che la contestazione di un’eventuale irregolarità salti fuori sei mesi dopo? Se i tempi della presentazione erano scaduti, se la cifra non era adeguata, se la società di brocheraggio non era ritenuta idonea o chissà quale altre obiezione, non poteva e doveva essere sollevata prima?

E prima, ce ne è la documentazione, non è stata sollevata perché in questa torbida vicenda alcuni punti fermi ci sono.

La metà della proprietà del Pisa, detenuta da Carrara holding, è passata di mano alla fine di dicembre. E prima di questo passaggio i dirigenti di Terravision, precauzionalmente, chiesero ufficialmente alla Federazione e alla Lega, di sapere se c’erano dei contenziosi in corso con il Pisa. La risposta, affidata ad una e­mail certificata, fu categorica: nessun rilievo.

Fu uno scrupolo, quello di Terravision, comprensibile, prima di impegnarsi in un notevole esborso economico. Del resto la Federcalcio gestisce il campionato di Lega Pro in regime di monopolio e se lei ti penalizza o peggio ancora ti caccia, non ti puoi iscrivere ad un’altra federazione e un’altra competizione dello stesso valore.

Forte di quella assicurazione l’operazione fu conclusa. E non solo: incoraggiati dalla classifica, sulla quale non pendeva alcuna minaccia degli organi sportivi, furono compiuti anche massicci investimenti per rinforzare la squadra, con l’innesto di ben cinque calciatori, per tentare la scalata al primo posto. Il Pisa li avrebbe compiuti ugualmente solo avesse immaginato di poter incorrere in una penalizzazione?

E qui sta la probabile spiegazione di quel che è in corso. Non ho mai praticato la teoria del complottismo ma il compianto Umberto Eco ci ha insegnato che l’umanità non sopporta che il mondo sia nato per caso, per sbaglio, solo perché quattro atomi scriteriati si siano tamponati sull’autostrada bagnata. E allora ­ diceva ­ bisogna trovare un complotto cosmico, Dio, gli angeli, i demoni…

Qui i demoni non mancano. Sotto sembianze di uomini e carriere, sospetti e fatti certi. Un fatto certo è che a sollevare il problema del Pisa sia gente di Ferrara dove si guarda con timore alla rincorsa dei nerazzurri. Lo strumento è quello di sempre, il più infido e subdolo, perché ficcante e poco pericoloso per chi lo aziona: la stampa amica usata come le pale del ventilatore sul fango. Uno schizzo qui, un’altra là e la tua immagine è inguardabile. Una soffiatina, un trafiletto sulla cronaca locale da rilanciare sui social, con naturale perversione dei media, che dovrebbero vivere di notizie e qualche volta, invece, le costruiscono e poi magari ci campano pure.

Un altro fatto certo è che un grande dirigente della Spal è stato fino al 2014 direttore generale della Lega Pro e ha lasciato libera la ben remunerata poltrona istituzionale con la certezza di mettere le terga sulla cadrega di una società in odore di campionato cadetto. Nessuna accusa contro di lui, per carità, nessun sospetto neppure lontanissimo ma la certezza, questa si, che in Lega Pro avrà senz’altro lasciato qualche solida amicizia.

Qui finiscono i fatti certi e (non) cominciano i sospetti perché mi sia consentito: una delle prime e più nobili funzioni delle cose poco serie (e il sottoscritto non si prende esageratamente sul serio) è quella di gettare un’ombra di diffidenza sulle cose troppo serie. Vedremo gli sviluppi, anche in considerazione del fatto che il Pisa nel frattempo ha presentato un voluminoso esposto e minaccia ricorsi in sede di giustizia civile in caso di una sanzione tale da alterare la classifica della squadra.

Ma c’è da porre a lorsignori un’ultima domanda: nel caso malaugurato quando conosceremo la penalizzazione. E di quanti punti sarà? Forse a maggio, dopo l’ultima partita di campionato, sarà più facile mettere le mani nella classifica con una sentenza ritagliata su misura nel merito e nella proporzione. Intanto sappiano che un giudizio è già stato espresso: chi ha tenuto una denuncia sei mesi in un cassetto, salvo tirarla fuori al momento ritenuto vantaggioso, ha tenuto un comportamento mafioso. Per il resto, aspettiamo.

GIULIANO FONTANI

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7 Comments

  1. ALE64

    11/03/2016 at 16:50

    Egregio Sig. Fontani vorrei farle presente che il tutto è partito da macerata dove già a dicembre era partita una bordata simile verso la Spal dove si diceva fosse vicina ad una penalizzazione per mancati pagamenti. Il finale è stata una denuncia per diffamazione nei confronti di testata e giornalista. Le consiglio di informarsi meglio la prossima volta!! Senza rancore Alessandro G.

  2. France1

    05/03/2016 at 13:34

    Caro spallino (o cari spallini) innanzitutto chi mette astio siete voi e soltanto voi perché noi un vi s’è mai caato e voi avete iniziato a scrivere che noi si ruba, che le squadre toscane ci stendono il tappeto rosso e che vinciamo solo per culo perché tanto giochiamo male, e cosa più importante di tutte: VOI insieme a quelli di macerata avete tirato fuori questa storia della fideiussione, non si sa bene da quali fonti e chissà perché viene fuori solo ora e non quando nessuno credeva in una rimonta del Pisa. Quindi io mi tapperei la bocca invece di scrivere “che schifo” in quella specie di forum che avete. Tanti saluti da una tifosa pisana.

  3. Andrea

    05/03/2016 at 12:33

    Qui l’unico fine è solo gettare benzina su un fuoco provocato da chi questo giornalaio non menziona nemmeno…allora, la notizia in questione, è stata portata alla ribalta dalla testata “Cronache Maceratesi”, testata che non fa altro che gettare fango sugli altri…ora è toccato al Pisa, ma se chi ha scritto questo articolo si fosse almeno minimamente informato, avrebbe sicuramente scritto diversamente…a suo tempo, la testata di cui sopra “Cronache Maceratesi” appunto scrisse peste e corna della SPAL stessa…parole sicuramente dettate dalla presidente della squadra di Macerata che non ha altro da fare che parlare di marcio nelle altre squadre ma non vede la propria…quindi, per non incorrere sempre nella stessa rima “giornalista=terrorista” documentiamoci prima di scrivere..solo così si evitano epiteti inutili e offensivi..

  4. val

    05/03/2016 at 11:49

    Ma che vergogna leggere certi articoli, ecco come mettere astio tra 2 tifoserie che non si sono mai cagate,ecco la solita italia dei sospetti, ma sig. Fontani si faccia un’esame di coscienza e provi a guardare oggettivamente ,quale squadra in questo campionato ha giocato meglio e quale è stata più fortunata, poi decida lei chi merita di salire, e finisco col dirle che se c’è una città che non ha mai avuto aiuti da nessuno,e non li ha mai cercati, anzi, questa è Ferrara

  5. Perplesso

    04/03/2016 at 17:39

    Veramente la notizia è stata pubblicata da Macerata poi presa da altri quotidiani di altre città della lega pro…

  6. Rik

    01/03/2016 at 18:54

    Sono d’accordo con Alessandro, poi se abbiamo sbagliato è giusto pagare se abbiamo ragione è giusto che paghi qualcun altro. Ma la stampa cuttadina smetta di parlarne

  7. Alessandro grassini

    01/03/2016 at 18:38

    E allora sarà opportuno che la stampa cittadina faccia lo stesso nei confronti delle rivali.

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