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Un Nerazzurro Da Raccontare – Signorini

Nerazzurro da raccontare 2

Oggi per la nostra rubrica ” Un Nerazzurro da Raccontare ” vogliamo ricordare uno dei più grandi  di Pisa, come calciatore e come persona, uno che è rimasto nei nostri cuori e per sempre ci resterà: Gianluca Signorini.

Signorini nasce a Pisa il 17 marzo del 1960.

Nel ruolo di libero di difesa, inizia la carriera nelle giovanili del Pisa.

La storia di Gianluca coincide con l’inizio dell’era di Romeo a Pisa: è il 1978 e il Presidentissimo prende il posto di Luigi Rota, suo predecessore. Romeo arriva a Pisa dopo essere stato dirigente della Lucchese e proclama subito di voler andare in serie B, suscitando risate generali ma anche sotto sotto un certo entusiasmo; crea la figura del procuratore,facendo da mediatore durante le sessioni di calciomercato. La gente si inizia a ricredere quando il Pisa partecipa, su palcoscenico internazionale, al Torneo Anglo-Italiano e vola in classifica di serie C. Il primo allenatore, Giampiero Vitali, viene esonerato dopo poco e il posto preso da Gianni Seghedoni e successivamente da Pier Luigi Meciani: non male come inizio per Romeo, che verrà definito guarda caso il mangia-allenatori.

Nonostante il triplo cambio di guida tecnica il Pisa disputa un ottimo campionato e a poche giornate dalla fine si trova in lizza per la promozione; la vittoria di Reggio Calabria, conseguita grazie ad una rete di Di Prete e quella ottenuta contro la diretta concorrente Catania, proiettano il Pisa in testa alla classifica e la città inizia a sognare; sogno che diventa realtà con la vittoria di Pagani che consente al Pisa di tagliare il traguardo al primo posto con 44 punti a pari merito con il Matera. Promozione dopo sette anni di C1 grazie anche ai gol di Di Prete e Barbana. Non male come inizio per il nostro amico Romeo, da parolaio ad eroe, a Pisa l’aria è finalmente cambiata. In città, dopo molti anni grigi, è finalmente tornato l’entusiasmo e la squadra può contare ancora sul grande cuore dei tifosi, grazie ad un personaggio fantastico quale è Romeo, che al suo primo anno da Presidente ha stupito tutti quanti.

In questa strepitosa stagione, Gianluca ha fatto il suo esordio ufficiale a 18 anni disputando  due partite; ha avuto la grande opportunità di allenarsi molto spesso con la prima squadra.

Mentre il Pisa affila le armi per affrontare il difficile campionato di Serie B, Gianluca si trasferisce al Pietrasanta, dove avrà l’opportunità di farsi le ossa nel campionato di C2; in questa stagione si mette in luce disputando l’intero campionato da titolare e realizzando anche una rete e nonostante a fine stagione arrivi la retrocessione nei dilettanti, per lui arriva addirittura il salto di categoria e gli si aprono le porte della C1. Passa al Prato e successivamente per due stagioni, purtroppo per i nostri cuori, al Livorno dove riesce a siglare anche 3 reti, ma sotto sotto non esulta nemmeno.

Poi altre due stagioni da titolare con Ternana e Cavese, prima di passare al Parma di Arrigo Sacchi. Sacchi è un giovane allenatore romagnolo con in testa un chiodo fisso: rivoluzionare il calcio italiano; schiera la difesa in linea, applica il fuorigioco sistematico e i suoi uomini devono pressare ininterrottamente per 90 minuti. La rivoluzione funziona e i gialloblu entusiasmano per qualità e quantità di gioco e a fine stagione arriva la tanto agognata promozione in Serie B, grazie soprattutto ad una difesa insormontabile, solo 14 reti incassate in 34 incontri, della quale Gianluca è il leader indiscusso e il grande protagonista con le sue 33 presenze e i 3 gol realizzati. E’ da sottolineare anche come negli anni a venire, il mitico capitano del Milan, Franco Baresi, guarda e impara dai movimenti difensivi fatti da Gianluca al Parma, proprio quando Sacchi diventa allenatore dei rossoneri, con il quale vince tutto e scrive una delle più belle pagine del calcio italiano.

L’ anno successivo è ancora titolare: 37 presenze e altri 3 gol per lui, che lo mettono finalmente in luce e la Roma lo acquista nel calciomercato estivo del 1987, richiesto niente meno che da mister Nils Liedholm. Gioca titolare (29 partite per lui) e i giallorossi arrivano anche vicini alla conquista dello scudetto, terzi dietro a Milan e Napoli e con il suo Pisa, tredicesimo, salvo per un punto.

L’anno successivo viene preso dal Genoa, voluto fortemente dal Professore Franco Scoglio, che all’epoca stava costruendo una squadra solida e compatta per poter risalire in serie A dopo alcuni anni di cadetteria. I grifoni sfoderano grandi partite in un campionato ostico e riescono così ad arrivare primi. L’anno seguente di A è difficile come per tutte le neopromosse e la squadra arriva comunque undicesima.

La stagione 1990/1991 però è da ricordare: i rossoblu arrivano quarti in campionato alle spalle della Sampdoria, Campione d’Italia, e delle due milanesi, conquistando così la qualificazione alla Coppa Uefa 1991/1992. Signorini gioca accanto a giocatori del calibro di Collovati, Andrea Fortunato, Panucci, Eranio e Skuhravy per citarne alcuni.

La stagione di serie A va male, ma in Coppa Uefa i rossoblu riescono ad eliminare il Liverpool, diventando anche la prima squadra italiana ad espugnare Anfield Road in una competizione europea, ma sono costretti alla resa nella semifinale che li vede opporsi all’Ajax, squadra che poi vincerà la Coppa dopo due pareggi col sorprendente Torino. Altre tre stagioni a metà classifica dove comunque Gianluca riesce a siglare un totale di quattro reti, in quegli anni diventa Capitano e trascinatore, con la sua maglia n°6 sulle spalle.

Purtroppo nella stagione 1994/1995 il Genoa retrocede malamente in B e torna nella sua Pisa, un Pisa caduto nel baratro del fallimento dopo anni di gloria tra a A e B con Romeo. Il club nerazzurro riparte dall’Eccellenza e successivamente in D e Gianluca è lì ad aiutarci , insieme a Davide Lucarelli, Paolo Andreotti,Gianluca Savoldi, Federico e Jacopo Balestri, Gerry Cavallo. Il Pisa Calcio vince il campionato e viene promosso nuovamente tra i professionisti, in C2, arrivando 6° nella stagione 1996/1997. Gianluca lascia l’attiva agonistica a 37 anni.

Inizia così l’attività dirigenziale come Direttore Sportivo del club pisano. Nel febbraio del 1998, a seguito dell’esonero di mister Clagluna, diventa il Vice di Antonio Baldoni. Nel 1999 lascia il Pisa per seguire, come responsabile, il settore giovanile del Livorno, iscrivendosi anche al corso di Coverciano per diventare allenatore professionista.

Quando inizia la carriera di dirigente, scopre di essere affetto dalla SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una malattia atroce che conduce alla perdita progressiva del controllo dei muscoli scheletrici e quindi all’inevitabile morte. Gianluca lotta , i suoi figli e la moglie gli stanno accanto come non mai, giorno dopo giorno. Il 24 maggio 2001 viene organizzata allo stadio di Genova una serata in suo onore per raccogliere fondi contro questa brutale malattia: lo stadio è pieno e Gianluca, all’ingresso in campo, piange per il boato del pubblico.

Resiste fino al 6 novembre 2002, quando una crisi respiratoria lo fa spegnere definitivamente a soli 42 anni all’ospedale di Pisa. La maglia n°6 del Genoa viene immediamente ritirata e il Pisa gli ha intitolato la  Gradinata dello stadio Arena Garibaldi-Romeo Anconetani.

Questo è il nostro ricordo di un giocatore e di un uomo che si è fatto amare dalla gente per il suo talento e per il suo attaccamento alla maglia.L’amore per la nostra città e la passione per i colori nerazzurri, lo rendono senza dubbio Un Nerazzurro Da Raccontare.

 

Alessandro Sergi

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2 Comments

  1. piero benvenga

    10/11/2011 at 20:49

    sono commosso per cio che era e restera Signorini per tutta la gente di sport e non solo,visto che anche io ho perso il papa’ per la stessa atroce malattia in eta’ quasi identica. cmq forza Pisa

  2. Senio

    10/11/2011 at 14:06

    Gianluca Uno di Noi!!!
    SEMPREFORZAPISA

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