Il Pisa Siamo Noi

Roberto Gemmi : Umiltà E Curiosità Sono La Propulsione Per Il Mio Lavoro

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Ultima puntata stagionale di “Punto Radio Sporting Club”, il salotto sportivo di Punto Radio che ogni settimana ha fatto interagire i tifosi neroazzurri con i propri beniamini ; per l’occasione ospite d’eccezione è stato il direttore sportivo del Pisa SC Roberto Gemmi con il quale si è fatto un bilancio della stagione appena conclusa e si è iniziato a parlare dell’immediato futuro del sodalizio rossocrociato, passando per il calciomercato e per qualche aneddoto divertente. Roberto Gemmi.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle sue dichiarazioni.

Come canzone ho scelto “Eye of the Tiger” ma avrei potuto dirvi anche “Io Vagabondo” dei Nomadi, un gruppo che mi ricorda la gioventù, il periodo del liceo e dell’università, il momento che sono andato via di casa a quattordici anni per seguire i miei sogni. Quando giocavo nel Lecco ho giocato pure contro il Pisa ed ho fatto anche goal … dite che quelli che fanno i fenomeni contro il Pisa poi vanno presi ? Ogni tanto ci si riesce, ogni tanto poi il rendimento non è quello sperato ma capita di sbagliare nel mio mestiere : diciamo che il direttore sportivo più bravo è quello che sbaglia meno …

Cosa faccio adesso, a campionato finito ? Lavoro, io non stacco mai, ci sono idee e progetti da portare avanti ; poi è normale che con l’inizio del calciomercato inizi il bello (o il brutto, dipende …). L’ultima vacanza che ho fatto ? Dieci anni fa, figuratevi … C’è pure il mercato dei direttori sportivi, è tipo una scacchiera che quando si muove il primo tassello poi si muove tutto il resto … è normale che faccia piacere vedere il proprio nome accostato a società importanti, significa che si è lavorato bene e che la strada intrapresa è quella giusta e si deve continuare a percorrerla. Lo stesso discorso vale per gli allenatori ed i calciatori ovviamente ; c’è da tenere la medesima direzione, il cammino fatto quest’anno è un qualcosa che deve essere un orgoglio per tutto l’ambiente del Pisa.

In due anni qua ho fatto più o meno quello che speravo, abbiamo centrato o comunque siamo andati vicino a tutti gli obbiettivi che ci eravamo prefissati ; poi conosco bene le cose del calcio e so che c’è da continuare a cavalcare l’onda sapendo che prima o poi l’onda finisce e si deve essere bravi a trovarne un’altra. Non c’è mai da perdere l’equilibrio, soprattutto nei momenti difficili ma anche in quelli positivi : credo che l’umiltà sia una caratteristica fondamentale per chi fa il mio lavoro. I ragazzi quest’anno non hanno mai mollato, per certi versi mi hanno anche stupito perché sono andati oltre a quello che credevo di aver trasmesso loro ; si parla di grandi persone più che di grandi calciatori e sicuramente sono loro che mi hanno insegnato qualcosa, la curiosità di imparare è il motore della mia vita e del mio lavoro e cerco sempre di rubare qualcosa di positivo da ogni persona che frequento. Sono più a mio agio quando ho da imparare piuttosto che quando posso insegnare qualcosa a qualcuno, anche se ogni tanto a Coverciano a dire qualcosa sono andato …

Cosa ho fatto durante il lockdown ? Ho lavorato, come sempre … Ho fatto un master in Economia Aziendale ed ho fatto una full immersion con la lingua inglese, cose che difficilmente avrei avuto tempo di fare a cose normali. Adesso c’è da affrontare un calciomercato particolare che non ha uno storico e che risentirà sicuramente di una crisi economica sempre più incombente ; credo che alla fine le trattative in qualche modo si sbloccheranno, in serie B sono arrivate società solide ed importanti che sembrano intenzionate ad investire cifre importanti. Le date ? Ne prendiamo atto, io sono dell’idea che il mercato dovrebbe durare il meno possibile e dovrebbe finire prima dell’inizio del campionato, poi è normale che quest’anno le cose sono particolari e si vive tuttora nell’incertezza ; in generale ho sempre operato cercando di finire le trattative prima dell’inizio del torneo, magari stavolta sarà più difficile ma comunque non abbiamo problemi a portare giocatori in ritiro visto che molti dei nostri ragazzi sono di proprietà e questo è un merito della società.

I prestiti ? Chi viene a Pisa ha la volontà di venire a Pisa, poi ovviamente le decisioni dipendono dal calciatore e dalla società che detiene il cartellino del calciatore ; a noi farebbe piacere tenere ragazzi che quest’anno hanno fatto davvero bene in maglia neroazzurra ma non dipende soltanto da noi, se capiamo che siamo la seconda o la terza scelta sicuramente non insisteremo nella trattativa. Ci lasciamo alle spalle un campionato di buon valore, all’orizzonte si prospetta un torneo che potrebbe essere il più competitivo degli ultimi dieci anni analizzando il blasone delle squadre ai nastri di partenza ed è bello così, il calcio italiano ha bisogno di questo anche se per certi versi il nostro compito potrebbe complicarsi ulteriormente.

Pisano e Pompetti alla Lucchese ? Non ho mai parlato con la società rossonera. Una partita che non riesco a digerire in questi due anni a Pisa ? Ne ho due ma non ve le dirò mai … È dura guardare le partite dalla tribuna, meglio stare in panchina. Io direttore sportivo di campo ? È una definizione che spesso tende a sminuire il mio ruolo ed il mio lavoro, anche se stare a contatto con la quotidianità dei ragazzi ha contribuito non poco a creare quell’alchimia di squadra che ci ha portato a far bene in queste due stagioni nelle quali sono arrivati risultati importanti. Credo molto in questo modo di affrontare il mio ruolo.

Asencio ? A Pisa il rendimento non è stato degno delle qualità del ragazzo, la bravura in questo caso è stata quella di fare un passo indietro … abbiamo provato a lavorare per migliorare la situazione ma quando abbiamo visto che non c’erano i margini si è deciso che sarebbe stato meglio separare le nostre strade, con Raoul che ha trovato a Cosenza l’ambiente giusto per affermarsi e con noi che abbiamo trovato in Vido un calciatore adatto a quello che stavamo cercando. Se Vido resta con noi ? Dipende da lui.

In questo momento prevale in me la delusione per come è andata la partita di Frosinone piuttosto che la gioia per quanto abbiamo fatto in questo campionato. Il fioretto di inizio stagione ? In quel momento era una cosa giusta da dire, era troppo importante per noi consolidare la categoria e ci voleva l’umiltà di capire quale era la nostra dimensione all’interno del nuovo campionato, dove c’era da ripartire praticamente da zero e conquistare l’obbiettivo step by step. E comunque sapete benissimo quanto sono scaramantico – anche se le scaramanzie che adotto le tengo per me … – e quindi rispetterò il fioretto di andare a giro per Pisa scalzo, magari senza troppo clamore perché altrimenti si passa per una persona poco seria … Spero che nessuno mi pedini …

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