Il Pisa Siamo Noi

Quattro Chiacchiere Con … Davide Di Quinzio

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Altra puntata di “Punto Radio Sporting Club” ed altro giocatore neroazzurro ospite del salotto calcistico di Punto Radio : stavolta è stato Davide Di Quinzio a rispondere alle domande ed alle curiosità dei tifosi pisani che hanno interagito con la nostra trasmissione via Whatsapp attraverso il numero magico 348 680 30 30. Con lui si è parlato del problema all’occhio, di questo esaltante avvio di campionato, della magica cavalcata della stagione scorsa e di alcuni aneddoti del passato che hanno confermato – non che ce ne fosse comunque bisogno – la levatura umana di un ragazzo che prima è uomo e poi è calciatore. Davide Di Quinzio.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle dichiarazioni del centrocampista neroazzurro.

Io e la musica viaggiamo su due binari paralleli ed ho lasciato a voi la scelta della canzone per introdurmi, limitandomi a suggerirvi un brano di Ligabue : avete scelto “Urlando contro il cielo” e direi che dopo la serata di ieri la scelta è stata davvero azzeccata. Come faccio adesso con le ninnananne da cantare a mio figlio ? Ci pensa mia moglie … Come faccio a conciliare la mia carriera da calciatore con il mio ruolo di padre ? Come fanno tutti i lavoratori normali, anche perché alla fine ho tanto tempo libero e forse è pure meglio rispetto a chi fa altri mestieri. Poi ci sono i due giorni di ritiro che non posso vederlo, ne approfitto per dormire un po’ di più.

Mi ritengo una persona tranquilla e pacata, la paternità ed il matrimonio con mia moglie sono stati un consolidamento del mio modo di essere che comunque è sempre stato il medesimo. In un anno ho festeggiato il matrimonio, la nascita di Gabriele e la serie B, non male direi … Sono molto felice che i tifosi notino di me prima la persona e poi il calciatore, anche perché è difficile secondo me essere un bravo calciatore senza essere una persona per bene.

Infortunarsi non è mai bello, soprattutto durante il ritiro estivo che inevitabilmente ti toglie un po’ di preparazione ; ormai sono tre settimane che sono tornato in gruppo a tutti gli effetti e spero di scendere in campo quanto prima, anche perché il campionato di serie B non l’ho mai fatto ed ho una gran voglia di mettermi in gioco. Abbiamo fatto il salto di categoria ed è anche giusto che la concorrenza sia aumentata e sia più difficile conquistare un posto da titolare, ma come ho fatto i due anni precedenti cercherò pian piano di ritagliarmi il mio spazio. Il problema all’occhio alla fine è stato più grave di quel che si pensava all’inizio e non si è trattato di un problema muscolare del quale si conoscono più o meno i tempi di recupero, per fortuna adesso è un qualcosa di definitivamente superato.

Mi manca giocare, mi manca il campo, l’ultima partita l’ho fatta il 9 giugno a Trieste … Il tormentone DDQ ? E’ nato per scherzo quando giocavo a Como, poi ha iniziato a chiamarmi così mia moglie, poi la cosa è girata ed è diventata di dominio pubblico. La maglia numero 10 pesa un pochetto di più delle altre, poi quest’anno i miei compagni mi massacrano perché dicono che in serie B ci sono molti numeri 10 più forti di me … alla fine comunque in campo giochi sempre allo stesso modo a prescindere dal numero che indossi.

Quando sono venuto a giocare con la Spal all’Arena Garibaldi ho subito notato il peso del pubblico neroazzurro, è un qualcosa che pesa nell’economia di una partita ; quando poi sono venuto via da Como c’erano molte squadre interessate a me ma io ho scelto Pisa per rimettermi in gioco in una piazza importante, e diciamo che alla fine è andata bene visto che abbiamo conquistato la serie B. Quell’estate il Como era fallito ed io con la maglia dei lariani avevo disputato una buona stagione – addirittura ottima dal punto di vista realizzativo – dopo che l’anno precedente avevo vinto il campionato di serie C con la casacca della Spal ; ho deciso allora di rimettermi in gioco in una piazza calda ed importante come Pisa e sono davvero felice della scelta fatta tre anni or sono.

Chi se lo aspettava a gennaio 2019 che le cose sarebbero andate come poi sono andate ? Eravamo decimi in classifica ed abbastanza depressi, ma siamo riusciti a compattarci, a creare un gruppo granitico, a far venire fuori con prepotenza quelle che erano le nostre potenzialità ed alla fine ne è nata una cavalcata straordinaria culminata con la meritata vittoria nei play off. Il momento decisivo della stagione scorsa ? Forse la sconfitta di Carrara, una batosta dura da digerire ma che ci ha costretto a guardarci in faccia ed a ripartire ; ma anche la vittoria casalinga contro la Pistoiese è stato un momento importante, con quel rigore sbagliato da Momentè all’ultimo respiro … da lì in poi abbiamo iniziato a vincere e on ci ha fermato più nessuno.

Un consiglio da dare ad un ragazzino che gioca a calcio ? Vivere alla giornata e non pensare troppo al futuro, giocare per divertirsi considerata anche la loro giovane età ; poi con il passare del tempo vedere dove si arriva, ma sempre con il sorriso sulla bocca. Quando ho perso il mio aplomb da quando sono a Pisa ? Forse quando ho segnato il goal all’ultimo secondo contro il Pro Piacenza al termine di una partita pazza, diciamo che mi sono un po’ sfogato … speriamo quest’anno di segnare una rete ancora più importante e di perdere di nuovo il mio aplomb … aplomb che non ho perso ad Arezzo quando ho fatto il goal del 3 a 2 nella partita dei play off, anche se si trattava di un sigillo importante.

Il cross a Trieste in occasione del goal di Masucci ? Non mi ero subito accorto di quanto bello mi fosse uscito, ogni tanto dico a mia moglie che devo ancora capire come ci sono riuscito … Ieri sera ha provato Marin ad imitarmi, a testimonianza del fatto che siamo tutti ottimi giocatori e lo dimostra questo inizio di stagione. Per noi che siamo a Pisa oramai da due anni è una soddisfazione anche doppia perché dopo una prima stagione andata tutt’altro che bene siamo riusciti l’anno seguente a conquistare la serie B, e vedere che nove undicesimi di quella squadra ieri hanno sconfitto la Cremonese è un qualcosa di magico. Sono cambiate diverse cose nel giro di pochi mesi, ci siamo guardati in faccia ed abbiamo invertito la rotta, anche se nessuno pensava di iniziare la serie B in maniera così positiva.

Mi fa piacere aver lasciato un buon ricordo nei tifosi del Como. Adesso hanno finalmente una società seria ed è importante dopo anni difficili culminati con il fallimento di qualche anno fa, sono ripartiti dalla serie D ed ora sono in serie C ed hanno pure una buona squadra che può giocarsela tranquillamente. Auguro il meglio al Como, una città dove mi vogliono tutti bene e dove sono stato benissimo ; ma adesso gioco per il Pisa e sto bene qua, e voglio giocarmi alla grande le mie carte in serie B.

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