Il Pisa Siamo Noi

Quattro Chiacchiere Con … Andrea Meroni

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Ospite questa settimana di “Punto Radio Sporting Club”, la trasmissione che ogni settimana dà voce a tutti i tifosi neroazzurri attraverso i messaggi che arrivano via Whatsapp al numero magico 348 680 30 30, è stato il difensore del Pisa SC Andrea Meroni ; ne è venuta fuori una bella chiacchierata che ci ha permesso di conoscere un altro bravissimo ragazzo – oltre che un validissimo calciatore, ma questo lo sapevamo già – alla corte di mister D’Angelo. Andrea Meroni.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle sue dichiarazioni.

La mia canzone preferita ? “Demons” degli Imagine Dragons, è una canzone che mi piace molto soprattutto per il suo significato visto che parla di demoni interiori, di quello che ciascuno di noi nasconde nel proprio intimo : suggerisce di non fermarsi mai alle apparenze bensì di scavare nel profondo in modo da conoscere davvero le persone. Se la ascoltavamo anche in vacanza ad Ibiza ? No, diciamo che là era tutta un’altra musica …

Abbiamo avuto due giorni per smaltire la delusione per la sconfitta rimediata a Perugia, adesso voltiamo pagina anche perché abbiamo due settimane per allenarci al meglio in vista della partita contro il Crotone. Quella di venerdì è stata una partita un po’ brutta, con tanti errori a livello tecnico da parte di entrambe le squadre ; venivamo da un periodo molto stressante dove abbiamo giocato molte partite in pochi giorni e siamo arrivati un po’ stanchi, purtroppo non si può sempre giocare bene nell’economia di un intero campionato ma contro i grifoni ci sono girati male pure gli episodi, potevamo andare in vantaggio noi ed invece ci sono andati loro … ci alleniamo anche per migliorare queste situazioni. La sosta ? È provvidenziale, per recuperare energie e qualche infortunato.

Ho un fratello gemello che si chiama Giorgio e che studia Medicina a Siena, spesso viene a vedermi quando gioco perché è rimasto stregato dall’atmosfera che si respira allo stadio a Pisa ; era presente pure a Trieste ed in qualche modo è riuscito ad entrare in campo per la festa finale, probabilmente lo hanno scambiato per me perché ci somigliamo davvero tanto … magari a Sassuolo possiamo mandare lui … Scherzi a parte, non sento il fatto di essere in prestito al Pisa, non è cambiato niente rispetto alla scorsa stagione anche perché a Pisa sto davvero bene e sono felice che la società abbia creduto in me e mi abbia dato fiducia per altre due stagioni, seppur in prestito dal Sassuolo.

Anche a Pagani avevo fatto sei mesi in prestito dal Pisa, è una situazione abbastanza consueta per me in questi ultimi anni … A Pagani ero arrivato dopo un anno sfortunato che avevo passato a Cosenza in prestito dall’Empoli, una stagione dove avevo giocato poco anche a causa di vari infortuni ed a fine stagione mi ero ritrovato svincolato ; per fortuna la Paganese mi ha dato la possibilità di rimettermi in gioco ed è un’occasione che ho saputo sfruttare bene, tanto da meritarmi poi la chiamata da parte del Pisa. Questa estate ho avuto delle richieste ma ho voluto restare in neroazzurro a tutti i costi, per affrontare un campionato per me nuovo in una società nella quale mi sono trovato benissimo ; poi è arrivato il discorso del prestito dal Sassuolo ma a me interessava soltanto rimanere a Pisa.

Quando giocavo nella Primavera dell’Empoli ho avuto la fortuna di allenarmi spesso con la prima squadra e di essere allenato da mister Sarri : è un allenatore che ha un modo tutto suo di allenare, è un maniaco della fase difensiva e del bel gioco e quindi non voleva che si buttasse mai via il pallone, un maestro di calcio che mi ha insegnato tantissimo. Non è un caso che stia facendo una grande carriera ; inoltre è uno di quei tecnici che è partito dal basso, che ha fatto la gavetta, e per questo lo stimo ancora di più. Mi sentivo stimato da lui, addirittura una volta mi aveva convocato per una gara all’Olimpico contro la Roma ma purtroppo non ero riuscito ad andare a causa di un infortunio. Il mister è come lo si vede in televisione, non ha maschere, ha un modo suo di approcciare le persone ma è un uomo bravissimo che ti parla direttamente senza tanti giri di parole, e per i calciatori questo modo di comportarsi è indubbiamente un vantaggio.

Anche mister D’Angelo cerca il bel gioco oltre che la concretezza, anche con lui il pallone viene giocato a partire dalla linea difensiva e sotto questo aspetto gli insegnamenti di mister Sarri mi sono serviti tantissimo. Da titolare nel 4 a 1 rimediato a Carrara a titolare dieci mesi dopo nella vittoria per 4 a 1 contro la Cremonese : difficile da credere dieci mesi fa, ma nel calcio cambiare le cose è davvero un attimo. A gennaio eravamo decimi, a giugno eravamo in serie B : è questo il bello del calcio, il campo è giudice supremo di tutto ed uno può fare tutti i calcoli che vuole ma alla fine è il campo che conta. Abbiamo fatto davvero un bel salto, adesso siamo in una categoria che per me è totalmente nuova e dove ho notato differenze rispetto alla serie C dal punto di vista tecnico, con giocatori che scendono dalla serie A ed alzano il livello, mentre a livello di intensità agonistica non ho riscontrato particolari discrepanze rispetto al campionato scorso, un torneo che si è rivelato essere davvero tosto.

L’attaccante che finora mi ha impressionato di più ? Iemmello è certamente molto forte, ma quello che mi piace di più ce lo abbiamo noi e si chiama Michele Marconi : sta facendo davvero bene ma la cosa non mi stupisce perché lo vedo tutti i giorni negli allenamenti, mi dispiace solo che in serie B ci sia arrivato soltanto adesso. Siamo un gruppo che non esito a definire unico, ho un bellissimo rapporto con tutti i compagni ; se devo fare un nome dico Marconi, visto che siamo in camera insieme durante i ritiri pre gara. Come vengono scelti gli accoppiamenti delle camere ? Li decide la società, in base anche alle preferenze che noi giocatori facciamo arrivare in sede ; diciamo che ormai siamo coppie fisse, a meno di squalifiche ed infortuni che possono scompaginare le carte in questo senso. Altre coppie ? Izzillo – Liotti e Verna – Di Quinzio.

Quanto ho dormito a Trieste ? Diciamo che ho faticato a prendere sonno … potete immaginare anche voi la tensione nervosa alla vigilia di una finale play off … però alla fine è andata bene, ed è questo quello che conta.
Quando il sonno non arriva cerco di restare a letto ed aspettare che sopraggiunga … diciamo che conto le pecorelle … La materia preferita quando ero a scuola ? Scienze. Quella che digerivo meno ? Matematica, un classico.

L’infortunio di Varnier ci ha preoccupato non poco, per fortuna non riguarda il ginocchio già infortunato in precedenza … deve ancora fare gli esami strumentali per capire l’entità del problema ma siamo fiduciosi perché i segnali che arrivano sembrano per certi versi confortanti. Marco è un bravissimo ragazzo, come tutti quelli che sono arrivati questa estate ; il direttore come sempre ha scelto prima l’uomo e poi il calciatore, e tutti si sono integrati subito in un gruppo che la scorsa stagione ha fatto per noi la differenza in positivo.

Mia madre si è appassionata tantissimo ai colori neroazzurri, diciamo che è diventata una tifosa accanita di un ambiente unico che sa trascinare come pochi altri la squadra di calcio, ed anche lei come mio fratello viene molto spesso a vedermi. Anche per un calciatore la famiglia può essere un valore aggiunto.

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