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Pisa Vicenza : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Ancora un pareggio per il Pisa, il quarto consecutivo, il secondo di fila all’Arena Garibaldi dopo quello di sabato scorso contro la Ternana ; contro un Vicenza tutt’altro che trascendentale i neroazzurri prima sbandano paurosamente e concedono due goal agli avversari, poi rimontano e dominano in lungo ed in largo la ripresa non trovando la rete della vittoria nonostante l’assedio alla porta del man of the match Contini più per sfortuna che per propri demeriti. Peccato, i tre punti sarebbero stati il miglior viatico possibile per affrontare il big match di sabato prossimo contro il lanciatissimo Monza.

PRIMO TEMPO. Mister D’Angelo lancia Mastinu sulla linea mediana al posto di Touré e Cohen alle spalle di Puscas e Lucca che ritrova così una maglia da titolare dopo più di due mesi dall’ultima volta ; Vicenza che si affida all’esperienza di De Maio in difesa ed all’estro di Ranocchia sulla trequarti, con Diaw a fare la guerra contro la difesa neroazzurra. Padroni di casa che partono sotto ritmo e con i reparti sfilacciolati fra loro, cosicché i biancorossi hanno buon gioco a difendersi alti ed a farsi pericolosi con veloci ripartenze.

Come se non bastasse gli uomini di mister Brocchi sanno essere pure spietati negli ultimi sedici metri e si ritrovano così sul doppio vantaggio dopo poco più di venti minuti di gioco : prima è Cavion a trovare il sinistro di prima intenzione vincente dai venti metri che sorprende un non irreprensibile Nicolas, quindi è Diaw a finalizzare al meglio a porta vuota il break a centrocampo di Ranocchia che mette l’ex di turno Zonta nelle migliori condizioni possibili per servire al compagno il più comodo degli assist. Pisa che invece sembra essere rimasto negli spogliatoi e che fallisce con Cohen la palla buona per riaprire immediatamente la contesa : il giocatore israeliano fallisce praticamente un calcio di rigore in movimento calciando incredibilmente la sfera in curva Sud.

Ma per fortuna i neroazzurri riescono a dimezzare il passivo appena prima dell’intervallo : apertura di prima intenzione a dir poco geniale di Mastinu che favorisce la galoppata di Beruatto sull’out di sinistra, cross teso nel mezzo dell’esterno scuola Juventus e la deviazione sgangherata di Brosco diventa un assist per Cohen che dagli undici metri fa secco Contini e rimette in carreggiata i padroni di casa.

SECONDO TEMPO. Con Birindelli subito in campo al posto di Hermannsson la ripresa è un monologo a tinte neroazzurre, inaugurato dalle due palle goal che a stretto giro di posta capitano sui piedi di Puscas che prima con un bel destro a giro manda il pallone ad accarezzare la trasversale, quindi trova la gran parata di Contini sul suo destro da distanza ravvicinata propiziato da un’ottima sponda aerea di Lucca.

C’è ancora il tempo per il colpo di testa in tuffo di Cohen che non inquadra il bersaglio grosso per una questione di centimetri prima che l’Arena possa festeggiare il goal del pareggio di capitan Caracciolo, lesto a risolvere un batti e ribatti in area di rigore ospite dopo che il primo tentativo di Leverbe era stato in qualche modo contrastato da Bruscagin. Mister D’Angelo la vuole vincere e getta nella mischia Torregrossa, Sibilli e Benali ma purtroppo non ha fatto i conti con la dea bendata che nell’occasione non ha alcuna intenzione di sorridere ai neroazzurri.

Sì, perché c’è ancora il tempo di vedere Contini fare il fenomeno sulla rasoiata di Sibilli e sulla percussione di Puscas che era stato perfettamente imbeccato da Marin ; e dove non arriva l’estremo difensore del Vicenza arrivano Cavion (salvataggio sulla linea clamoroso sul colpo di testa a botta sicura di Caracciolo), Bikel (deviazione fortuita che fa terminare sul fondo il sinistro all’angolino di Sibilli) e Brosco (altra deviazione decisiva sulla sassata di Birindelli, con Contini già messo fuori causa dal tocco casuale del compagno di squadra).

Finisce così una partita che il Pisa ha rischiato di vincere dopo aver meriato di perdere per i primi trenta minuti di gioco ; in un momento di vacche magre bisogna pure sapersi accontentare, in attesa di tempi migliori.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

CARACCIOLO. Partita da vero capitano quella del buon Antonio, che anche nel momento in cui i marosi si fanno talmente impetuosi da rischiare di rovesciare il veliero neroazzurro prova a tenere il timone ben saldo con il chiaro intento di condurre la nave in acque più sicure. In una serata dove la difesa sbanda più del solito, complice anche un Leverbe stranamente svagato, fa muro davanti a Nicolas ed ogniqualvolta se ne presenta la possibilità prova a fare la voce grossa pure in area di rigore del Vicenza. Suo il goal del pareggio liberatorio con un destro secco dagli undici metri degno di un attaccante consumato che risolve nel migliore dei modi una mischia davanti al malcapitato Contini ; suo il perentorio colpo di testa che premia nella maniera migliore possibile il corner disegnato alla perfezione da Benali e che non si tramuta nel goal della vittoria soltanto per l’incredibile salvataggio sulla linea di Cavion. Peccato, sarebbe stato il punto esclamativo di una serata da incorniciare.

COHEN. Nel momento peggiore della serata, dopo aver oltretutto fallito un’occasione da rete colossale subito dopo il goal di Diaw, ha l’indubbio merito di rimettere in carreggiata il Pisa con il goal del momentaneo 1 a 2 realizzato con un preciso tocco di esterno mancino che va a sfruttare al meglio la goffa deviazione di Brosco sul bel cross di Beruatto. Prima si era fatto apprezzare per una serie di ripiegamenti difensivi che provavano a compensare una linea mediana incapace di contrastare le ripartenze del Vicenza ; va inoltre vicino alla seconda rete personale nella ripresa quando si tuffa di testa sul bel cross di Puscas ma la sfera termina sul fondo per una questione di centimetri. Si accende a sprazzi, ma quando lo fa sono dolori per la difesa ospite.

BENALI. Il suo ingresso in campo è un’iniezione di fosforo e tecnica nella manovra dei neroazzurri, senza contare un invidiabile dinamismo che lo vede diventare protagonista in ogni zona di campo ; in pochi minuti tocca un’infinità di palloni e si mette al servizio dei compagni di squadra, riuscendo nell’impresa di dare logicità ad un assalto finale condotto soprattutto grazie alla forza dei nervi. Da un suo corner calciato alla perfezione nasce il colpo di testa di Caracciolo che non decide la contesa soltanto per il salvataggio sulla linea di Cavion, a testimonianza di una qualità invidiabile anche quando si tratta di calciare il pallone. Si candida a diventare uno dei protagonisti di questo finale di stagione in casa neroazzurra, il tempo di rimettersi in sesto dopo una prima parte di campionato vissuta da separato in casa in quel di Crotone.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre giocatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

MARIN. Nel primo tempo viene schierato largo a destra davanti a Hermannsson per controbilanciare la corsia mancina dove agiscono Beruatto e Mastinu, e l’esperimento non sortisce gli effetti desiderati per stessa ammissione di mister D’Angelo nelle dichiarazioni post gara ; meglio nella ripresa, ma ancora non è il Marius di inizio stagione che dominava in lungo ed in largo nella zona nevralgica del terreno di gioco. E quando il Pisa fa gara d’assalto all’area di rigore avversaria le sue doti di pitbull del centrocampo non vengono di certo esaltate.

NICOLAS. Prima rischia di combinare un pasticcio non intendendosi con Hermannsson su un banale pallone vagante in area di rigore neroazzurra, quindi non è particolarmente reattivo sul sinistro di prima intenzione di Cavion che il portiere brasiliano tocca senza riuscire a respingere ; in occasione del goal di Diaw prova l’uscita su Zonta che però ha la freddezza di servire il compagno smarcato piuttosto che tentare una complicata conclusione a rete. Non si tratta di errori da matita blu, è chiaro, ma numero uno carioca ci ha forse abituato troppo bene fino a questo momento …

MASTINU. Della sua partita si ricorda la grande apertura di prima intenzione per Beruatto che poi propizierà il goal di Cohen ; per il resto prova a supportare la manovra offensiva dei padroni di casa ma senza particolare fortuna, facendo poi molta fatica a contrastare in qualche modo le ripartenze di Zonta e compagni che nel primo tempo tagliano spesso a guisa di lama rovente la linea mediana neroazzurra. La volontà di ben figurare è evidente, purtroppo incappa nella classica serata “vorrei ma non posso” nella quale viene anche molto poco aiutato dalla squadra che disputa in toto un primo tempo da dimenticare.

H2o

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