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La Terza Serie del Calcio Italiano fra Dubbi e Incertezze

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Questo per la Lega Pro è proprio l’anno più importante e al contempo quello durante il quale si sono registrate le maggiori difficoltà, proprio perchè si tratta del periodo di passaggio verso una riforma che porterebbe la categoria a rivedere la propria organizzazione. La volontà sarà difatti quella di ricreare la vecchia serie C abolendo quindi la Prima e la Seconda divisione attualmente esistenti, per poter formare così un campionato unico diviso in tre gironi, che verosimilmente saranno divisi in nord centro e sud, facendo così perdere il senso nazionale alla categoria.

Ma il motivo che sta dietro a questa nuova riorganizzazione è data dal fatto che frequentemente si assiste a fallimenti societari che in questi ultimi anni hanno messo a dura prova la capacità della Lega Pro di organizzare i gironi di cui è composta, e la marcata crisi economica degli ultimissimi periodi ha ulteriormente aggravato un fenomeno che latente ha sempre comunque colpito la categoria. Sarà questo quindi l’ultimo campionato dove saranno presenti le divisioni e dove verosimilmente l’accesso alla serie cadetta, potrà essere più semplice rispetto al prossimo futuro in cui 60 squadre parteciperanno al campionato e solo la prima classificata dei singoli gironi, accederà direttamente alla serie B.

La determinazione della quarta squadra che acquisirà il titolo sportivo per richiedere l’ammissione al Campionato cadetto, avverrà dopo la disputa di play-off tra le squadre che, a conclusione del Campionato, si saranno classificate al secondo e terzo posto di ogni girone e le migliori due quarte classificate dei tre gironi. Al di là di quello che sarà la terza serie del calcio italiano e pur chiaramente cogliendo le difficoltà che ne seguiranno per chi ha ambizioni di promozione, non possiamo esimerci da sottolineare quanto pesanti siano state invece certe riforme e decisioni prese nel campionato di Lega Pro attualmente in vigore.

I due aspetti che maggiormente saltano agli occhi e che sono le cause principali di un peggioramento della categoria, sono in primis la regola dell’età media, che ha declassato tutti gli allenatori a semplici ragionieri dediti alla ricerca della squadra perfetta solo da un punto di vista anagrafico, eliminando così quell’aspetto di fantasia ed estro che è il sale del calcio e abbassando così drasticamente il livello qualitativo del campionato data la grande presenza di giovanissimi alla prima esperienza.

Impossibile in seconda istanza non pensare alle ripercussioni che la regola delle mancate retrocessioni causerà ai campionati di Lega Pro, difatti sarà davvero l’elemento più invasivo e al contempo critico di questa stagione. Il rischio di veder falsato il girone soprattutto nella fase di ritorno è davvero una possibilità concreta che rende imprevedibile il reale esito di questa stagione. In molti già si chiedono se il “compra-baratta e vendi” diverrà la nuova consuetudine da parte di quei club che in difficoltà economica e fuori dai giochi della promozione, troveranno questa nuova strada da seguire per “arrotondare” i propri bilanci e comunque partecipare al gioco complessivo con altri mezzi.

Si dovrà come sempre sperare nella buona fede e nella professionalità delle tante anime che ruotano nel sistema calcio e augurarsi che prevalga la correttezza. La Lega Pro che si è trovata in questi anni
in grandi difficoltà gestionali, doveva chiaramente invertire la rotta ma è incontrovertibile che è stata scelta la strada più banale e semplicistica ossia quella dell’imitazione della serie A e B, senza pensare che quest’ultime sono categorie che hanno ben altre possibilità in termini di entrate e di risonanza. Questo scimmiottare le categorie importanti del calcio che conta ha portato alla burocratizzazione del calcio di Lega Pro con l’adozione di tutta una serie di limiti e regole che hanno appesantito tutto, come ad esempio l’introduzione dei c.d. Tornelli, che sebbene siano obbligatori per tutti in categoria, ci sono realtà alle quali è concessa la deroga all’adeguamento di anno in anno, creando così pesanti disuguaglianze ed inaccettabili differenze di trattamento tra partecipanti alla categoria.

Anche la decisione riguardante le immagini delle gare gestite interamente dalla Lega Pro, definito come “Progetto Highlights”, ci da l’idea della volontà di avvicinarsi sempre di più alle logiche della serie A e B in pratica abolendo il diritto di cronaca a tante realtà locali, improvvisamente inibite nel loro ruolo d’informazione. Lo stato dei fatti è ben diverso da quello che i dirigenti della Lega Pro si sono immaginati, la verità è che almeno ad oggi siamo difronte ad un calcio a due velocità e l’imitazione del cacio che conta, riguarda solo i suoi aspetti più buracratici e di apparenza, mentre nella sostanza poco si sta facendo per migliorare davvero la qualità dello spettacolo sportivo nel suo complesso. Un esempio forse più evidente ed eclatante, che lascia trapelare come il cambiamento in atto sia più di facciata che reale, potrebbe essere il grave problema della scarsa qualità degli arbitraggi risolvibile come nelle serie superiori, ossia prevedendo gli assistenti di porta che potrebbero supportare il direttore di gara nelle decisioni importanti, evitando così di commettere gli errori macroscopici che quasi ogni domenica si
registrano dai vari campi della categoria, come quello a spese del Pisa nella gara casalinga contro il Pontedera, quando il vantaggio degli ospiti fu un vero e proprio “goal fantasma”.

La strada da percorrere è ancora decisamente in salita e tanti sono ancora i dubbi e le incertezze su quello che sarà la nuova terza serie del prossimo futuro, ci auguriamo solo che non sia per la nostra città argomento di interesse, significherebbe che il Pisa avrebbe centrato la sua mission ossia tornare a recitare il suo ruolo in palcoscenici più idonei all’importanza storica della piazza. Incrociamo le dita!

Aurora Maltinti

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One Comment

  1. gabriele

    05/11/2013 at 15:09

    complimenti, bell’articolo

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