Il Pisa Siamo Noi

Interviste Pisa Cesena

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La parola ai protagonisti di Pisa – Cesena direttamente dalla sala stampa “Passaponti” dell’Arena Garibaldi. Interviste Pisa Cesena.

Corrado : Sono emersi limiti mentali e psicologici, sembrava una squadra diversa da quella che conosciamo. E’ subentrata una sfiducia che non si riesce a decifrare, credo che sia più una cosa mentale che fisica visto che i test che si fanno sono confortanti. Ma il campo ha detto esattamente il contrario purtroppo. Queste sono occasioni importanti per provare a salvarci, sprecarle dispiace assai. Lo stato di rassegnazione che subentra nella squadra è un qualcosa che neppure il mister non riesce a spiegarsi ; oltretutto chi subentra non riesce assolutamente a cambiare la partita. Il ritiro è stato un qualcosa di convenienza organizzativa, non certo una cosa punitiva o chissà cos’altro, oltretutto deciso in largo anticipo. Si voleva cementare ulteriormente il gruppo, anche se non ce ne era bisogno. Le partite casalinghe dovevano essere il nostro trampolino per la salvezza, invece facciamo meglio lontano da Pisa … preoccupa la rassegnazione vista dopo il goal del Cesena, simile a quella vista sabato scorso dopo il goal di Rosina. Ancora avanti con Gattuso ? Inutile che mi facciate sempre la stessa domanda, Gattuso è parte integrante di questo progetto. E poi cambiare adesso non so a cosa possa servire … io gestisco la società, non posso permettermi ragionare da tifoso. Il primo semestre vissuto da questa squadra ha lasciato scorie che stanno pesando come macigni sul presente … noi pensiamo alla partita successiva alla ricerca di questi benedetti tre punti. Il Pisa del secondo tempo non è il Pisa che conosciamo : molte volte abbiamo reagito, oggi non ci siamo riusciti. Tutti devono portare un piccolo contributo al risultato finale, soprattutto i senatori nei confronti dei ragazzi più giovani ; a volte poi ci vorrebbe anche un pizzico di fortuna che però non riusciamo ad avere. Servirebbe anche un poco più di coraggio, ma tale caratteristica è figlia di una predisposizione mentale che al momento non riusciamo ad avere. Cambiare formazione iniziale, cambiare interpreti non riesce a far sparigliare il mazzo, e questo è un bel problema. Contro la Salernitana ero in panchina e quando il mister si voltava per cercare i giocatori da far subentrare molti quasi si nascondevano … Abbiamo giocatori importanti al momento smarriti che non riescono a farci fare il salto di qualità ; tutti sanno quello che si deve fare ma spesso la realtà è molto più dura della teoria. Purtroppo non si possono fare i trapianti di cervello per superare certe situazioni, si può soltanto insistere per superare il problema.

Camplone : Ogni partita ha la sua storia, oggi la squadra ha fatto una grande partita nonostante le molte assenze ed i molti acciacchi. Faccio i complimenti ai miei ragazzi che hano vinto la partita con merito ; non abbiamo fatto giocare il Pisa praticamente. Loro sono una squadra che alla fine poteva creare confusioni sui lanci lunghi sulle torri avanzate ; ma nel secondo tempo il Pisa è calato e noi siamo cresciuti. Tre punti conquistati fuori casa contro una diretta concorrente sono importantissimi, a prescindere dai risultati arrivati dagli altri campi. Il 4-3-3 lo avevamo fatto nei primi mesi di campionato, oltretutto non avevamo più difensori centrali e quindi è stata una scelta quasi obbligata ; recuperare certi giocatori ci potrebbe portare anche a tornare al 3-5-2. Panico ? E’ un ragazzo giovane che ha giocato in una gara importante, peccato per i due goal che non è riuscito a realizzare. Oggi è stata una bella vittoria ma da domani dobbiamo resettare e pensare subito alle prossime battaglie. Finora non arrivavano i risultati, ma per le prestazioni a questa squadra nessuno può rimproverare niente.

Gattuso : E’ stata una partita brutta … questa squadra a livello mentale ed a livello fisico è a terra, sembra che debba coprire quattro campi. In questo momento sembriamo tutto fuorchè una squadra … è un momento fra i più brutti della mia carriera perchè vedo mancare la componente caratteriale e per una mia squadra è inaccettabile … oggi ad un certo punto sembrava di vedere Di Tacchio contro il Cesena. Io non so più cosa togliere da questi ragazzi … i test non servono a niente, conta la domenica e la pressione che ti dà la partita. In casa anche quando soffrivamo riuscivamo a mettere pressione agli avversari, adesso non ci riusciamo più. Io vedo Del Fabro e mi sembra di vedere il fratello gemello, vedo Mannini che passeggiava per il campo (anche se ha un problema alla caviglia) e vuol dire che ci sono molte cose che non vanno. Oggi ci meritavamo più che i fischi, non abbiamo giocato da squadra e non abbiamo giocato come vogliono i tifosi. Si parla di ragazzi che sono i primi a starci male … adesso è anche subentrata tantissima paura, si gioca sempre a scarico, si fa il compitino che non basta davvero più. Vedo fare delle robe che durante la settimana non si provano, vedo giocatori impauriti che non mi guardano nemmeno … Continuo a dire che c’è poco da dire a questi ragazzi, oggi abbiamo fatto cagare e siamo d’accordo, ma noi siamo una squadra costruita per giocare di rimessa e non per giocare per vincere, c’è poco da fare. Oggi non so dove sbattere la testa per risolvere queste situazioni … di certo la situazione di non tranquillità in classifica penalizza tanti ragazzi. Quando si parla di cattiveria e di condizione fisica il discorso va di pari passo … al momento sembriamo scollegati, appena proviamo qualcosa di più gli altri danno la sensazione di farci male in qualsiasi momento. Io non tiro merda in faccia ai miei giocatori, le colpe me le assumo tutte io, ma il dato di fatto è che il gruppo mi segue, altrimenti me ne sarei già andato. Il problema è trovare quella tranquillità che questa squadra dimostra di non avere. Oggi mi sono venute in mente tante cose …andarmene significherebbe gettare merda in faccia ai miei giocatori e questo non lo voglio fare. Stasera parlerò con il presidente per vedere cosa fare per invertire la rotta. Quando vi dico che le parole da dire ai ragazzi sono finite è la verità, poi uno fa la figura da ebete a dire sempre le stesso cose. Io sono il primo ad essere critico con me stesso, e lo sapete. Sono deluso, inutile nasconderlo. Poi si può parlare di tutto, di Cani che non si allena, di Varela che ha fastidio al ginocchio, di Peralta che soffre la fisicità dei giocatori avversari, … In questo momento ho delle responsabilità e devo parlare con il mio datore di lavoro, che dice che va tutto bene ma tutto bene proprio non va.

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