Il Pisa Siamo Noi

Intervista con Paolo Andreotti…la Sua Coppa e la Finale di Mercoledì

La strada è libera, è sgombra, non si fanno più soste, non ci sono più fermate, si va dritti alla Finale!!!

Nella gara di andata i ragazzi di Pane si sono resi protagonisti di una gara magistrale, dove hanno surclassato tatticamente, tecnicamente ed agonisticamente, una squadra di caratura nettamente superiore, facendola uscire fra i fischi del proprio pubblico e portando il loro allenatore ad un passo dalle dimissioni. Ma non basta, non è abbastanza, serve un altro piccolo sforzo, un altro passo ancora per poter gridare Vittoria!

Nella gara di ritorno, però, anche l’Arena potrà e dovrà dare il suo contributo sospingendo incessantemente i ragazzi, incitandoli ogni minuto e rendendo la vita difficile agli avversari fin dal loro primo passo nel Nostro Glorioso Stadio!

I ragazzi dovranno mettere in campo Testa e Cuore, mentre l’Arena dovrà essere il dodicesimo uomo perché, come sappiamo bene, anche così si vincono queste partite, facendo diventare gli spalti una vera bolgia per i Nostri e un girone dantesco per gli avversari, dal quale non devono veder l’ora di uscire!

Mercoledì sarà battaglia, battaglia vera, senza esclusione di colpi e senza possibilità di appelli, una partita da Uomini, da Gladiatori…una partita che scriverà una pagina di storia!

La maggior parte dei ragazzi che giocano adesso nel Pisa non hanno praticamente mai visto di che cosa è capace l’Arena…è giunto il momento di farglielo vedere!!!

Senio Calvetti

Mercoledì 2 Maggio Ore 18:30 TUTTI ALL’ARENA!!!!!

Chi invece ha già visto di cosa è capace l’Arena ed ha giocato, vinto ed alzato la Coppa da Capitano è Paolo Andreotti e a lui, siamo andati a chiedere i suoi ricordi di quella bellissima serata e le sue impressioni sulla fondamentale partita di mercoledì.

-Paolo, Cosa ricordi di quella cavalcata poi finita trionfalmente?

Intanto ricordo le molte partite che giocammo in quella stagione, lottare per tutto l’anno sia per il campionato che per la Coppa Italia è una cosa difficilissima. La Coppa Italia all’inizio viene sempre presa un po’ sotto gamba e utilizzata per far giocare tutti, ma una volta passato il girone, non ci sta più nessuno a perdere. La conquista di quella Coppa portò con sé alcuni strascichi di polemiche, perché chiudemmo il campionato ad un solo punto dalla promozione diretta e molti puntarono il dito sulle energie spese nella Coppa, ma posso ribadire con fermezza che non fu così, avevamo un preparatore atletico fantastico e fisicamente stavamo benissimo.

-Qual’è il tuo ricordo di quella doppia finale?

Prima di tutto devo dire che sono orgoglioso e contento di aver giocato in una squadra che riusciva a portare molta gente allo stadio e che era molto seguita ed amata. Nella gara di andata, quella di Avellino, ero squalificato mentre nella partita dell’Arena c’ero e segnai anche il primo gol, mi ricordo che segnai sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma non ricordo di preciso come. Poi cercammo di gestire bene la gara e sul finale loro erano un po’ sulle gambe e furono molto bravi Savoldi e Ferrari a sfruttare le occasioni e a segnare. Fu una grandissima e bellissima gioia. Eravamo una buona squadra e un gruppo molto unito e avevamo dei valori tecnici che obiettivamente l’Avellino non aveva, infatti era a metà classifica dell’altro girone. Se vuoi è un po’ l’opposto di quello che accade ora, una squadra, lo Spezia, costruita per vincere contro una squadra, non per sminuire il Pisa di adesso, ma di valori leggermente inferiori. Ma come vedi ogni partita ha una storia a sé: il Pisa ha giocato benissimo al Picco di Spezia e ha meritato pienamente la vittoria.

-Come prese la vittoria della Coppa l’ambiente pisano…c’era gioia o la vittoria non ebbe molta rilevanza?

Fu una vittoria che ebbe una certa risonanza ed importanza, fu una grossa soddisfazione per tutti, per la società guidata da Gerbi e Posarelli, per il Mister, per noi, ma anche tutta la tifoseria e la città era contenta della vittoria e credo che, fondamentalmente, deve essere così quando vinci una competizione.

-Dacci un tuo giudizio sulla partita di mercoledì…

Lo Spezia è ancora in piena lotta per la promozione, quindi non credo che venga a rischiare a Pisa i giocatori importanti, probabilmente potremmo vedere in campo alcune loro riserve, detto tutto questo, all’andata ha giocato con la squadra titolare e il Pisa ha meritato di vincere la partita. Io mi auguro che venga a Pisa con la squadra titolare, perché credo che il Pisa farebbe comunque valere le sue doti e le sue forze e potrebbe conquistare tranquillamente il trofeo.

-In questa stagione fra i più giovani chi ti ha maggiormente impressionato?

Non ho potuto seguire molto però a mio avviso Benedetti è un grandissimo giocatore, per tenacia, per forza per applicazione…è uno che dà sempre il massimo…è uno che merita di indossare la maglia nerazzurra. E poi davanti, si diceva che non eravamo cinici, che non finalizzavamo e invece lo stesso Perez, Tulli e Perna, che è la ciliegina sulla torta, sono veramente giocatori importanti, poi c’è il Capitano che per me non deve mai essere in dubbio e Genevier che per me in mezzo al campo è il massimo, io vorrei sempre giocare con uno come lui accanto.

Mi auguro di vedere un’Arena piena come ai miei tempi.

Intervista realizzata da Alessandro Sergi


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