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Il “Nuovo” Pisa

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Il “nuovo” Pisa è una squadra che riparte dal modulo lasciato nella scorsa stagione, il 3-5-2 tanto caro a Mr. Pane, però, in questo pre-campionato si sono intraviste delle interessanti variazioni al tema tattico. In alcuni spezzoni di partita i Nerazzurri si sono schierati con un più spregiudicato 3-4-3 e nella sfida di Padova, dopo l’espulsione di Colombini, si è passati dal 3-5-1-1 iniziale, con Barberis dietro l’unica punta Perez, ad un 4-4-1 con il centrocampo a rombo, rivelatosi molto equilibrato ed efficace. In ogni caso, con qualsiasi modulo il Pisa sia sceso in campo, l’impressione netta è che tutti sappiano che cosa fare durante le varie fasi di gioco e, per rendersi meglio conto di questo, è sufficiente assistere ad un allenamento della squadra sui calci piazzati, dove è impossibile non notare la cura e la meticolosità con cui Pane guida e corregge i movimenti di ogni singolo giocatore. Durante i novanta minuti i Nerazzurri alternano fitte trame di gioco fatte di brevi passaggi che, una volta attirato l’avversario in una sola zona di campo, sfociano in un improvviso cambio gioco, ad azioni verticali ed improvvise, nel tentativo di cogliere la difesa avversaria impreparata o mal posizionata.

La rosa prevede almeno due alternative per ogni ruolo ed è ormai chiaro che il portiere titolare sarà, almeno in partenza, Sepe, mentre il cardine, la guida, il fulcro dei 3 di difesa sarà il pisanissimo Colombini; il centrocampo poggerà sulla solida esperienza di Mingazzini, sul dinamismo di Capitan Favasuli e sulla duttilità di alcuni giovani elementi, come ad esempio Rizzo, che ha già svolto i ruoli di terzino, quinto di centrocampo, mezzala e trequartista. In attacco, indipendentemente dagli interpreti, la scelta delle punte è di tipo molto tradizionale e bilanciata, con una prima punta più forte e fisica ed una seconda punta rapida e guizzante. Il più giovane della rosa è Andrea Barberis (11-12-93), centrocampista giunto in prestito dal Varese che in alcune movenze e giocate, ricorda il francesino Genevier, mentre il più esperto è Antonio Buscè (12-12-75), esterno destro svincolatosi a parametro zero dall’Empoli. Un’altra peculiarità della rosa è che sono tutti italiani e ciò non accadeva dalla stagione 2003/04, quando sulla panchina Nerazzurra sedeva Simonelli e la rosa venne praticamente confermata in blocco, nonostante il playoff perso contro l’Albinoleffe.

La pesante preparazione svolta dai ragazzi, quasi interamente basata sulla forza, lascia presagire che la condizione della squadra salirà con il passare delle partite e, anche se potrà esserci qualche difficoltà iniziale, dovrebbe essere scongiurato, e questo ce lo auguriamo tutti, il drastico calo di condizione avvenuto nello scorso inverno, probabilmente figlio di una preparazione troppo incentrata sulla velocità.

Sulla carta, come sempre in questi periodi, fila tutto, ma la sola ed unica verità la decreterà il campo di gioco e minuto dopo minuto, domenica dopo domenica, scopriremo il reale valore di questa squadra.

Senio Calvetti

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