Il Pisa Siamo Noi

Fermo Posta

Fermo Posta

Apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani. Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno. Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it

LE DOMANDE

Che rabbia! Ci è toccato assistere alla festa degli spezzini all’Arena. Bel finale di stagione… Con chi me la devo prendere per aver subito quest’ultima umiliazione? Con la squadra, con l’allenatore? Sarebbe una soddisfazione ridicola. La colpa, al solito, sta nel manico e questo mi preoccupa ancora di più perché penso che il futuro difficilmente sarà migliore del presente. Ma dove vogliamo andare? Dicono anche che Lucchesi se ne andrà perché Battini non gli metterà a disposizione i soldi per fare una forte squadra. Dunque di amarezze come quella di mercoledì probabilmente ne dovremo patire ancora.

Giulio C.

Mercoledì abbiamo rivisto l’Arena di una volta (o quasi). La curva è tornata a cantare, la gradinata e la tribuna coperta erano ben affollate. Poi è venuta la delusione e adesso c’è il rischio che tutto ritorni al punto di partenza. Ma secondo te, caro Giuliano, questa disaffezione da cosa deriva? Possibile che sia solo la questione della tessera del tifoso?

Simone 90

LE RISPOSTE

Oggi, naturalmente, gli umori dei tifosi sono inevitabilmente bassi. Il barometro della fiducia volge al peggio ed è comprensibile dopo una “botta” come quella dell’altra sera. Però bisogna mantenere la calma. La colpa, dice Giulio, sta nel manico e da questa affermazione parte per formulare previsioni fosche. E’ vero, quel che si annusa, non è un buon odore. Pane ha parlato il linguaggio di chi non si aspetta molto: “Prima dei giocatori è importante trovare gli uomini…” ha detto dopo la vittoria contro il Carpi Ed è giusto, ma questo è un ritornello che lascia pensare (male) perché per vincere, nel calcio, non bastano i bravi ragazzi.
 Pane però ha avuto anche il merito di parlare chiaro: “Io resto, a patto si faccia chiarezza. Se facciamo una squadra da promozione lo diciamo e ci prendiamo la responsabilità. Se questo non è possibile lo diciamo con altrettanta chiarezza e tutti sapremo cosa aspettarci”.
 Lucchesi non ha parlato di andar via, ma ha detto con uguale nettezza che lui in Lega Pro non ci vuole stare a lungo. Da questo si è dedotto che potrebbe andar via. Ma non l’ha detto. Ha semplicemente fatto sapere che l’obiettivo della serie B deve essere raggiunto entro due anni, altrimenti non resterà alla direzione del Pisa. Però non è una grande novità perché fra due anni il suo contratto con il Pisa verrà a scadenza.
 Simone introduce un altro tema, quello del rapporto del Pisa con la tifoseria. Non c’è alcun dubbio, l’unica medicina sono i risultati, lo si è visto mercoledì scorso, appena in palio è tornato qualcosa. Poi, però, al fondo ci sono anche altri problemi. Il primo è l’estrema politicizzazione della tifoseria ultras che, essendo la più rumorosa, è anche la più visibile. I ragazzi della curva nord si sono astenuti dal fare il tifo per quasi tutta la stagione, sicuramente con sofferenza. Hanno rifiutato la tessera del tifoso, alimentando un contenzioso con lo Stato, nelle sue varie articolazioni territoriali, che si è impantanato in una sterile chiusura del dialogo. Mi piacerebbe che i giovani della curva nord, che pure mi riesce difficile identificare in una sigla così generica, accettassero di confrontarsi con la realtà di questi ultimi mesi. La tessera del tifoso è ormai un residuo della politica dell’ordine e della sicurezza, uno strumento ormai completamente disconosciuto e delegittimato dalle stesse forze che l’hanno inventata e propagandata a fini elettorali. Forse, involontariamente, a tenerla in vita (teoricamente) sono i gruppi che l’hanno combattuta e che invece, adesso, dovrebbero essere fieri e orgogliosi di averla sconfitta.
 C’è anche dell’altro. Simone è giovane ma forse ha già capito che nelle tifoserie ci sono gruppi che, mentre diffondono la loro passione, perdono i connotati del loro ruolo: da semplici spettatori vogliono salire sul palco e recitare un ruolo da attori, anzi da pratagonisti. Noi, a Pisa, abbiamo un Centro di coordinamento dei clubs che non coordinare un bel nulla. Da anni, forse dall’altro secolo, non riunisce i clubs che dice di voler coordinare.  L’ultima volta che l’ha fatto, a quanto mi risulta, è stato per chiedere un contributo di qualche euro per ogni socio di tutti i clubs. In compenso il Centro di coordinamento che non coordina nessuno, si ritaglia settimanalmente i suoi piccoli privilegi, come una corporazione, con il beneplacito di una società che finge di non vedere.
GIULIANO FONTANI
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