Il Pisa Siamo Noi

Fermo Posta

Fermo Posta

Apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani.

Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Domande e relative risposte saranno pubblicate ogni venerdì. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno.

Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it

LE DOMANDE

Il Battini è venuto allo scoperto, ma a mezza bocca. Tirato per la
giacchetta dai comunicati del club Vecchio Cuore Nerazzurro e di
Radioscalino si è detto disponibile a tutte le soluzioni. Ma io ho
l’impressione che non ci creda, che l’abbia detto tanto per tenere
buona la piazza e potrà sempre dire che non c’è alternativa: o mangi
la minestra o salti la finestra. Per esempio, perché a suo tempo si
dette credito a Terravision e anzi si fece di tutto per allontanarla
dal Pisa? Quella è la dimostrazione che Battini non vuole
assolutamente vendere, tanto meno passare in minoranza. Siamo messi
proprio male.

P.G.

I giocatori (non tutti) si sono lamentati dei fischi di domenica
scorsa alla fine della partita contro la Paganese. Evidentemente
vivono in un altro mondo. Ma cosa si aspettavano, soprattutto dopo la
vergognosa eliminazione dalla Coppa Italia? Siamo incazzati neri, Le
colpe maggiori sono le loro: non corrono più, non combattono come una
volta, è una vita che all’Arena non fanno un gol con gli attaccanti.
Se quando le cose vanno bene i meriti sono loro, di chi è la colpa
quando si gioca male e si perde?

Antonio Masi

LE RISPOSTE

C’è molta amarezza in queste due lettere e non potrebbe essere
altrimenti. Da una parte la società, le intenzioni di Battini e così
via, dall’altra le responsabilità della squadra.
Non sono d’accordo con il pensiero di P.G. perché Battini ha
dichiarato la sua disponibilità a vendere il Pisa, tutto o in parte,
con grane chiarezza. L’ha detto nel corso di una conferenza-stampa
appositamente convocata e riportata dai giornali e dalle televisioni
locali, nonchè dal nostro sito. Cosa si pretende? Che Battini giri in
città con il cartello al collo alla ricerca di un acquirente? Secondo
me quella dichiarazione di intenti è già molto, considerando che una
società messa pubblicamente in vendita va incontro ad un’inevitabile
svalutazione.
Quanto alle riserve mentali, eventuali, di Battini, ci andrei piano e
comunque non le dimostrerei con l’esito della trattativa con
Terravision. Senza entrare nel merito delle capacità e delle
disponibilità finanziarie della società dei pullman rossi, non ho mai
capito perché Terravision non comprò il 51% del Pisa da Cammilli.
Quello era il momento giusto, il Comandante in totale disimpegno era
l’interlocutore adatto per acquistare la società. Invece l’unica
offerra a Cammilli venne da Battini e tutti sanno che l’imprenditore
della Tuscia avrebbe fatto volentieri a meno di cedere la mano al suo
ex socio…
No, non c’è bisogno di Visioni Terrestri, la realtà è già amara per suo conto.
Antonio Masi si dice stupito, scusate il gioco di parole, dello
stupore dei giocatori del Pisa per i fischi a fine partita.Certo, in
quella contestazione, pesava come un macigno la delusione di sette
giorni prima in Coppa Italia. E i nerazzurri se ne devono fare una
ragione perché i fischi fanno parte del gioco, quando si è
protagonisti.
Personalmente non credo di poter muove troppi appunti ai calciatori,
perché un certo impegno, contro la Paganese, lo si è visto. Però, ad
essere franchi, qualcuno (forse Pane) ci dovrebbe spiegare cosa è
successo in quell’infausta domenica in cui il Viareggio è venuto a
passeggiare all’Arena. Va da sè, ne converranno tutti, che fra Pisa e
Viareggio, non ci sono tre reti di scarto, soprattutto se a vantaggio
dei bianconeri. E’ la realtà del campionato, la classifica, che lo
dicono. Una modesta squadra di C-2, per intendersi, non avrebbe subito
l’eliminazione attraverso un passivo, in casa, di tre reti. Allora
vuol dire che al fattore tecnico si è aggiunto qualcos’altro, un male
oscuro che cova da tempo e che quel giorno si manifestò paurosamente.
Ci fu dunque un “di più”, che macchia questa stagione,
indipendentemente da come andrà a finire. E su questo opaco “di più”
si è concentrata la contestazione dei tifosi. Non mi sento di dar loro
torto. Dispiace ancora di più se qualche giocatore non ha raccolto il
messaggio.

GIULIANO FONTANI

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