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Fermo Posta
- Updated: 14/09/2012
Apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani. Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno. Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it
LE DOMANDE
Caro Giuliano,
la discussione sull’eredità del Pisa non mi appassiona più di tanto, ma a questo punto sono tra coloro che vorrebbero sapere per quale motivo abbiamo due squadre, che vestono gli stessi colori e si rimandano alla stessa storia e alle stesse tradizioni. Di chi è, veramente, l’eredità del Pisa, quello che per quasi cento anni ha giocato sul prato dell’Arena Garibaldi, quello di Anconetani, per intenderci, ma anche di Rota, Astolfo e Giuseppe Donati, Luigi Rota, Tumbiolo e tanti altri dirigenti ancora? Perché il Pisa Sporting Club gioca a San Giuliano e il Pisa 1909 all’Arena? Non sarebbe giusto, una volta per tutte, fare chiarezza e porre fine a questa ambiguità?
Alessandro Zucchelli
Dove può arrivare il nostro Pisa? Dopo due giornate di campionato qualche speranza di fare bene ce l’ho, però ho ancora qualche incertezza. Gli arbitri e la sfortuna non ci stanno dando una mano, ma a parte questo ho il timore che anche una buona squadra come il Pisa alla lunga si possa smarrire se non riesce a fare un salto di qualità complessivo. Tu cosa ne pensi?
Augusto Labardi
LE RISPOSTE
Dagli argomenti e soprattutto dai toni di queste ultime lettere mi sembra emergere un dato confortante. La diffidenza e lo scetticismo di qualche settimana fa si sta sciogliendo in una cauta speranza di fare bene. E’ già molto, significa che Pane e i suoi si stanno guadagnando una crescente fiducia. Augusto vorrebbe un salto di qualità complessivo, come dice lui, perché il Pisa non si disunisca in qualche momento critico, che pure ci sarà. Per questo credo sia giusto far lavorare la squadra con calma, senza troppe pressioni, ma anche con la consapevolezza che i grandi risultati si ottengono con il lavoro di tutti i giorni e con la pazienza di affrontare anche le difficoltà del momento. Se viceversa per salto di qualità s’intende l’innesto di nuovi giocatori, credo che dobbiamo rassegnarci ad aspettare l’inizio del nuovo anno, un po’ perché le liste sono chiuse, un po’ perché è giusto che la Società mantenga ben saldo il timone della navigazione, vale a dire il suo programma tecnico-finanziario, che è la migliore garanzia per il futuro.
La lettera di Alessandro Zucchelli verte su un tema vecchio (fra poco si potrà dire antico) generato da qualche equivoco. Il Pisa S.C., intendendo la società che fu fondata più di cento anni fa, non esiste più. Chiuse i battenti dopo il fallimento di Romeo Anconetani. Altri e nuovi dirigenti sportivi ne iscrissero un’altra, al campionato di terza categoria, con lo stesso nome della precedente. Questo non significa essere ereditari di niente. Se di eredità si potesse parlare l’attuale Pisa S.C. da una parte potrebbe rivendicare le coppe e i trofei vinti da quell’altro Pisa S.C.. Dall’altra si sarebbe dovuta accollare i debiti lasciati dalla gestione fallimentare, che ammontavano a circa sedici miliardi di lire. Invece le coppe e i trofei sono rimasti dove erano e i debiti sono rimasti insoluti, con buona pace dei creditori, fra cui lo Stato.
Fatto è che adesso ci sono due Pisa, lo Sporting Club e il Pisa 1909, sorto dopo il secondo fallimento, quello di Pomponi. Se proprio si tiene a riportare il nome glorioso dello Sporting a giocare all’Arena (e io sono tra questi per una ragione puramente affettiva) bisogna che le due società si trovino d’accordo. L’intesa si può raggiungere con la buona volontà e con una premessa: il nome, vale a dire l’elemento distintivo per quanto non riconducibile all’originale, dunque la “targa”, appartiene indiscutibilmente alla società che gioca a San Giuliano Terme, l'”auto” invece è quella del Pisa 1909, che gioca all’Arena. Ora, a meno di essere pazzi, si può soltanto immaginare di trasferire la targa che ci piace sull’unica auto riconosciuta come tale dai tifosi. Fatta salva questa premessa l’accordo non dovrebbe essere difficile e verrebbe a sanare una contrapposizione senza senso.
GIULIANO FONTANI
DIRITTO DI CRONACA
14/09/2012 at 17:19
Gentile redazione, dato che nessuno si prende la briga di dire ai tifosi la situazione dei settori chiusi, dei lavori che stanno o dovrebbero fare, insomma che ci dicano qualcosa perche ‘ vogliamo tornare a sedere al posto che abbiamo PAGATO…. della tribuna non ce ne frega nulla… GRAZIE
xcri
14/09/2012 at 12:30
Ma chi possiede attualmente le Metropa Cup che vinse il Pisa di Anconetani?
Ricordo una vecchia intervista di Pomponi post-fallimento che diceva che le avrebbe vendute all’asta in quanto “sue”… (la cosa mi dispiacerebbe non poco)
andrea elbano
14/09/2012 at 10:55
Caro Fontani, non per polemizzare,ma per chiarezza ulteriore di quanto da Lei esposto,direi che è legittimato il Pisa di Battini a giocare allo Stadio e non certo il Pisa di S.Giuliano che è nato solo per fare confusione e creare disaccordo.Se fossi nel Presidente Battini non cercherei nessuna soluzione anche perchè non esiste “il problema” se non vogliamo che esista. Oltretutto non credo che la società di S.Giuliano abbia molte prospettive future, anzi….