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Davide Ricci : Si Deve Dimostrare Di Essere Il Pisa Con I Fatti E Non Con Le Parole
- Updated: 16/03/2018
![ricci](http://www.ilpisasiamonoi.it/public/ricci1.jpg)
Nel corso della ventiquattresima puntata di Finestra Sull’Arena è intervenuto telefonicamente Davide Ricci, ex attaccante del Pisa durante la gestione Gerbi e Posarelli, protagonista della vittoria del campionato di serie C2 della stagione 1998/99 : insieme a lui abbiamo parlato di quell’annata e del momento attuale del calcio a tinte neroazzurre. Davide Ricci.
Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle sue dichiarazioni.
Che annata meravigliosa che fu quella, ricordo ancora il coro che mi dedicava la curva Nord, un pubblico meraviglioso che è sprecato nella categoria attuale e che merita ben altri palcoscenici. Pisa mi è rimasta nel cuore, tutti i miei compagni di quella stagione mi sono rimasti nel cuore ; i colori neroazzurri li ho ancora sulla pelle, sono tornato qualche estate fa a giocare il torneo del “Mau Ovunque” e spero il prima possibile di poter essere nuovamente in quello che posso definire il mio stadio, la mia Arena.
Eravamo un grande gruppo, un gruppo vero. I campionati si vincono prima di tutto all’interno dello spogliatoio e noi lo abbiamo fatto ; in più giocavamo bene, avevamo un grande allenatore ed una società seria alle spalle, impossibile non ricordare con affetto la famiglia Gerbi e la famiglia Posarelli. Davamo tutto in campo, impossibile non farlo al cospetto di un pubblico da serie A ; e non vedo l’ora di tornare nella mia curva Nord, ho ancora negli orecchi il coro della compianta Rina che cantava “si fa goal” ed io puntualmente timbravo il cartellino …
Un aneddoto di quella stagione ? Io stavo ad Ischia, in una società che aspettava il fallimento da un momento all’altro, e dal ritiro di Volterra mister D’Arrigo mi chiamava tutti i giorni per farmi arrivare a Pisa il prima possibile, ma io ero bloccato dalla situazione societaria dell’Ischia. Scese in Campania il direttore Botteghi e mi ricordo che per liberarmi immediatamente staccai un assegno personale di venti milioni di lire, in modo da poter partire subito per Pisa. Chi la farebbe al giorno d’oggi una pazzia simile ?
Certo che seguo tuttora il Pisa, nelle ultime gare non si è capito più niente, si sono persi punti importanti contro squadre abbordabili contro le quali era possibile dare una svolta decisa alla stagione. In questa categoria ci vogliono esperienza e la giusta cattiveria agonistica, doti che permetterebbero ai neroazzurri di fare la differenza in positivo nelle prossime gare che non sono per niente facili contro squadre assetate di punti.
Si deve dimostrare di essere il Pisa con i fatti e non con le parole, come si dice a Napoli ci vuole la “cazzimma” per tornare il prima possibile in serie B, una categoria che la storia dice essere l’habitat naturale per i neroazzurri. Io ci credo ancora, e se proprio non ci si dovesse fare ci sono pur sempre i play off da giocare per centrare l’obbiettivo.