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Pisa Alessandria : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Una doppietta nel finale del neo entrato Lucca sgretola il muro difensivo dell’Alessandria e regala al Pisa la seconda vittoria consecutiva in questo inizio di campionato, al termine di una gara complicata contro un avversario ordinato e ben messo in campo che ha saputo sporcare a più riprese la manovra dei padroni di casa. Risolutive le sostituzioni effettuate da mister D’Angelo nella ripresa, con Lucca autentico mattatore e Masucci commovente uomo assist ; positivo anche l’esordio in maglia neroazzurra di Cohen.

PRIMO TEMPO. Pisa in campo con la stesso undici iniziale di domenica scorsa ad eccezione di Mastinu al posto di Lucca, Alessandria con Palombi al posto di Arrighini e Marconi inizialmente in panchina ; il 3-4-3 disegnato da mister Moreno Longo in fase di non possesso diventa un 5-4-1 assai chiuso contro il quale i padroni di casa sbattono senza soluzione di continuità ; ospiti che oltretutto sanno far male in contropiede, con Casarini prima e Palombi poi che saggiano i riflessi di un Nicolas particolarmente attento anche nelle uscite.

Capitan Gucher e compagni ci mettono un po’ a carburare, gettano al vento un paio di ripartenze potenzialmente letali con errori di misura nell’ultima giocata ma chiudono in crescendo la prima frazione, andando vicini al goal del vantaggio con una rasoiata di Touré che chiama Pisseri al non facile intervento. Anche Marsura ha un paio di buone occasioni, ma prima Pisseri gli nega la gioia del goal respingendo con i piedi la sua conclusione mancina, quindi il suo destro a giro dai venti metri non inquadra il bersaglio grosso per una questione di centimetri.

SECONDO TEMPO. È un Pisa molto più determinato quello che si presenta in campo nella ripresa, rinvigorito cammin facendo dalle sostituzioni di mister D’Angelo che via via getta nella mischia Lucca, Cohen, Beruatto, Masucci e De Vitis. L’Alessandria inizia ad accusare la stanchezza e Cohen sfiora il goal all’esordio in maglia neroazzurra con un sinistro di prima intenzione che fa la barba al palo a Pisseri battuto.

Ma è al tramonto della partita che il muro dei grigi cade, grazie alle due potenti spallate di Lucca che nel giro di cinque minuti decide la contesa : l’ex attaccante del Palermo prima raccoglie un delizioso assist di Marsura e con una deviazione volante da attaccante di razza manda la sfera ad infilarsi sul palo lungo dove Pisseri non può arrivare, quindi imbeccato da una rovesciata da applausi di Masucci si libera nettamente di Benedetti e scarica un destro terrificante di prima intenzione dai sedici metri che incenerisce l’estremo difensore ospite e fa esplodere il pubblico presente all’Arena Garibaldi. Che può così festeggiare la propria a squadra a punteggio pieno dopo le prime due giornate di campionato : in serie B non capitava da un’eternità.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

LUCCA. Nella sua monumentale “Eskimo” Francesco Guccini canta : “Perché a vent’anni è tutto ancora intero / Perché a vent’anni è tutto chi lo sa / A vent’anni si è stupidi davvero / Quante balle si ha in testa a quell’età” ; ecco, probabilmente il maestro non ha mai conosciuto Lorenzo Lucca. Perché Lorenzo Lucca ha vent’anni e nonostante sia alto due metri e più è ancora tutto intero, però ha la faccia pulita di un ragazzo che sa che nel mondo del calcio ha ancora tutto da imparare e da dimostrare, è tutto all’infuori che stupido e di balle in testa non ne ha. O meglio, più delle balle in testa ha il pallone, quel pallone che per due volte deposita alle spalle dell’attonito Pisseri con due movimenti da attaccante vero, da attaccante di razza, da attaccante consumato ; il suo ingresso in campo è uno tsunami che si abbatte sulla malcapitata difesa dell’Alessandria che nulla può contro lo strapotere tecnico e fisico di un ragazzo che proprio perché ha vent’anni ha ancora margini di miglioramento importanti. “Perché a vent’anni si è forti per davvero”. Anche senza eskimo. Ma con una maglietta neroazzurra che ti calza già a pennello nonostante quel cognome, come dire, rivedibile. Del resto nessuno è perfetto.

MARIN. Giganteggia nella zona nevralgica del terreno di gioco ed è pressoché perfetto nelle due fasi di gioco, ringhiando su ogni avversario che transita nelle sue vicinanze e dimostrando lucidità invidiabile quando ha il pallone fra i piedi ; con un paio di perentori strappi per vie centrali dà il là a ripartenze fulminee che alla lunga fiaccano la resistenza della retroguardia ospite. Da applausi l’assistenza per Cohen che va vicinissimo a bagnare il proprio esordio in maglia neroazzurra con un goal tanto bello quanto importante. Schierato nel ruolo di play davanti alla difesa dà la sensazione di poter dare il meglio di sé.

HERMANNSSON. Gioca largo a destra, praticamente da terzino, come già fatto contro la SPAL ; ed ancora una volta è uno dei migliori in campo perché gioca con calma olimpica e concentrazione feroce tanto da non permettere a nessun calciatore dell’Alessandria di sfondare da quella parte – giusto un paio di cross di Beghetto arrivano dalla zona di campo di sua competenza, ma è il minimo sindacale che si può concedere alla squadra avversaria. Oltretutto dimostra buona propensione a spingere sulla fascia nonostante non si tratti propriamente del suo mestiere, buona l’intesa con Touré ed anche un paio di cross messi  in the box hanno il crisma della pericolosità ; davvero difficile chiedere di più al gigante islandese.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre giocatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

GUCHER. Ancora una prestazione sottotono del capitano neroazzurro, lo specchio della sua partita è il calcio di punizione da ottima posizione sparacchiato malamente sul fondo ; sembra essere in difficoltà dal punto di vista fisico, la sosta per gli impegni delle Nazionali capita giusto a puntino perché potrebbe essere decisiva per terminare la fase di rodaggio del calciatore austriaco. Come contro la SPAL fa una fatica enorme ad incidere in entrambe le fasi di gioco, ancora una volta sostituito dopo un’ora di gioco.

SIBILLI. Si dà un sacco da fare svariando in lungo ed in largo su tutto il fronte offensivo neroazzurro ma stavolta senza trovare la giocata decisiva ; anche quando riesce con un numero dei suoi a scherzare Mantovani al momento di battere a rete da ottima  posizione cicca clamorosamente il pallone mandandolo addirittura alla bandierina del calcio d’angolo. Ciò nonostante ci mette cuore e corsa, lasciando il campo stremato dopo poco più di un’ora di gioco.

MASTINU. È la mossa a sorpresa di mister D’Angelo, motivata dallo stesso allenatore abruzzese con l’esigenza di portare fuori i tre centrali difensivi dell’Alessandria ; l’ex Spezia si muove tanto ma non riesce mai a trovare il tempo della giocata decisiva, perdendo un po’ troppi palloni e non incidendo praticamente mai negli ultimi venti metri. Come già asserito per Gucher la sensazione è che ci sia ancora da trovare la condizione fisica ottimale, questi quindici giorni di lavoro senza gare ufficiali potrebbero essere un toccasana anche per lui.

H2o

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