Il Pisa Siamo Noi

(Non) Pagelle Perugia Pisa

pagelle

“E’ notte alta e sono sveglio,
sei sempre tu il mio chiodo fisso”

Ancora, Eduardo De Crescenzo

Mai canzone fu più azzeccata.
Perchè nel cuore della notte, di ritorno da Perugia, continuo a pensare a te.
Dovrei fare le consuete pagelle, analizzare i primi dieci minuti da incubo culminati nei due goal dei padroni di casa, lodare la reazione dei tuoi ragazzi, magnificare le reti di Di Tacchio e Lisuzzo che ci fanno tornare a casa con un punto prezioso nel carniere.

Ed invece penso solo a te.
Alle tue scelte iniziali che ci hanno spiazzato, sorpreso, per certi versi confuso.
In campo tutti insieme Landre reduce da due mesi di stop causato dall’infortunio, Milanovic autore dalle due topiche contro Latina e Vicenza, Birindelli con il solito prolema di crampi dopo poco più di un’ora di gioco, Zammarini con il suo carico di inesperienza sulle spalle, Peralta che in serie B non ha ancora dimostrato niente, Masucci in non perfette condizioni fisiche, Manaj che non fa goal neanche con le mani.

E gli altri ? Varela neppure in panchina ed i grossi calibri seduti vicino a te : capitan Mannini, Lisuzzo, Tabanelli, Verna e Del Fabro.

Agli occhi dei più sembra una sorta di grottesco canto del cigno ed il popolo del web si scatena, ti scava la fossa in men che non si dica, esalta all’ennesima potenza quel fiume di critiche che si erano levate dopo la sconfitta di sabato scorso contro la Salernitana.
Epurazione. Punizione. Rottura. Caos all’interno dello spogliatoio. L’ipotesi turn over in vista dell’imminente gara contro il Cesena nemmeno presa in considerazione.

Tutti sanno, tutti criticano, tutti giudicano, tutti sentenziano. Per tutti la partita è persa ancor prima di essere giocata.

Penso a quei primi dieci minuti infernali, quando ti vedevo leone in gabbia progioniero di un’area tecnica troppo piccola per contenere il tuo fervore, la tua grinta, la tua passione.
Penso a quello che poteva passarti in testa in quei momenti.
Penso a cosa potrai pensare adesso che ti confesso che al goal di Gnahorè ho visto la scritta THE END materializzarsi con violenza sul prato verde del “Renato Curi”, nonostante mi fossi ripromesso di non essere indotto in tentazione dall’oceano di critiche che si levavano tutto intorno a me.
Ma ahimè, io sono soltanto umano, mentre tu ed i tuoi ragazzi siete molto di più.
Ed anche stasera lo avete dimostrato, regalandoci l’ennesima piccola grande impresa di questi due anni comunque da ricordare davvero a lungo.

Il capitano di serata Di Tacchio trova il goal che ci permette di mettere la testa fuori dall’acqua prima che il respiro ci abbandonasse per sempre.
Gli “epurati” Mannini e Lisuzzo confezionano nel finale il goal del meritato pareggio, in quella porta dove qualche anno fa il destro chirurgico di Favasuli aveva fatto passare un pomeriggio indimenticabile a tutti i tifosi neroazzurri.
Penso a cosa devi aver provato a vedere le tue scelte di serata premiate, alla soddisfazione di vedere lottare quelli che sono e saranno sempre i tuoi uomini.
Mi piace pensare che tu abbia alzato gli occhi al cielo ed abbia visto allontanarsi gli stormi di avvoltoi che già iniziavano a pregustare di banchettare sul cadavere tuo e dei tuoi ragazzi.
Dovranno attendere, con buona pace di un appetito da competizione niente affatto placato dalle polemiche dei giorni passati.

Non contento di tutto questo, penso infine alla lezione più grande che ci hai dato questa sera, quella nell’infuocato dopo partita.
Spero che i tuoi strali abbiano colpito diritto al cuore coloro ai quali erano indirizzati.

La tua sana incazzatura si materializza su un dito puntato nei confronti di tutti quei limiti che la piazza di Pisa ha palesemente dimostrato di avere in questi ultimi anni, limiti tali da giustificare le scarse soddisfazioni sportive che hanno minato l’esistenza di ogni tifoso neroazzurro degno di tal nome.
Limiti amplificati a dismisura dal fenomeno dei social, vera piaga di questo inizio di secolo.
Limiti di certo non rappresentati dalla critica sana e costruttiva che da qualche parte è ancora ben presente – di certo stasera è difficile salvare i primi dieci minuti di gara oppure dire che la retroguardia neroazzurra è stata irreprensibile in occasione dei due goal del Perugia.

Ma a tutto c’è un limite.

Mi piace pensare che ce l’avevi con i polemici per partito preso, con quelli che per forza devono giocare a fare il Bastian Contrario, con coloro che non reggono la fama che ti porti appresso e che in qualche modo devono fartela scontare.
Con quelli che inventano notizie fasulle per avere i propri 5 minuti di notorietà sul web.
Con coloro che avevano già fatto il funerale a te ed ai tuoi uomini, e che sotto sotto sperano neanche troppo velatamente che tale eventualità sia solamente rimandata per poi farsi belli agli occhi degli stolti con la frase “tanto io lo sapevo”.
Con quelli che fanno finta di dimenticarsi la non preparazione estiva, il non mercato estivo, le non amichevoli estive, i 4 punti di penalizzazione, gli infortuni a raffica, e chi più ne ha più ne metta. Questi non sono alibi ; è pura e semplice cronaca.
Con coloro che vivono di passato, di blasone, di Romeo Anconetani, di Dunga e di Bergreen : la storia passata è un qualcosa di splendido da portarsi appresso, nella mente e nel cuore, ma difficilmente ti fa vincere le partite ed i campionati.

Penso a tutto questo, e sono le 5 del mattino.
Di dormire nessuna voglia.

Penso a te ed a quanto hai preso a cuore questi colori, molto più di tanta gente che li dovrebbe avere marchiati a fuoco sulla pelle in quanto gente pisana.
Penso che daresti un braccio per battere il Cesena ed una gamba per battere l’Avellino.
Penso che potresti versare tutto il sangue che hai in corpo pur di poter vedere i tuoi uomini festeggiare la salvezza e la permanenza in serie B.

Penso che stasera abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione che questa squadra la puoi salvare solo tu.

Penso a te, e penso anche che un giorno te ne andrai.
Penso che questo clima di merda che si respira a Pisa nelle ultime settimane possa accelerare questa eventualità, a prescindere da quello che sarà l’esito finale di questo campionato.
Penso che per me sarà un qualcosa di estremamente difficile da metabolizzare.

Perchè ripensando a questi due anni, ad ogni conferenza stampa, ad ogni pre partita, ad ogni post partita, tutto quello che hai detto, tutti i concetti che hai espresso, tutta l’onestà e l’umanità che ci hai messo, hanno contribuito a fare di me una persona migliore.

E nonostante si viva in un mondo che ha dimenticato cosa siano la gratitudine e la riconoscenza, penso proprio che io ti sarò per sempre grato e per sempre riconoscente.
Anche se dovessi essere l’unico in tutta Pisa e zone limitrofe.

Penso a te, mister Gattuso.
(ma forse si era già capito …)

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