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Un Nerazzurro Da Ricordare – Rotella
- Updated: 31/03/2011
Per questa puntata di “Un Nerazzurro da Raccontare” vi vogliamo illustrare la storia di un grande ex nerazzurro e non solo: parliamo di Franco Rotella.
Franco Rotella nasce a Genova il 16 novembre 1966. Inizia a calcare i campi di calcio con la squadra del Baiardo prima di essere visionato a 12 anni e successivamente prelevato dopo un provino con altri ragazzi dal Genoa. Durante la trafila nel Grifone,Rotella viene anche chiamato per la selezione della Nazionale dove gioca affianco nientemeno che a gente come Ciro Ferrara e Roby Baggio tanto per fare due nomi. Piccolo di altezza, ma la società rossoblu crede in lui facendolo cresce calcisticamente (grande dribbling e spinta sulla fascia) e caratterialmente , seguito e affiancato da grandi professionisti, che lo aiutano a prendere il volo nel calcio che conta.
A 16 anni l’allenatore Gigi Simoni lo fa debuttare in serie A: non è un caso esordire nella massima serie a quella età; ironia del destino il suo primo incontro è proprio contro il Pisa,sua futura squadra. Nella prima stagione,1983-84, il Genoa retrocede malamente dopo un 14° posto e rimarrà nella serie cadetta per altri 6 anni prima di essere nuovamente promosso in A. Viene allenato da un altro grande di Genova: ”Il Professore” Franco Scoglio.
Gioca con la squadra della sua città fino al 1990,collezionando un totale di 75 presenze e 4 reti, con la sola interruzione nell’annata 85-86 in cui passò in prestito alla Spal in C1 per farsi le ossa.
Nel novembre del 1990 passa alla Triestina in serie B dove disputa 25 partite segnando 2 gol.
Nell’estate del 1991 Anconetani lo vuole a Pisa. Rotella gioca insieme ad altri che entrano a far parte della storia del calcio Pisano e non solo: Antonioli,Chamot,Simeone,Ferrante,Cristallini,Muzzi,Vieri,Larsen.
Gioca per 3 anni nella serie cadetta con la maglia nerazzurra dove riesce ad arrivare a 105 presenze e 7 gol. Franco ha avuto tra i vari allenatori, (purtroppo stagioni altalenanti e come sappiamo con un presidente “mangia-allenatori ”),Castagner,Viviani,Giannini,Secondini,Montefusco,Bersellini.
Dopo la dolorosissima retrocessione e il conseguente fallimento del Pisa SC dell’estate 1994, Rotella si trasferisce a Bergamo andando a giocare nell’Atlalanta del presidente Ivan Ruggeri che proprio in quell’anno acquista la società neroblu tenendola per molti anni. L’allenatore è Emiliano Mondonico (grande allenatore e soprattutto grande persona); il primo anno si conclude con una promozione sudata in serie A,dopo che la squadra era stata nella prima parte di campionato in zona retrocessione. Nelle altre due stagioni l’Atalanta riesce a rimanere in serie A con Rotella che colleziona alla fine dell’avventura bergamasca 46 presenze e 2 gol. Gioca accanto ad altri che sono già affermati (Carrera,Sgrò,Sottil,Carbone,Rustico,Lentini)o lo diventeranno da lì a poco (Montero,Inzaghi,Vieri,Rossini,Zauri,Bonacina,Morfeo). Sfiora la promozione Uefa e gioca la finale di Coppa Italia poi persa contro la Fiorentina di Batistuta.
Nell’ultima stagione(1997) perde un compagno di squadra,un amico: Federico Pisani,di Capannori(Lucca),deceduto dopo un’incidente in autostrada. La curva nord di Bergamo è dedicata proprio a lui.
Nel 1997 passa nell’Imperia (per essere vicino alla sua Genova) dove gioca tra i Dilettanti,disputando due campionati con 24 presenze e 7 reti.
L’ultimissima stagione se la gioca in Eccelenza a Cecina nel 2001-02 dove gioca solamente due partite. Una carriera costellata purtroppo da tanti infortuni (menischi,legamenti crociati,spalla e altro) che non gli hanno permesso di giocare con continuità e di spiccare il volo in una grande squadra.Le sue qualità furono notate anche durante un’amichevole a Torino tra Juve e Imperia, il giovedì precedente la famosa Juve-Inter con lo scontro Iuliano-Ronaldo; Pippo Inzaghi,come del resto tutti gli altri juventini,rimasero abbagliati dalla classe di Rotella affermando che era ancora un grande.
Dopo aver terminato la carriera da calciatore,torna a Genova,dove farà l’opinionista a varie trasmissioni delle emittenti liguri e soprattutto sul “suo” Genoa.
Diventa successivamente responsabile tecnico della scuola calcio e del settore giovanile degli Emiliani,squadra di Genova.
Il 20 aprile 2009 muore a soli 42 anni,lasciando la moglie Nadia e il figlio Simone di 17 anni, a causa di un melanoma (tumore maligno) che lo aveva colpito qualche anno prima, ma che sembrava essere riuscito a sconfiggere.
Dolore e tanta tristezza per la scomparsa di Franco; una morte che non è l’unica nell’ambiente Genoano o comunque passati dalla squadra del Grifone.
Nel 2002 “il nostro ”Gianluca Signorini e Fabrizio Gorin sono deceduti a causa di malattia prolungata (SLA e lucemia).
Il Pm di Torino,Raffaele Guariniello,chiese la cartella clinica di Franco Rotella per fare ulteriori indagini, perché si presume che durante la carriera possano essere stati usati particolari farmaci e sostanze tossiche. Anche la morte di Andrea Fortunato è passata sotto gli occhi del Pm,pensando che in qualche modo queste morti premature possano essere legate tra di loro.
Noi lo ricordiamo per una grande tecnica,con suggerimenti per i compagni,la generosità con cui faceva avanti e indietro sulla fascia fino all’ultimo secondo della partita,un’ala che ogni volta che aveva il pallone tra i piedi faceva qualcosa di speciale,gli vogliamo dire grazie per quello che ha fatto nei tre anni a Pisa e per quello che ha dato al calcio e le doti umane che chi gli è stato intorno può sempre raccontare con grande gioia.
Alessandro Sergi
E adesso tocca a voi completare questa scheda , scrivete il vostro aneddoto o un vostro ricordo legato a questo giocatore e noi lo inseriremo qui di seguito.
Per leggere tutti i Nerazzurri precedenti clicca Qui !
I VOSTRI RICORDI
massimiliano
31/03/2011 at 21:42
Complimenti a voi della redazione….una rubrica fantastica che parla sopratutto di uomini piu’che di giocatori!
Andrea
31/03/2011 at 15:17
Il passato va usato per ricordare questi uomini e non gli squali che meritano solo di essere dimenticati.
Grande persona, che ricordiamo per le belle giocate ma anche purtroppo per il rigore fallito a Salerno, anche se i penalty non erano il suo pane.
Ha vissuto con estrema dignità tutte le fasi della vita, anche le più difficili. Grazie e ciao Franco
smilzo
31/03/2011 at 12:26
franco la la la la la la franco la la la la la la franco va sulla fascia si accentra e crossa e muzzi fa go….