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Un Nerazzurro da Raccontare – Muzzi

Nerazzurro da raccontare 2

Per il Nerazzurro da raccontare di questa settimana, vogliamo parlarvi di un bomber passato anche sotto la nostra Torre: Roberto Muzzi.

Il  21 settembre 1971 nasce, a Roma, Roberto Muzzi.

Muzzi cresce calcisticamente nella Roma, nonostante sia un gran tifoso dell’altra squadra della Capitale, la Lazio.

Dopo una trafila in quasi tutte le categorie, passa in prima squadra nel 1988, a soli 17 anni. Vince il campionato Primavera del 1989 e il Torneo di Viareggio del 1991.

L’allenatore giallorosso di allora, il grande Niels Liedholm, lo fa esordire contro l’Inter. Solo nella stagione successiva riesce ad andare a segno, con 3 reti nelle 15 presenze totali.

Dopo cinque anni, viene ceduto in prestito al Pisa. Romeo Anconetani lo vuole nella sua squadra che comprende giocatori come Antonioli, Cristallini e Rotella. Il campionato di B è difficile, con squadre come la Fiorentina, il Brescia, il Bari che vogliono salire di categoria e  tante altre squadre di medio livello che se la giocano quasi alla pari, come del resto tutti gli anni nel campionato cadetto.

I neroblu, guidati da Nicoletti, e successivamente da Bersellini, giocano un campionato strano, alternando vittorie a sconfitte, con qualche pareggio casalingo di troppo. Il primo gol per Muzzi con la maglia rossocrociata avviene all’Arena il 5 dicembre ’93 contro il Brescia dell’ex Mircea Lucescu.

Muzzi arriverà fino a 8 gol stagionali nelle 23 presenze finali, non riuscendo ad aiutare a salvare il Pisa dalla retrocessione avvenuta nello spareggio salvezza contro l’Acireale. Da lì sappiamo tutti come è andata a finire: fallimento e addio da presidente di Romeo.

Per Roberto è comunque stata un’ottima vetrina per mettersi in mostra e i tifosi ancora oggi lo ricordano come “Muzzi gol”. La Roma lo richiama dal prestito, dove però gioca solo due partite.

Il presidente del Cagliari, Cellino, punta sull’attaccante romano e su Lulù Oliveira per poter far sognare i tifosi anche per la qualificazione dell’anno passato in Coppa Uefa. Il Mister Oscar Tabarez, insieme alla squadra, compie quasi un’impresa, riuscendo ad arrivare fino ai quarti di finale della Coppa Uefa. Nonostante ciò, il club isolano arriva solo nono in campionato, forse per la rosa non adatta a sostenere quasi fino in fondo anche l’impegno europeo. Il primo anno si conclude con 12 reti per Muzzi.

Seguono altre stagioni ottime, eccetto la stagione 1997/1998, dove i rossoblu retrocedono in B. La salita nella massima serie è però immediata: l’arrivo di Ventura sulla panchina del Cagliari galvanizza l’ambiente e Muzzi riesce a segnare ben 19 reti (17 in campionato e 2 in Coppa Italia) e farla volare un’altra volta in A. La stagione seguente conferma un Muzzi bomber con altre 18 reti totali. Il Cagliari arriva solo dodicesimo, nonostante ciò. Con i rossoblu confessa di aver passato le migliori stagioni a livello calcistico.

I numerosi gol messi a segno anche in serie A fanno gola a tanti club, tra cui l’Udinese di Pozzo. Proprio i friulani acquistano il centravanti che riesce a segnare 39 reti nelle quattro stagioni passate con i bianconeri, dove la miglior annata risulta quella del 1999/2000, quando arriva agli ottavi di Coppa Uefa (persa per differenza reti con lo Slavia Praga), agli ottavi di Coppa Italia (persa contro il Venezia) e l’ottavo posto in campionato valido per la qualificazione all’Intertoto. Proprio l’anno successivo vince l’Intertoto e arriva alla semifinale di Coppa Italia persa col Parma. La stagione migliore per il bomber risulta comunque quella del 2001/2002 con le 14 reti messe a segno.

Nella sessione di calciomercato dell’estate 2003 passa alla sua squadra del cuore: la Lazio. I biancocelesti sono tornati ai vertici di Italia e di Europa da qualche anno e sono pronti a seguire tutti gli obiettivi stagionali. Vince la Coppa Italia. Gioca e segna poco, un gol in ventidue presenze il primo anno, tre gol nel secondo e nessuno nel terzo, anche perché va a finire nel Torino in serie B nel gennaio 2005. Con i suoi sette gol dà un contributo decisivo per far tornare i granata in A. Con il Toro gioca anche l’anno successivo, in cui realizza il gol decisivo all’Olimpico contro la sua ex squadra, la Roma. Si trasferisce all’età di 36 anni al Padova, in C1, dove segna quattro reti. L’anno seguente viene lasciato fuori rosa per contrasti con la società.

Finita la carriera da professionista, riceve un’offerta da una squadra di serie D, il Villafranca Veronese, ma dopo averci pensato un po’ su, ha rifiutato, appendendo le scarpe al chiodo e intraprendendo la carriera di allenatore, iscrivendosi al corso di allenatore di Coverciano.

Inizia la carriera nel 2009, quando allena gli Esordienti 1999 della Roma.

Durante la sua carriera ha anche avuto l’onore di vestire la maglia azzurra della Nazionale, con l’Under 18 (3 gol), l’Under 21 (4 reti) e nella Nazionale Olimpica del 1991/1992. Vince con l’Under 21 gli europei di Spagna 1992 e di Francia 1994.

Vogliamo concludere con un doveroso grazie per quello che è riuscito a fare a Pisa, dove ha lasciato ricordi buoni nonostante la stagione negativissima; abbiamo poi potuto ammirarlo calcare i migliori stadi d’Italia e anche qualche stadio europeo, potendo esclamare ogni volta che scendeva in campo: “Muzzi, giocava con noi nel 1993”. Auguriamo un grande in bocca al lupo per la carriera di allenatore al nostro grande Muzzi Gol!

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One Comment

  1. smilzo

    16/12/2011 at 03:23

    ro ber to mu zzi la ra la la la la la roberto muzzi

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