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Un Nerazzurro Da Raccontare – Mario Gianni

Nerazzurro da raccontare 3

Mario Gianni nasce il 19 Novembre del 1902 a Genova, ma nonostante questo vive e cresce a Pisa dove, fin da bambino, ama dilettarsi in un nuovo sport che da qualche anno si sta diffondendo in tutta Europa come il più tremendo dei raffreddori: il calcio.

Gli piace fare il portiere, l’ultimo baluardo, l’ultimo a cadere, l’unico che obbedisce a regole diverse, l’unico ad essere vestito in modo differente.

Mario Gianni

Inizia a giocare nell’Audax, piccola squadra di città e si mette subito in evidenza, mostrando un ottimo istinto e quel briciolo di follia indispensabile per chi vuol giocare in porta; le sue doti, ancora grezze ma indiscutibili, lo portano a giocare, nella stagione successiva, nella Giovanni Gerbi, altra squadra pisana che però disputa, quantomeno, il campionato di prima categoria toscana.

Il girone è composto da sei squadre e oltre al Gerbi ci sono: Pisa, livorno, Libertas firenze, CS firenze e Prato. Per i rossi pisani il torneo è probabilmente al di sopra delle loro possibilità e infatti, molto spesso, finiscono con l’incassare delle vere e proprio goleade, come il 7 a 0 incassato a firenze o la partita persa con i nerazzurri per 8 a 2. Peggio di loro riesce a fare solo il Prato, che a fine torneo risulterà essere il fanalino di coda con soltanto 2 punti, ma subito sopra di loro c’è il Gerbi che con 7 punti e ben 39 reti incassate in 10 partite si attesta al penultimo posto.

Nonostante questo l’impressione destata da Mario Gianni è veramente ottima, rapido e guizzante fra i pali sa rendersi capace di veri e propri miracoli sui tiri dalla breve distanza e a soli 18 anni sembra essere già pronto per una porta più importante.

Intanto nella Pisa nerazzurra si inizia a pensare in grande; infatti, dopo il buon campionato della stagione precedente, la costruzione dell’Arena Garibaldi e l’entrata in società di molti nuovi e volenterosi soci, il Pisa è pronto per tentare il grande salto ed affermarsi anche a livello nazionale.

La società è convinta che il primo passo da compiere è quello di abbandonare quella vena goliardica e amatoriale che ha finora contraddistinto la maggior parte delle compagini nazionali e quindi decide di affidare la squadra ad un allenatore professionista.

Ce n’è uno in particolare che stuzzica la fantasia della società nerazzurra ed è Jozsef Ging, giovane allenatore ungherese che ha ben figurato ad Udine nella scorsa stagione. Per convincerlo non si bada a spese e il Pisa arriva ad offrire ben 1800 lire al mese, praticamente il doppio di quello che guadagna ad Udine.

Ging accetta senza esitare un secondo e il 5 Gennaio del 1921 arriva alla stazione di Pisa dove ad aspettarlo c’è Ferruccio Giovannini. Al giovane ungherese viene messa a disposizione una rosa di giovani e volenterosi ragazzotti prevalentemente pisani, dove spiccano i centrocampisti Merciai e Colombari, l’halfback Tornabuoni, il difensore Gnerucci e un giovane ragazzino che gioca in porta appena arrivato dalla Gerbi, Mario Gianni.

Ging raddoppia immediatamente il numero degli allenamenti e sottopone la squadra a delle lunghe ed estenuanti sedute tecnico-tattiche, sia individuali che di gruppo, cercando di trasmettere ai suoi ragazzi il verbo del calcio nel più breve tempo possibile.

I giocatori anche se sottoposti ad una terapia altamente invasiva, restano letteralmente ammaliati dai dettami tattici del Mago ungherese, che pur coniugando tutti i verbi all’infinito riesce a farsi capire molto bene e in pochissimo tempo iniziano a rispettare, ruoli e compiti, muovendosi per il campo in modo organizzato e dimostrando una crescita tecnica invidiabile.

All’avvio del campionato, i progressi fatti dai nerazzurri sono finalmente sotto gli occhi di tutti e la già calorosa piazza pisana si infiamma definitivamente; i tifosi arrivano persino ad organizzare per la prima volta un treno speciale per la trasferta di Lucca e più di 200 pisani si recano oltremonte, dove i nerazzurri si impongono per 5 a 2, trafiggendo per 5 volte il loro ex compagno di squadra Dovichi.

La marcia dei nerazzurri procede inesorabile, gli unici intoppi si verificano a livorno dove la squadra rimedia solo uno 0 a 0 e a Prato dove escono battuti per 2 a 1; per il resto solo vittorie, chiare, limpide e nette. Gli unici avversari capaci di tener testa alla marcia dei ragazzi di Ging sono i nostri cugini amarantotrigliati, che il 31 Gennaio vengono a farci visita all’Arena forti di un punto di vantaggio nella classifica.

Ma, di fronte ad un’Arena gremita e focosa, i nerazzurri si rendono protagonisti di una gara magistrale, in cui Gianni “abbassa la saracinesca” per tutti i novanta minuti, Merlini infila per due volte il portiere Iacoponi e Merciai a pochi minuti dalla fine dà il colpo di grazia ai labronici siglando, il definitivo 3 a 0 e quello che sarà anche il definitivo sorpasso in classifica, che consente al Pisa di laurearsi per il secondo anno Campione di Toscana e di accedere alle finali del campionato centro-meridionale, in compagnia dei livornesi, giunti secondi ad un punto di distanza.

Il Pisa chiude questa prima fase della stagione con 25 punti, 12 vittorie, un pareggio ed una sola sconfitta; ben 40 reti segnate e solo 11 subite, grazie ad una difesa arcigna e ai guizzi felini di Mario Gianni, capace di recuperar palloni partendo da posizioni impossibili e nei modi più impensati, quando i compagni hanno già le mani fra i capelli.

Nell’attesa delle finali, Mr. Ging fa disputare ai suoi ragazzi delle amichevoli con squadre molto forti e i nerazzurri continuano a dare risposte più che positive: infatti battono per 1 a 0 la Biellese grazie al gigante Tornabuoni e demoliscono per 7 a 0 la Nazionale Emiliana con ben 5 reti di un altro giovane ragazzino pisano, Danilo Sbrana.

Ma finalmente l’attesa finisce e si torna a fare sul serio, i rossocrociati sono stati inseriti nel Girone B insieme a Fortitudo e Ilva Bagnolese. Al debutto il Pisa non va oltre il pari contro la Fortitudo, ma nella partita successiva sconfiggono per 3 a 1 l’Ilva Bagnolese, quindi incontrano di nuovo i romani della Fortitudo per la partita di ritorno, ma stavolta sono loro a farci visita ed escono sconfitti per 2 a 1, mentre nell’ultimo incontro sarà l’Ilva Bagnolese a cadere all’Arena, distrutti con un impietoso 8 a 1.

7 punti in 4 partite, 13 reti segnate e solo due subite sono il biglietto da visita con cui i nerazzurri si presentano alla finale del campionato centro meridionale, dove ad aspettarci ci sono proprio loro…i nostri “cugini”…gli amarantotrigliati!

La data prescelta è il 3 Luglio e lo Sterlino di Bologna è il campo di battaglia designato…perché di questo si tratterà,di una battaglia vera e propria, senza esclusione di colpi fra due città che da sempre si fronteggiano e si osteggiano, si “odiano”, ma che al tempo stesso non sanno fare l’una a meno dell’altra.

Il clima è torrido e le due squadre partono a ritmo lento, studiandosi e scrutandosi come due belve prima dello scontro, il Pisa prova ad affondare qualche colpo ma la difesa labronica tiene e si arriva alla fine del primo tempo sullo 0 a 0.

Il Pisa inizia il secondo tempo a spron battuto e dopo soli tre minuti passa in vantaggio con Tornabuoni che, servito su calcio d’angolo da Corsetti, infila Iacoponi con la sua specialità, il colpo di testa. Come un pugile dopo un tremendo gancio, il livorno barcolla e rischia seriamente di finire al tappeto 7 minuti più tardi, quando con lo stesso identico schema il Pisa raddoppia, ma l’arbitro annulla per un fallo compiuto in partenza dallo stesso Tornabuoni; scatenando così l’ira dei molti tifosi pisani.

Il clima, non quello meteorologico, inizia seriamente a surriscaldarsi, il gioco si fa sempre più duro e le tifoserie sempre più agitate, l’arbitro Venegoni fa molta fatica a tenere la situazione in pugno e quando, a detta di loro, nega un rigore ai livornesi, che non c’era, gli sfugge definitivamente.

Allo Sterlino succede di tutto, veementi discussioni fra i giocatori sempre sull’orlo della rissa, urla, offese e cazzotti sugli spalti e quando i tifosi arrivano ad invadere anche il campo di gioco la partita viene sospesa.

Dopo aver con difficoltà riportato la calma, la partita riprende e i ragazzi di Ging non hanno la benché minima intenzione di cedere anche solo un metro, figuriamoci un gol; ringhiano agli avversari come bestie feroci e non risparmiano colpi ai limiti del proibito, finché finalmente arriva il fischio di chiusura e il Pisa, oltre a conquistare il titolo centro meridionale, andrà anche a disputare la finale per il titolo italiano.

La notizia corre veloce attraverso i fili del telefono e quando arriva sotto la Torre la città esplode festante e centinaia di persone si recano alla stazione ad aspettare gli eroi di Bologna. Viene anche organizzata una fiera notturna all’Arena, dove i tifosi, più e meno facoltosi, hanno raccolto oggetti da mettere in vendita per creare un premio alla squadra!

Il Pisa si trova ad un solo passo dal titolo nazionale, ma dovrà superare la prova più difficile, affrontare e battere la Pro Vercelli, autentica armata, famosa per la sua tecnica e per il suo gioco duro; inoltre, la Lega che ha sede a Torino, per la finale ha scelto come campo neutro proprio quello di Torino e come arbitro un torinese. Sembra proprio che i nerazzurri dovranno vedersela contro tutto e contro tutti!

Gianni e compagni partono alla volta di Torino, viaggiano tutta la notte e arrivano a destinazione di primo mattino; non appena arrivati, Ging fa immediatamente telegrafare a Pisa, di far partire Gnerucci a causa dell’improvvisa defezione di Gigi Poggetti, sentitosi male in treno.

Gnerucci parte immediatamente e giunge a Torino solo poco prima dell’inizio del match; altra novità in formazione è quella che vede il giovane Danilo Sbrana all’ala destra.

All’avvio della partita le due squadre sembrano studiarsi, compiendo solo azioni di alleggerimento, ma al 12’, la Pro Vercelli mette in mostra quello per cui sono tristemente famosi; infatti Rampini entra in modo scomposto su Gnerucci, lasciandolo dolorante a terra, il nerazzurro non riesce a stare in piedi e sono costretti a portarlo negli spogliatoi a braccio, fra la totale non curanza dell’arbitro Olivari.

Il Pisa è in 10 e a questo punto la Pro Vercelli inizia il suo abituale forcing (perché oltre ad essere eccessivamente ruvidi, sono anche tecnicamente molto validi) e costringe i nerazzurri nella propria area. Prima Ara, poi Borello e anche Ceria arrivano alla conclusione da distanza ravvicinata, ma Gianni si supera e dice no in tutte e tre le occasioni; ma al 39’ è costretto a capitolare, infatti un “pasticciaccio” fra Bartoletti e Tornabuoni libera Ceria che da due passi insacca portando in vantaggio i piemontesi.

Alla fine del primo tempo Ging cerca di spronare i suoi e attua alcune modifiche tattiche, modifiche che si rivelano subito azzeccate, perché a pochissimi minuti dall’avvio del secondo tempo il Pisa pareggia, grazie ad un rigore trasformato da Danilo Sbrana, concesso per un clamoroso ed evidentissimo atterramento di Tornabuoni, da parte di Bossola.

A questo punto i vercellesi si riversano in attacco mettendo a dura prova la retroguardia pisana, ma è ancora una volta il giovane Gianni a mettersi in mostra, che con parate strepitose nega più volte la gioia del gol ai bianchi piemontesi. Ai nerazzurri non resta che agire in contropiede e quando ci riescono, ai tifosi vercellesi vengono i brividi, infatti, Corsetti, Merciai e Tornabuoni arrivano al tiro impegnando il portiere Curti, il quale compie anche un vero e proprio miracolo, quando al 16’ è costretto ad uscire alla disperata su Colombari. Due minuti più tardi sono di nuovo i bianchi a farsi sotto; Ceria si beve Giuntoli e crossa in mezzo per Ardizzone che, in posizione di fuorigioco nettissimo, insacca a pochi passi da un incolpevole Gianni.

Si scatenano furenti le proteste dei nerazzurri ed in particolare Viale sembra proprio aver perso la testa e si becca l’espulsione, ma di uscire dal campo non ne vuol proprio sapere, ormai l’unica cosa che gli interessa è quella di dare “un paio di nocchini” all’arbitro, tant’è che per allontanarlo da rettangolo di gioco sono costretti ad intervenire due guardie.

I nerazzurri, ridotti in 9 uomini, non mollano e provano in tutte le maniere a pareggiare, mostrando un’infinita grinta e una determinazione leonina, tanto da portare alcuni torinesi venuti a vedere la partita a tifare per loro. I vercellesi si chiudono in difesa e quando partono in contropiede si rendono molto pericolosi ed è solo grazie ad uno strepitoso Gianni se il vantaggio dei bianchi non viene ulteriormente incrementato; anche il Pisa ha alcune buone occasioni, ma l’eccessiva fretta, la stanchezza e la bravura del portiere Curti, negano ai ragazzi di Ging la gioia del pareggio, che escono dal campo sconfitti, ma a testa alta!

Qualche ora dopo in città iniziano ad arrivare notizie discordanti, ma al mattino successivo, con l’uscita dei giornali, la triste verità prende corpo, ma malgrado questo i ragazzi del Mago hanno riempito di gioia e di orgoglio il cuore dei pisani per una stagione intera e anche se lo scudetto è sfumato, si sono guadagnati la stima di tutta la città e non solo, perché i giornali di mezza Italia oltre a parlare della vittoria del titolo da parte della Pro Vercelli parlano di un Pisa coriaceo e “sfortunato” e di un portiere che ha stupito e incantato tutti quanti, Mario Gianni. Infatti, La Gazzetta dello Sport scrive:”…il Pisa è in possesso di un grandissimo portiere: Gianni, sorprendente per agilità svolse un lavoro d’impegno, entrò a tempo nelle fasi più critiche dell’attacco vercellese, tenne i due tempi onorevolmente, senza mai soggiacere alla stanchezza”; La Gazzetta del Popolo:”…Gianni, il migliore.”; La Stampa di Torino:”…il portiere Gianni fu degno di stare fra i migliori d’Italia”; il Momento:” Quel goal-keeper del Pisa!…”. Un riconoscimento unanime proveniente da tutta Italia che lascia intravedere per il diciannovenne portiere pisano un futuro sicuramente radioso.

Smaltita la delusione per il mancato scudetto,Ging e i suoi ragazzotti sono pronti a ributtarsi nella mischia. Il campionato del 1921/22 nasce sotto la stella della scissione, infatti vengono organizzati due tornei, uno promosso dalla FIGC e uno dalla CCI, il Pisa partecipa a quest’ultimo che è quello che assegna il reale titolo nazionale. Cambia anche la formula del campionato: le squadre non vengono più divise in gironi regionali ma, per quel che riguarda il nord, le compagini si affrontano in due grandi gironi di 12 squadre dove solo la prima classificata guadagna l’accesso alle fasi finali.

Alla prima di campionato il Pisa si toglie lo sfizio di bloccare il fortissimo Genoa sull’1 a 1, grazie ancora una volta ad una rete della giovane promessa Sbrana; il 16 Ottobre, quindici giorni più tardi, i nerazzurri strapazzano l’Internazionale con un clamoroso 7 a 2, che vede ancora il giovane Sbrana protagonista, autore di una tripletta. Ma in questo campionato, la concorrenza è molto dura e fra la quarta e la settima giornata il Pisa, pur esprimendo un ottimo gioco, incappa in tre sconfitte con Alessandria, Modena e Legnano. I nerazzurri cercano di rimettersi immediatamente in carreggiata e sette giorni più tardi vanno ad espugnare il campo di Torino, dove battono i granata con un secco 2 a 0, quindi annientano all’Arena il Brescia, con un 5 a 0 che lascia ben poco spazio a recriminazioni da parte delle rondinelle.

Ma il Genoa marcia ad un ritmo impressionante, segnando valanghe di gol e sarà molto difficile, se non impossibile, recuperare il terreno perduto. Nel girone di ritorno esordiscono uscendo sconfitti dal Marassi, ma nelle giornate successive Gianni e compagni vendicano le tre sconfitte dell’andata, battendo l’Alessandria del fenomeno Baloncieri per 3 a 2 e rifilano quattro reti sia al Modena che al Legnano; mancano soltanto quattro giornate alla fine e i rossoblu hanno ormai preso il largo, ma i nerazzurri continuano a comportarsi bene fino all’ultimo, chiudendo con due vittorie che li portano fino al terzo posto in graduatoria. Ging e i suoi ragazzi hanno ancora una volta dimostrato di poter far parte del calcio che conta, mettendo in mostra un bel gioco di squadra, insieme a delle ottime individualità, come Colombari, Merciai, Tornabuoni, il giovane Sbrana e senza dubbio Mario Gianni, che a 20 anni non è più un promessa del calcio, ma una certezza a difesa della porta rossocrociata.

La stagione ‘22/23, vede confermato in blocco lo zoccolo duro che fin qui ha ben figurato e l’inizio di campionato è quanto di meglio una piazza possa chiedere, infatti arrivano sei vittorie nelle prime sei giornate, dove i nerazzurri battono oltre a Petrarca, Torino, Savona, Verona e Torinese, anche la Pro Vercelli per 2 a 1 vendicando così il nefasto pomeriggio di Torino. Ging, sempre alla ricerca di nuovi talenti ha, via via, inserito in squadra diversi elementi come Bedini, Guerrieri, Bazel, Bossalino, Artigiani e Micheletti. Durante la pausa natalizia all’Arena viene organizzata un’amichevole con una delle squadre più forti del momento il Wiener di Vienna e i nerazzurri si tolgono lo sfizio di batterli per 3 a 2 di fronte ad un pubblico festante, sempre più convinto che questo possa essere davvero l’anno buono. Ma nel girone di ritorno il motore pisano sembra essere ingolfato e la squadra non riesce ad esprimersi sui suoi stessi livelli, anzi arrivano anche delle sconfitte imbarazzanti, come la sconfitta interna con il Verona o la brutta scoppola rimediata a Torino dove i nerazzurri escono battuti con un ineccepibile 6 a 1! A fine stagione il Pisa chiuderà al quarto posto, dietro a compagini di tutto rispetto come Pro Vercelli, Torino e Sampierdarenese; un quarto posto che sarebbe un ottimo risultato, ma che lascia un po’ di amaro in bocca viste le potenzialità espresse nel girone di andata. Per Mario Gianni questo è stato un altro campionato di crescita dove ha potuto affinare ancora la sua tecnica e metter in mostra le sue doti innate ormai note in tutta Italia.

La stagione successiva, la ‘23/24, è ricca di grandi novità; infatti entra a far parte del calcio Edoardo Agnelli, divenuto Presidente della Juventus in Luglio ed entra in vigore il Progetto Pozzo. Il campionato viene diviso in due gironi, dove la prima di ogni girone passa a disputare la finale, mentre l’ultima viene retrocessa nella neonata seconda divisione. Il Pisa, inserito nel Girone B, esordisce con due pareggi, con Legnano e Torino. Alla terza giornata la Pro Vercelli esce di nuovo sconfitta dall’Arena per 1 a 0; mentre alla quarta, in occasione della sentita trasferta di La Spezia i tifosi nerazzurri organizzano un altro treno speciale, grazie al quale possono rendersi partecipi della splendida vittoria per 4 a 1 contro i rivali bianconeri. Ging intanto continua ad inserire giovani nel gruppo, infatti debuttano in nerazzurro il terzino Vettori, la mezzala Micheletti e l’ala Novelli; inoltre, certo che non riuscirà a trattenere ancora per molto Gianni in nerazzurro, visto che molte importanti squadre si stanno interessando a lui, inizia a far giocare con una certa frequenza anche il giovane portiere Bedini. Il campionato procede e il Pisa, forse anche a causa dei molti esperimenti dell’ungherese, alterna ottime gare a prestazioni abbastanza deludenti, arriva la bella vittoria contro il fortissimo Bologna, ma escono anche sonoramente sconfitti dal campo di Milano e alla fine i nerazzurri non riescono ad andare oltre al quinto posto in coabitazione con la Cremonese.

Nell’estate del 1924, l’austriaco Felsner, allenatore del Bologna, si mette alla ricerca di un nuovo portiere e le sue attenzioni sono tutte rivolte verso il pisano Gianni che, lusingato dall’offerta e intrigato dal fatto di poter far parte di una delle squadre più forti del momento, abbandona la corte di Ging e la sua Pisa per recarsi nella città felsinea, dove potrà misurarsi con campioni del calibro di Pozzi, Schiavio, Perin e Della Valle.

…continua…clicca qui per leggere la seconda parte

Senio Calvetti

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5 Comments

  1. Senio

    19/12/2011 at 18:40

    Grazie Lorenzo.
    Il suo commento mi ha sinceramente e decisamente emozionato. Sapere che lei lo ha letto e le è piaciuto mi gratifica moltissimo. Il calcio pionieristico di cui suo padre è stato un grandissimo protagonista è senza dubbio il più avvincente e romantico ed è giusto che rimanga vivo nella memoria, anche perché, come spesso ripeto, sapere da dove vieni ti aiuta a capire dove stai andando…ancora grazie!!!

  2. Lorenzo Gianni

    18/12/2011 at 22:17

    Cario Senio,
    non pensavo ci fosse ancora qualcuno interessato a questa parte della storia del nostro calcio. La ringrazio per essersi interessato a mio padre e per avermi fornito informazioni su anni della sua vita di cui ho una conoscenza limitata, essendo morto quando io avevo solo 7 anni.
    Lorenzo Gianni

  3. Senio

    13/10/2011 at 17:44

    E’ che con Mario s’era amici amici…anche quando andò a Bologna ci si sentiva sempre, pensa mi mandava anche 2 telegrammi al mese! :-)
    Scherzi a parte, anch’io l’avevo solo sentito nominare e lo conoscevo poco o niente…poi, quando ho iniziato ad indagare, ho scoperto che la sua è una storia fantastica che non poteva non essere raccontata. Dare del gatto ad un portiere è un grosso complimento…essere il Gatto Magico…non ha prezzo! ;-)

  4. Pingback: Un Nerazzurro Da Raccontare – Gianni – Seconda Parte | Il Pisa Siamo Noi | Il Portale del a.c. Pisa 1909 e di chi ha il Pisa Nel Cuore!!

  5. Roberto D.M.

    07/10/2011 at 19:17

    Caro Senio, tu non me la dici giusta. Per raccontare tutta quella popo’ di roba su Mario Gianni portiere , gia nella prima parte, devi aver proprio vissuto la sua vita !
    Io ,che sono abbastanza vecchietto , confesso l’ignoranza, non l’avevo mai sentito nominare. Però,la tua storia mi ha incuriosito….tanto che me la sono andata a cercare anche in Internet dove ho scoperto che per le sue prodigiose pararate fatte di” felini scatti “, in un torneo brasiliano con il Bologna, nel 1929, in una partita notturna, gli spettatori Carioca gli affibbiarono il nome di “”GATTO MAGICO”” , nomignolo che gli rimase anche per il resto della sua carriera. Una chicca anche la vera storia ,con retroscena , sulla tribolata partita che il Pisa perse a Torino, nella finale per la conquista del titolo di campioni d’italia del 1921 con la Pro Vercelli , squadra piemontese. Alla prossima!

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