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Un Nerazzurro Da Raccontare – Braglia
- Updated: 23/06/2011

Un altro allenatore per la nostra rubrica “Un Nerazzurro Da Raccontare”, uno che non ha bisogno di presentazioni, uno al quale gli dobbiamo dire solo grazie: Piero Braglia.
Piero Braglia nasce a Grosseto il 10 gennaio 1955.
Centrocampista di quantità e polmoni inizia a dare i primi calci al pallone nel Barbanella Grosseto (squadra di uno dei quattro quartieri di Grosseto), gioca successivamente nelle giovanili del Follonica e poi in quelle della Fiorentina.
Nel 1973 passa da Firenze a Montevarchi, dove esordisce da professionista in serie C; l’anno successivo, sempre in C, gioca nella Cremonese. Nel ‘76 arriva la chiamata in serie A della Fiorentina, dove debutta il 20 marzo 1977. Con i viola un paio di stagioni e poche presenze (appena 23). Nel 1978 viene acquistato dal Catanzaro, sempre nella massima serie, giocandoci per sei stagioni e collezionando ben 142 presenze e 4 goal. Dall’84 all’87 gioca anche a Trieste per poi finire la carriera a Catania.
Inizia la sua esperienza da allenatore nella Bibbienese, successivamente passa alla Colligiana dove vince il campionato di D anche se poi perde il successivo spareggio per la promozione in C2 contro l’Avezzano. Allena poi Rondinella e Sangiovannese passando al Montevarchi (sua prima squadra da calciatore) dove vince subito il campionato di C2. Dal 1996 al 2001 cambia ogni anno panchina allenando il Pontedera,la Carrarese,la Sangiovannese,il Foggia e di nuovo il Montevarchi. Nel 2001 passa in C1 nel Chieti dove sfiora due volte iplay-off. Nel 2003/04 centra subito con il Catanzaro la promozione in B riportando i calabresi nella serie cadetta dopo ben 14 anni. Seguono altri due anni sempre col Catanzaro e poi nuovamente con la Sangiovannese. Nel 2006/07 arriva una chiamata importante: Pisa. La squadra nerazzurra dopo anni di inferno nelle serie minori vuole riprendersi il prestigio riuscendo magari ad arrivare almeno in cadetteria. Piero Braglia ci riesce subito: con una stagione da protagonista il Pisa riesce a vincere i play-off e passare in serie B dopo 13 anni.
La stagione vive di molti alti e pochi bassi, la squadra è competitiva,sono arrivati elementi importanti e alcune scommese. In porta c’è Christian Puggioni (poi venduto alla Reggina) che rimane imbattuto per 594 minuti e subendo solo 5 gol nel girone d’andata, stabilendo un record stagionale a livello europeo, alla fine del campionato i gol subiti saranno 20 , miglior difesa del torneo.
In difesa (apparte i portieri Morello e Indiveri dopo la partenza di Puggioni a gennaio) troviamo i vari Calori, Zavagno, Zattarin, Raimondi, Chiarini, Trevisan e Bolzan, come centrocampisti Passiglia, D’Anna, De Simone, Buzzegoli, Braiati e il capitano di quella stagione Ferrigno, mentre in attacco ci sono Biancone, Eddy Baggio, Ciotola, Ceravolo, Palumbo e Ciullo. La squadra termina al terzo posto, perdendo nell’ultima giornata a Venezia, dietro al promosso in B Grosseto e il Sassuolo. I nerazzurri di Braglia affrontano così nella semifinale play-off proprio il Venezia dopo circa 10 giorni dall’ultima di campionato pareggiando 1 a 1 con gol allo scadere di Ceravolo, indimenticabile lo “sbarco” dei pisani in battello verso lo stadio. Al ritorno dell’Arena finisce 3 a 1 con i goal di Ceravolo, Biancone e Braiati, dopo il vantaggio veneziano. In finale tocca al Monza: in lombardia finisce 1 a 0 per i padroni di casa grazie ad un rigore. Il ritorno si gioca all’Arena: stadio stracolmo(17000 spettatori), gente che entra allo stadio anche senza biglietto, un’intera città all’ Arena per spingere i nerazzurri al trionfo. Il gol di Ceravolo pareggia i conti e nei supplementari Ciotola, dopo una stupenda azione personale che mette a sedere anche il portiere, segna con un pallonetto facendo esplodere letteralmente lo stadio, il pubblico iniziano ad invadere il campo facendo ritardare la fine della partita e rischiando la sospensione della gara, proprio nel giorno del patrono di Pisa San Ranieri (17 giugno). Gli anni successivi allena Lucchese e Frosinone (in serie B),passando poi al Taranto e successivamente alla Juve Stabia che allena tutt’ora proprio nel girone del Pisa; con i campani è riuscito a vincere i play-off promozione contro l’Atletico Roma, un’impresa incredibile che porta i giallo-neri in B dopo ben 59 anni di attesa, un’impresa che solo Pierino il terribile poteva compiere.
Un doveroso grazie a Piero Braglia per quel che ha significato per noi quella stupenda stagione, una squadra di combattenti, il bel gioco non c’era del tutto però era importante centrare quella promozione e lui da trascinatore ci è riuscito con la qualità e la furbizia (ricordiamo i palloni spariti quando il Pisa era in vantaggio). La società ma soprattutto noi tifosi abbiamo rifatto il suo nome per un ritorno in panchina e lo faremo sempre quando possibile, l’abbiamo dimostrato quando è tornato all’Arena da avversario e sono stati fatti cori e applausi per lui. Grazie ancora Pierino, siamo sempre qui ad accoglierti con un tappeto rossocrociato appena lo vorrai.
Alessandro Sergi
I VOSTRI RICORDI
Grande Pierino…sei un grande e anche quest’anno l’hai dimostrato in pieno! Con un squadra da mezza classifica e un giocatore bono per reparto sei andato in B, con la grinta che ti ha sempre contraddistinto e con pochi discorsi a differenza di quei boriosi dell’Atletico Roma.
Pierino la porta di Pisa per te sarà sempre aperta, grande!
FORZA VECCHIO CUORE NEROBLU –Simonello
Simonello
25/06/2011 at 01:31
Grande Pierino…sei un grande e anche quest’anno l’hai dimostrato in pieno! Con un squadra da mezza classifica e un giocatore bono per reparto sei andato in B, con la grinta che ti ha sempre contraddistinto e con pochi discorsi a differenza di quei boriosi dell’Atletico Roma.
Pierino la porta di Pisa per te sarà sempre aperta, grande!
FORZA VECCHIO CUORE NEROBLU