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Trivial Pisa: Kieft e Larsen
- Updated: 19/07/2013

Willem Kieft e Henrick Larsen, questi sono i nomi di coloro che hanno giocato nel Pisa ed hanno anche conquistato il titolo di campione d’Europa con la propria Nazionale.
Willem Cornelis Nicolaas Kieft, per gli amici Wim, arrivò a Pisa nell’estate del 1983. Romeo voleva a tutti i costi accaparrarsi il giovane talento olandese e riuscì a battere la concorrenza di numerose squadre ben più titolate. Le sue 32 reti realizzate con l’Ajax, che gli erano valse la Scarpa d’Oro, lo rendevano uno dei talenti più interessanti d’Europa.
L’esordio nel campionato italiano non fu dei più semplici, difensori arcigni e la poca esperienza complicavano notevolmente le cose. Gli servirono ben 20 giornate prima di andare in gol con una splendida rovesciata contro il Catania, ma la sua classe e le sue movenze lasciavano facilmente intuire che il ragazzo si sarebbe “fatto”.
Ancora due anni con la maglia Nerazzurra, dove fu uno dei principali artefici della promozione in A del 1984/85, quindi il passaggio al Torino. Con la maglia granata ebbe uno straordinario inizio di stagione, ma un grave infortunio lo costrinse a terminare la stagione dopo 19 giornate.
All’inizio della stagione ’87/88 torna in Olanda, al PSV, e al termine di quella stagione viene convocato da Rinus Michels per l’Europeo di Germania. Gli Orange stentano nella fase a gironi e solo un gol realizzato a 8 minuti dalla fine, proprio da Kieft, consente all’Olanda di accedere alla semifinale. Dopo aver battuto i padroni di casa per 2 a 1, in finale trovano l’Urss di Protasov e Zavarov, che aveva eliminato l’Italia. Un potente colpo di testa di Gullit e uno dei gol più belli della storia del calcio realizzato da Van Basten sanciscono il 2 a 0 che consente, agli olandesi di alzare il trofeo al cielo, e a Kieft di potersi fregiare del titolo di Campione d’Europa.
Consigliato al Pisa da Klaus Berggreen, Henrik Larsen, giunse a Pisa nel 1990/91 dal Lingby. Ragazzone dalla fisicità devastante incontrò molte difficoltà nella sua prima stagione italiana. Troppo lento per fare il terzino, troppo macchinoso per giocare a centrocampo, il suo ruolo era di difficile individuazione anche per gli addetti ai lavori.
Al termine della stagione viene mandato in prestito al Lingby, dove disputa una buona stagione guadagnandosi anche il posto in Nazionale. I danesi falliscono la qualificazione all’Europeo giungendo secondi nel girone alle spalle della Jugoslavia.
A poche settimane dall’inizio dell’Europeo di Svezia in Jugoslavia scoppia quella che si rivelerà essere una lunga e tremenda guerra e la Nazionale viene estromessa dal torneo.
La Danimarca viene ripescata e si presenta in Svezia senza preparazione e con i giocatori richiamati in tutta fretta dalle vacanze. Da qui in poi prende corpo una delle storie calcistiche più romantiche degli ultimi anni.
La cenerentola Danimarca, giocando a cuor leggero, conquista la qualificazione battendo la Francia, grazie anche ad una rete di Larsen. In semifinale il “ragazzone” segna la doppietta stabilisce il definitivo 2 a 2 contro l’armata olandese. Ai calci di rigore Larsen si presenta sul dischetto per primo e realizza con freddezza, Van Basten fallisce il secondo rigore degli olandesi. Errore che si rivelerà fatale e che consentirà alla Danimarca di conquistare la finale.
In finale, i tedeschi, con il sangue agli occhi per la sconfitta di quattro anni prima, vogliono far della Danimarca un sol boccone, ma con una facilità quasi disarmate e una calma serafica i biancorossi vanno prima in gol con Jensen e, a poco più di dieci minuti dalla fine, Vilfort realizza il 2 a 0 definitivo. Un successo clamoroso, inaspettato e in tutta la Danimarca, Larsen e i suoi compagni, vengono celebrati come veri eroi.
Oltre al titolo di Campione d’Europa, con le sue tre reti, il ragazzone conquista anche il titolo di capocannoniere del torneo. Romeo lo riporta immediatamente a Pisa, ma nota ben presto che il ragazzo si è montato un po’ la testa, pretese esose e una certa presunzione, mandano su tutte le furie l’istrionico Presidente che a Gennaio lo spedisce all’Aston Villa dove non disputa neanche una partita. Quindi una stagione in Germania, prima del ritorno in patria dove chiuderà la carriera nel 1999 con la maglia del Copenaghen.
E ora sotto con il prossimo Trivial, questa volta parliamo di Bomber:
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