Il Pisa Siamo Noi

Quattro Chiacchiere Con … Marco Varnier

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È tornato il campionato di serie B, torna Punto Radio Sporting Club ! La trasmissione che ogni settimana dà voce ad un giocatore del Pisa SC, il salotto calcistico della radio ufficiale del sodalizio neroazzurro che permette a tutti i tifosi di interagire con i propri beniamini attraverso il numero magico Whatsapp 348 680 30 30. Questa settimana è toccato a Marco Varnier rispondere alle nostre ed alle vostre domande : è venuto fuori il ritratto di un ragazzo davvero valido che spera di essersi lasciato la iella definitivamente alle spalle. Marco Varnier.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle dichiarazioni del giovane difensore neroazzurro.

Sto bene, ho recuperato bene dall’infortunio. Mi dite che l’arbitro di Salerno era lo stesso della partita di Perugia (quella dove Varnier subì l’infortunio al ginocchio, NdR) ? Vi giuro che non lo sapevo, meglio così anche se non sono scaramantico e quindi non ci avrei dato peso, credo che alla fine queste cose siano delle debolezze e causino delle tare mentali che alla lunga rischiano perfino di condizionare la prestazione in campo.

Ho sfruttato questo periodo di quarantena per allenarmi duramente, l’ho fatto da solo, in garage ed appoggiandomi ad una palestra vicino casa ; adesso sto in gruppo da tre settimane ed ho potuto riprendere confidenza con la parte di campo. Per certi versi possiamo dire che il Covid-19 mi abbia aiutato a non perdere tutta la stagione agonistica … La quarantena l’ho trascorsa a Bergamo, nel centro della pandemia, non ho potuto tornare a casa mia a Padova e sono stato un mese da solo dove mi sono allenato, in garage ed andando a correre la mattina presto visto che in quel periodo i runner non erano particolarmente ben visti … A Bergamo è stata una situazione davvero raccapricciante, fra campane e sirene che suonavano di continuo. Poi a Pasqua sono tornato a Padova e là sono rimasto fintanto che non sono arrivato qua a Pisa per gli allenamenti collettivi.

Se sono fidanzato ? Sì, ma il periodo di quarantena l’abbiamo passato separati e forse è stato pure meglio così (ride, NdR) … in quella situazione di chiusura in casa poteva salire il nervosismo,  forse è stato meglio rimanere da soli o magari in famiglia ; ci siamo sentiti ogni giorno per telefono. Ed ogni giorno mi sentivo con il preparatore atletico del Pisa Marco Greco, al quale passavo i dati dei miei allenamenti seguiti dal preparatore atletico dell’Atalanta ; sapevo di dover lavorare più degli altri perché dopo un infortunio come il mio non potevo permettermi di trascurare nessun aspetto. A Bergamo gli allenamenti sono assai duri, sia mentalmente che fisicamente ; i miei compagni dell’Atalanta spesso finivano gli allenamenti con i crampi, e se poi pensate che capitan Gomez ha dichiarato alla stampa che per loro il giorno della partita è il giorno di riposo … Si lavora molto sull’intensità, con carichi di lavoro alti ; però poi in campo i risultati si vedono.

Ha sorpreso anche me giocare titolare a Salerno … l’ho saputo sabato mattina quando abbiamo fatto la rifinitura, inoltre durante la settimana il mister aveva provato Benedetti come centrale. Ero bello teso, inutile negarlo : speri di giocare ma non te lo aspetti per tutto quello che hai passato, alla fine cerchi di essere positivo. Ho trovato un gruppo bellissimo qua a Pisa, i miei compagni mi sono mancati un sacco durante i mesi di assenza legati alla mia riabilitazione ; li ho sempre sentiti per telefono, mi hanno molto incoraggiato e quando sono tornato mi hanno riabbracciato volentieri : normale in questo contesto legarsi ai colori neroazzurri,  metterci passione quando si scende in campo. Se ci fosse l’occasione di restare a Pisa anche la prossima stagione la valuterei senz’altro, con grande piacere.

Djuric ? Lo guardavo dal basso verso l’alto … È un giocatore davvero forte, sapevo che non avrei avuto vita facile sulle palle alte e per un difensore non è semplice partire dal presupposto che di testa ne prenderai poche … Alla fine ho giocato d’astuzia ed ho provato ad arginarlo, l’importante alla fine era marcarlo bene in area di rigore dove lui cerca sempre di sfilare sul secondo palo. Il goal subito ? Dovevamo scappare tutti prima verso la nostra area, me compreso, con Lisi che doveva stringere su Lombardi e Pisano che non doveva uscire su Cerci ; diciamo che non abbiamo valutato bene la pericolosità dell’azione, rimanendo un attimo fermi magari aspettando il fischio dell’arbitro per l’intervento su Marconi. Alla fine comunque la Salernitana non ha creato tantissimo e potevamo anche vincerla. Giocare con il pubblico è tutt’altra cosa, quello sì, però all’Arechi giocare senza i tifosi granata è meglio … anche perché è un pubblico che si fa sentire.

Abito a Calambrone. Ho un bel rapporto con Vido e Siega che conoscevo dai tempi di Cittadella, poi qua sono vicino di casa con Fabbro, Pompetti, Perazzolo, Pinato e Belli che alla fine sono i compagni con i quali passo più tempo. Fabbro vicino di casa ? Ogni tanto potrebbe pure non suonare …  poi capitano gli scherzi fra vicini … e comunque siamo compagni di Call of Duty. Poi alle brutte possiamo sempre spaccargli il pianoforte … oppure ve lo impacchettiamo con un bel fiocco e lo mandiamo a suonare da voi in radio.

Venerdì prossimo è fondamentale vincere contro il Pescara, forse una delle partite più importanti del nostro campionato ; noi entriamo sempre in campo per ottenere il successo, contro il Delfino è un match determinante per il discorso salvezza, loro sono una squadra forte ma noi ci prepareremo al meglio.

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