Il Pisa Siamo Noi

Pisa Pordenone : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

ABE81400-3368-40C1-8854-BA4777F360BB

TifoPisa_Logo

Sembrava fatta, al termine di una partita scorbutica contro un avversario nettamente migliore di quanto dicesse la classifica, punito forse oltremisura dal colpo di testa del capitano di giornata Caracciolo ; ed invece nel bel mezzo di un maxi recupero l’errore da matita blu di Nicolas permette a Folorunsho di realizzare la rete dell’insperato pareggio e condanna il Pisa alla prima non vittoria casalinga di questo campionato. Pisa – Pordenone è praticamente tutta qui : due punti gettati al vento, peccato.

PRIMO TEMPO. Neroazzurri schierati con il tridente Lucca-Sibilli-Marsura e con Hermannsson a presidiare la fascia destra, compagine ospite che spera di ottenere i primi risultati grazie alla cura Tedino e che schiera Petriccione in cabina di regia e l’ex Zammarini guastatore dietro i due attaccanti. Partono forte i padroni di casa ma con il passare dei minuti i Ramarri trovano le giuste distanze sul terreno di gioco ed iniziano a sporcare non poco la manovra di Nagy e compagni, tanto da costringere Caracciolo e Leverbe a scegliere troppo spesso i lanci infruttuosi dalle retrovie.

Nicolas è provvidenziale a dire di no di puro istinto al tap-in a botta sicura da zero metri di Tsadjout, dall’altra parte Perisan è impegnato poco prima dell’intervallo dalla bordata di Hermannsson ; per il resto taccuini desolatamente vuoti e contesa che si trasforma ben presto in una gigantesca tonnara sulla linea mediana del terreno di gioco, con lo spettacolo che ne risente ampiamente e che non soddisfa il gran pubblico accorso all’Arena Garibaldi (fra i quali spicca il commissario tecnico della Nazionale Roberto Mancini, assai interessato a visionare il talento di casa Lucca).

SECONDO TEMPO. Il copione della contesa resta invariato ma i giochi sembrano essere definitivamente scompaginati dal goal di Caracciolo, che con un preciso colpo di testa in mischia premia al meglio il calcio di punizione perfettamente tagliato da Beruatto. Pisa che però ha il torto di accontentarsi e di non cercare la rete della sicurezza, nonostante gli ingressi di Birindelli, Gucher e Cohe ; il Pordenone prende coraggio e prova il tutto per tutto nel tentativo di raddrizzare la situazione, ma la porta neroazzurra non corre mai seri pericoli.

Nonostante le difficoltà di palleggio la vittoria sembra ormai in tasca, i dieci minuti di recupero causati dall’infortunio accorso al direttore di gara – sostituito dal quarto uomo – sembrano una fisiologica coda della partita ma è proprio intorno al minuto 95 che accade il patatrac : sul retropassaggio di Caracciolo Nicolas cincischia troppo con il pallone fra i piedi permettendo a Folorunsho di rubarglielo e di depositare la sfera nella porta rimasta sguarnita, per un pareggio tanto rocambolesco quanto inatteso a quel punto della partita.

Peccato, i tre punti sarebbero stati il miglior viatico per presentarsi giovedì prossimo al big match contro la Cremonese ; e sarebbero stati l’ennesima prova di maturità nel percorso di crescita di un Pisa che invece non riesce a vincere la partite brutte, sporche e cattive che molto spesso vengono fuori quando si affrontano squadre invischiate nei bassifondi della classifica. Sarà per la prossima volta, che speriamo sia il più presto possibile.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

CARACCIOLO. Il duello con il talentuoso Tsadjout è di quelli davvero interessanti, l’attaccante della compagine ospite appare essere particolarmente ispirato ma il difensore ex Cremonese è bravissimo a mettergli la museruola ed a limitarne la pericolosità dalle parti di Nicolas al minino sindacale. Alla fine il Pordenone ha una sola, grande occasione – ed oltretutto da palla inattiva – e la linea difensiva neroazzurra tiene botta per tutta la durata del match ben guidata dal capitano di giornata, che si permette pure il lusso di segnare il goal del vantaggio con un preciso colpo di testa che premia alla perfezione il perfetto suggerimento di Beruatto. Insieme a Leverbe forma una coppia centrale di sicura affidabilità che in categoria ha davvero pochi eguali ; soltanto un errore irripetibile di Nicolas impedisce al Pisa di chiudere la gara ancora una volta con la porta inviolata.

BERUATTO. Dimostra anche contro i Ramarri di essere uno dei più in palla in casa neroazzurra, destreggiandosi egregiamente in entrambe le fasi di gioco : Pisa mai davvero in sofferenza sulla corsia di competenza del terzino ex Vicenza, Pisa propositivo soprattutto dalla sua parte nonostante un Marin che non vive certo il suo miglior pomeriggio del campionato. Dai suoi piedi nasce il perfetto suggerimento per la testa di Caracciolo in occasione del goal che stappa la contesa, dai suoi piedi nascono altre occasioni interessanti per gli avanti neroazzurri in una partita dove i padroni di casa fanno molta fatica a rendersi davvero pericolosi negli ultimi sedici metri. Per fortuna l’infortunio che lo aveva fermato durante il ritiro di Rovetta sembra essere ormai soltanto un ricordo.

TOURE’. Nell’economia di una gara dove il Pisa non riesce a brillare tocca al gigante tedesco provare ad accendere la miccia sfruttando le sue doti atletiche, nel tentativo di scrollare dal torpore i compagni di reparto che sembrano viaggiare con una marcia ridotta rispetto ai centrocampisti avversari. Pur senza strafare è sempre nel vivo del gioco e ce la mette tutta fino alla fine per dare il proprio contributo alla causa, scontrandosi però con il grigiore generalizzato che è tutto attorno a lui ; ed i molti errori in fase di appoggio che caratterizzano la sua prestazione sono proprio figli delle distanze che sembrano mancare in casa neroazzurra.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

NICOLAS. Protagonista suo malgrado dell’episodio che costa al Pisa due punti in classifica : sul retropassaggio di Caracciolo non si capisce cosa voglia fare, si attarda a scaricare il pallone – o magari a calciarlo sugli spalti … – e permette a Folorunsho di soffiarglielo e di realizzare così il goal del pareggio più beffardo che potesse capitare. In precedenza era stato miracoloso a dire di no alla deviazione volante da zero metri di Tsadjout, ed era stato come sempre decisivo nelle uscite alte utili a disbrogliare matasse altrimenti complicate in area di rigore neroazzurra. Nessun dramma, ci mancherebbe altro : si sta parlando di uno dei portieri migliori della categoria come dimostrano tutte le partite precedenti disputate nel corso di questo avvio di stagione.

MARIN. Abituati alle prestazioni straripanti del giocatore rumeno fa per certi versi specie vederlo soffrire il ritmo ed il pressing feroce dei centrocampisti del Pordenone nella zona nevralgica del terreno di gioco, ma tant’è. In difficoltà anche fisica contro la velocità di Folorunsho e le geometrie di Pasa, costretto spesso a rinculare a protezione dei compagni della difesa e sovente impreciso quando ha il pallone fra i piedi, mai davvero nel vivo della manovra neroazzurra. Un pomeriggio un po’ così, come quello di tutta la squadra.

COHEN. Ha a disposizione una mezz’ora – considerando i dieci minuti di recupero finali – per mettere a frutto la propria tecnica e la propria velocità, ma si fa fatica a ricordare un pallone giocato dal calciatore israeliano che ancora sembra non essersi del tutto inserito nello scacchiere tattico di mister D’Angelo. Con il Pordenone proteso in avanti alla ricerca del goal del pareggio ci sarebbero stati anche spazi invitanti per sfruttare quelle che sono le sue doti ed invece rimane ai margini della contesa – a dire il vero anche poco aiutato dai compagni – e non riesce a dare il proprio contributo nel finale di gara, quando sarebbe stato vitale tenere il pallone il più lontano possibile dalla porta difesa da Nicolas.

H2o

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>