Il Pisa Siamo Noi

Fermo Posta

Fermo Posta

Come ogni Venerdì apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani.

Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Domande e relative risposte saranno pubblicate ogni venerdì. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno.

Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it

LE DOMANDE

Tulli, Perez, Scappini, Gatto… Perché, secondo te, il Pisa non
segna più. Soprattutto gli attaccanti sono a secco. E se non si segna
non si vince, anzi spesso si perde.

Lanterna Magica

Massimo Donati ha generosamente messo a disposizione il titolo del
Pisa Sporting Club senza volere niente in cambio. Da parte del Pisa
1909 non ho visto o letto alcuna risposta. Ma cosa accade? Possibile
che il glorioso nome dello Sporting non interessi?

Giovanni Sbrana

Battini è riuscito a svuotare l’Arena. Sembrava un’impresa
impossibile e invece c’è riuscito. Aveva tremila abbonati il primo
giorno che venne, in serie D, adesso non siamo neppure la metà, la
domenica, a fare tifo per il Pisa. Solo lui non se ne è accorto?

Alex

Egregio Fontani, ma non ti sembra che per fermare il declino della
squadra (inarrestabile?) c’è solo una cosa da fare, vale a dire
cambiare l’allenatore. Pane ha dato quello che aveva, i giocatori non
si possono cambiare ma hanno bisogno di nuove motivazioni. Cosa si
aspetta?

A.L.

LE RISPOSTE

E’ un momento critico, per tutta la squadra e in particolare per gli
attaccanti. Non segnano più, avevano fatto del Pisa la prima linea più
forte del girone (fino alla fine di dicembre) poi sono piombati in una
crisi di astinenza. Difficile dire perché. Di sicuro il problema non
riguarda solo loro. E’ la squadra che produce meno gioco e dunque meno
occasione da rete. E quelle poche loro le falliscono. Per definirlo
solo un momento critico rinuncio alla cognizione del tgempo, perché
adesso sono mesi che i presunti bomber non vanno a segno. Credo che in
tutto questo non abbia giovato neppure una continua ricerca di
alternatrive. Quando un attaccante non segna di sicuro non lo si aiuta
lasciandolo in panchina o in tribuna, con decisioni che possono
apparire punitive. Anche le punte, come i portieri, hanno bisogno di
fiducia, di continuità e della certezza di una gerarchia nelle scelte
dell’allenatore.
Il discorso sul titolo del Pisa S.C. meriterebbe di essere
approfondito. Donati lo offre gratuitamente, dimostrando una passione
e un attaccamento alla squadra che gioca all’Arena Garibaldi,
veramente degno di apprezzamento. Il Pisa 1909 nicchia. Non saprei
dire perché, se non che anche questo forse è il segno, l’ennesimo, di
un immobilismo che non lascia presagire niente di buono.
Quanto alle presenze allo stadio non era certo nei programmi e negli
obiettivi di nessuno quello di farle crollare. Sta avvenendo, colpa di
una delusione che serpeggia evidente tra la tifoseria. La posizione in
classifica non è affatto infamante, ma il trend negativo e
l’esclusione – in quel modo – dalla Coppa Italia, ha fatto cadere
tutto l”ambiente in una profonda depressione. Qualche esternazione a
dir poco imprfovvida, ha fatto il resto. Non resta che sperare in uno
scatto di orgoglio, nella famosa scintilla in grado di svegliarci
dall’incubo in cui stiamo vivendo, sportivamente parlando s’intende. E
questo discorso introduce facilmente la risposta all’ultima domanda,
quella su Pane.
Qui non si tratta di dare la pagella al tecnico. Pane ha dimostrato
di saper mettere le squadre in campo, di dar loro un gioco e una
personalità. Però, adesso, sembrava aver esaurito la carica
propulsiva, come si diceva una volta in politica. Alcune sue
dichiarazioni hanno avuto il sapore di una resa anzitempo, che ha
generato sfiducia in un ambiente già molto scettico. In situazioni
del genere, dice bene A.L., non resta molto da fare. Spesso il cambio
del trainer non è affatto la panacea di tutti i mali, ma bisogna pur
dire che il Pisa ha rimediato le due ultime stagioni passando proprio
per il cambio di allenatore. Una scelta sempre traumatica, certamente,
anche antipatica. Ma anche una scelta che darebbe il segno di non
rassegnarsi al destino, di voler lottare e combattere per un
obiettivo, i play off, che sarebbero ancora a portata di mano. Urge la
famosa scintilla, un sussulto e qualche volta va cercato e provocato
con scelte forti capaci di essere intese da tutto l’ambiente,
all’interrno e all’esterno della squadra.

Giuliano Fontani

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