Il Pisa Siamo Noi

Fermo Posta

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Come ogni Venerdì apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani.

Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Domande e relative risposte saranno pubblicate ogni venerdì. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno.

Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it

LE DOMANDE

Un tempo, non molto lontano, il tifo “organizzato” del Pisa si esprimeva al massimo col coretto ridicolo ..” acqua..acqua..minerale.. per battere il Pisa ci vuole la Nazionale!” Poi la prima serie A del dopoguerra , parentesi brevissima, qualche campionato di serie B e molto anonimato, come adesso. Solo con l’avvento di Romeo anche il tifo organizzato migliorò fino a diventare tra i più rumorosi e folkloristici d’Italia, ma c’era Romeo!

Andrea Elbano

Come già accennato altre volte, non penso che la mancanza di feeling dei tifosi sia da attribuire a condizioni momentanee! Purtroppo la situazione è chiara ed è sotto gli occhi di tutti: anche quest’anno il pisa affronterà l’ennesimo campionato di transizione!!

Squadra rimpolpata dai ragazzetti con l’intento di fare cassa e solo 4 over in mezzo al campo!

Le parole chiare del presidente di puntare su Perez come punta centrale hanno fatto il resto! Se è vero che il ragazzo è generoso e non si risparmia…lo è altrettanto anche il fatto che con la rete….non ci fa di certo la stoppa! Il gol fallito a tu per tu col portiere nella finale di coppa con lo Spezia all’Arena è sempre nei ricordi dei tifosi.

Purtroppo come la storia insegna, se vuoi vincere un campionato serve un attaccante di esperienza e di peso abituato alle pressioni della piazza e che sappia sfondare le reti! Mi sembra che Docente alla Ternana e Evacuo allo Spezia insegnino.

alex

Egregio signor Fontani,

Lei si occupa del Pisa ma credo abbia un po’ di tempo anche per altre questioncelle. Ad esempio la soppressione della Provincia di Pisa a favore di quella di Livorno.  A me sembra uno scandalo, al quale forse non ci sappiamo opporre con la giusta forza. Adesso non mi risponda che queste cose con il calcio non c’entrano. C’entrano, eccome!

G.L. Cerretelli

LE RISPOSTE

Procediamo in ordine. Andrea Elbano segue la rubrica con puntualità ed ha colto il significato degli ultimi interventi sul tifo organizzato. Si ricorda del simpatico e un po’ puerile coretto dell’acqua minerale… Lo ricordo anch’io e per semplice curiosità voglio dire a quando risale. Era il 1958 e il Pisa, che stava risalendo faticosamente dai campionati dilettanti, fu invitato a fare da sparring partner alla Nazionale maggiore. Una semplice partita di allenamento, che i nerazzurri persero onorevolmente. Allora fu coniato quel simpatico coro che ricorda l’amico elbano. Poi, è vero, il tifo pisano è caduto in declino e quasi sempre in coincidenza con i meno brillanti risultati della squadra. Perché quando il Pisa vinceva, anche senza ricorrere all’organizzazione di Romeo Anconetani, la passione nerazzurra si è vista. I più anziani ricorderanno la partita di Rimini, l’ultima prima di una promozione in serie B, poi l’invasione di Reggio Emilia per una gara che valeva semplicemente la salvezza, quindi la straordinaria trasferta di Venezia (cinque treni speciali e tanti pullman) alle soglie del ritorno in serie A. E che dire di quel giorno di San Ranieri del 2006 all’Arena contro il Monza?

Non c’è dubbio, una volta tanto si sa chi nasce prima tra l’uovo e la gallina: è la squadra che deve trascinare il pubblico. Tuttavia un impegno per riorganizzare le fila sarebbe necessario, senza aspettare gli eventi. C’è un grande scollamento, adesso, tra la società e i suoi tifosi e questo non giova all’immagine del Pisa. Ai tempi di Romeo, per dire, non c’erano siti internet sui quali oggi i tifosi si possono scatenare, ma il vulcanico presidente organizzava riunioni settimanali presso i club, ne incoraggiava la nascita, faceva sentire la sua voce con una cadenza e una ripetitività quasi ossessiva. E scoraggiava i dissensi, diciamo così, con molta energia, per usare un eufemismo. Ci fossero stati i siti internet di sicuro li avrebbe invasi lui e se i qualche tifoso si fosse permesso le critiche che leggiamo oggi, sarebbe stato additato al pubblico ludibrio come nemico del popolo. No, non è questo che auspico, naturalmente, La libertà di espressione prima di tutto, ma è bene ricordare che quando si evocano certi tempi, bisogna mettere tutto nel conto.

Le critiche di Alex, ad esempio, sono legittime e in buona parte anche fondate. Un centravanti capace di garantire una quindicina di reti (ma, attenzione, Perna solo l’anno scorso ha raggiunto questo obiettivo, un vero exploit personale…) garantirebbe un campionato di maggiore livello. Ciò non significa che non si possa avere fiducia in Perez, un ragazzo che ce lotta senza risparmio (e questo lo riconoscono tutti), che si è battuto con molto orgoglio anche in difesa di una pisanità che ha dimostrato di aver fatto propria e che – sia concesso – dovesse migliorare la mira e il controllo dei nervi sotto rete, potrebbe divenire la vera sorpresa del campionato e trascinarci verso traguardi molto ambiziosi.

Infine il signor Cerretelli. No, non le rispondo che queste cose con il calcio non c’entrano. Sarebbe ipocrita. Il governo ha deciso di ridurre il numero della Province (non essendo in grado di sopprimerle tutte). Allora ha messo insieme un pastrocchio che vorrebbe essere un riordino ma che, appunto, è solo un pastrocchio. Hanno stabilito i requisiti necessari per mantenere la Provincia e si sono accorti che in Toscana, ad esempio, ce li avrebbe soltanto Firenze. Ed è la prima contraddizione: cosa significherebbe la sola Provincia di Firenze, in Toscana, se avesse la stessa giurisdizione territoriale della Regione? Allora si potrebbe fare a meno della Regione? Rimedio: si è pensato agli accorpamenti, tanto per salvarne qualcun altra. E si sono stabiliti nuovi requisiti. Qui siamo al paradosso, anzi alle comiche finali: per accorpare le Province si è fatto riferimento alla popolazione dei… Comuni. Ma che c’azzecca? Qui si mischiano le pere e con le mele… Così è venuto fuori che il Comune di Livorno ha più abitanti di quello di Pisa. Già, ma se si devono accorpare le Province, contiamo gli abitanti delle Province, oppure il numero dei Comuni delle singole Province, oppure la superfice territoriale, sempre delle Province. Tutti requisiti favorevoli a Pisa. No, si è preso a pretesto un altro dato, che niente ha a che vedere con le Province. Propongo di assegnare il primato con un altro requisito: vada alla Provincia che ha il maggior numero di Professori, visto che al governo vanno di moda…

GIULIANO FONTANI.

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