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Mario Gianni: Dopo Audax e Gerbi, l’Arrivo in Nerazzurro alla Corte di Ging
- Updated: 09/03/2016

Primo Capitolo dell’avvincente storia di Mario Gianni, portierone Nerazzurro, partito dai campetti di città e arrivato fino all’Azzurro della Nazionale.
Mario Gianni nasce il 19 Novembre del 1902 a Genova, ma nonostante questo vive e cresce a Pisa dove, fin da bambino, ama dilettarsi in un nuovo sport che da qualche anno si sta diffondendo in tutta Europa con la velocità del più tremendo dei raffreddori: il calcio.
Gli piace fare il portiere, l’ultimo baluardo, l’ultimo a cadere, l’unico che obbedisce a regole diverse, l’unico ad essere vestito in modo differente.
Inizia a giocare nell’Audax, piccola squadra di città e si mette subito in evidenza, mostrando un ottimo istinto e quel briciolo di follia indispensabile per chi vuol giocare in porta; le sue doti, ancora grezze ma indiscutibili, lo portano a giocare, nella stagione successiva, nella Giovanni Gerbi, altra squadra pisana che però disputa, quantomeno, il campionato di prima categoria toscana.
Il girone è composto da sei squadre e oltre al Gerbi ci sono: Pisa, Livorno, Libertas Firenze, CS firenze e Prato. Per i rossi pisani il torneo è probabilmente al di sopra delle loro possibilità e infatti, molto spesso, finiscono con l’incassare delle vere e proprio goleade, come il 7 a 0 incassato a Firenze o la partita persa con i nerazzurri per 8 a 2. Peggio di loro riesce a fare solo il Prato, che a fine torneo risulterà essere il fanalino di coda con soltanto 2 punti, ma subito sopra di loro c’è il Gerbi che con 7 punti e ben 39 reti incassate in 10 partite si attesta al penultimo posto.
Nonostante questo l’impressione destata da Mario Gianni è veramente ottima, rapido e guizzante fra i pali sa rendersi capace di veri e propri miracoli sui tiri dalla breve distanza e a soli 18 anni sembra essere già pronto per una porta più importante.
Intanto, nella Pisa nerazzurra si inizia a pensare in grande; infatti, dopo il buon campionato della stagione precedente, la costruzione dell’Arena Garibaldi e l’entrata in società di molti nuovi e volenterosi soci, il Pisa è pronto per tentare il grande salto ed affermarsi anche a livello nazionale.
La società è convinta che il primo passo da compiere è quello di abbandonare quella vena goliardica e amatoriale che ha finora contraddistinto la maggior parte delle compagini nazionali e quindi decide di affidare la squadra ad un allenatore professionista.
Ce n’è uno in particolare che stuzzica la fantasia della società nerazzurra ed è Jozsef Ging, giovane allenatore ungherese che ha ben figurato ad Udine nella scorsa stagione. Per convincerlo non si bada a spese e il Pisa arriva ad offrire ben 1800 lire al mese, praticamente il doppio di quello che guadagna ad Udine.
Ging accetta senza esitare un secondo e il 5 Gennaio del 1921 arriva alla stazione di Pisa dove ad aspettarlo c’è Ferruccio Giovannini. Al giovane ungherese viene messa a disposizione una rosa di giovani e volenterosi ragazzotti prevalentemente pisani, dove spiccano i centrocampisti Merciai e Colombari, l’halfback Tornabuoni, il difensore Gnerucci e un giovane ragazzino che gioca in porta appena arrivato dalla Gerbi, Mario Gianni.
…continua…
Senio Calvetti