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Un Football Center of Excellence a Pisa ?
- Updated: 10/06/2011
L’espressione anglosassone non è casuale. Stanno diventando numerosi e molto avanzati i centri di eccellenza del calcio in Gran Bretagna e, conti alla mano, coltivano il maggior numero dei piccoli giocatori che approdano al calcio professionistico di oltre manica.
Sono come piccole accademie del calcio, in genere istituite e rette da squadre professionistiche delle serie minori, aperte a tutti ma con meccanismi di selezione interni che portano alla scoperta e alla valorizzazione del talento sportivo.
L’ambizione non è tanto scoprire campioni del calcio, quanto piuttosto sfornare quel certo numero di buoni e di ottimi calciatori che tutte le serie, dalle maggiori alle minori, richiedono per formare le proprie squadre. Le formazioni calcistiche non sono solo composte da pochi veri talenti naturali come i vari Balotelli, Cassano, Pastore e via dicendo: occorrono anche solidi mediani, incontristi decisi, esterni veloci, e tanti buoni portieri.
Il meccanismo di accesso è del tipo accademico anglosassone. Tutti sono ammessi dietro pagamento di una quota annua, mentre i più meritevoli e/o i più promettenti possono beneficiare di sovvenzioni dello stesso centro oppure esterne, da parte di una sorta di fellowship: un modo per indicare individui o organizzazioni che si offrono di finanziare percorsi accademici pagando la quota di fruizione ma anche e soprattutto specifici progetti di valorizzazione di singoli o di gruppi di ragazzi, in genere verso una dimensione multidisciplinare e polisportiva.
E’ questa dimensione, che si richiama al contributo di altre discipline sportive, l’elemento di maggiore rilevo tecnico formativo.
I migliori centre of excellence sono infatti quelli sviluppati in centri sportivi dove si praticano diverse discipline. E’ qui che, attraverso questa sorta di fellowship, si finanziano programmi formativi specifici rivolti a ragazzi dalle belle speranze, con corsi aggiuntivi su altre pratiche sportive propedeutiche e sinergiche al calcio come le arti marziali, il basket e il nuoto.
L’idea formativa è quella di attivare sull’atleta un maggior numero di schemi motori, di abilità coordinative e di capacità fisiche e psico cinetiche, attraverso appunto la pratica di altre discipline ritenute complementari e sinergiche rispetto a quella calcistica. La specializzazione precoce sui bambini e ragazzi che praticano solo il calcio è ritenuto un fattore limitante che porterebbe ad un progressivo impoverimento delle capacità coordinative e dei relativi gesti tecnici.
Ma chi e quali sono i soggetti o le organizzazioni che possono avere interesse a finanziare progetti formativi su singoli o gruppi di giovani atleti ? senza dubbio la stessa società professionistica che istituisce il centre of excellence ma anche società professionistiche esterne, anche di serie maggiori che non hanno a disposizione strutture e competenze adeguate ma che vogliono comunque coltivare i propri talenti. In Gran Bretagna sono addirittura gli stessi genitori che istituiscono fellowship investendo su progetti formativi specifici per i propri figli. Non sono rari neppure iniziative di sponsor locali e/o di veri e propri mecenati sportivi che investono su questa che assume i connotati di una vera e propria adozione calcistica.
Nico
10/06/2011 at 15:15
ma perchè dovrebbe venire a pisa?