
Un buon Pisa si deve arrendere alla Roma al termine di una partita sostanzialmente equilibrata ma che nella ripresa ha visto prevalere la maggior qualità della compagine ospite ; la decide un lampo di Soulé che corona al meglio il miglior momento dei giallorossi, ma nel primo tempo sono stati i neroazzurri a farsi preferire rispetto al più quotato avversario ed a sfiorare la rete del vantaggio in un paio di circostanze. C’è ancora molto da lavorare per mister Gilardino, ma ci sono anche tante indicazioni positive da portarsi appresso dopo queste prime due partite disputate nella massima serie. Pagelle Pisa Roma.
Semper 6. Incolpevole sulla rasoiata mancina di Soulé che decide la contesa, alla fine della fiera l’unico intervento degno di nota lo compie al tramonto della partita quando con il piede dice di no alla deviazione da zero metri di Dovbyk ; mezzo voto in meno per tutti i rilanci sbagliati nella ripresa, un regalo del quale la Roma non aveva assolutamente bisogno.
Angori 5,5. Buon primo tempo – come tutti i compagni, del resto – nel quale duella ad armi pari con Wesley e quando ne ha l’occasione si getta in avanti per provare con i suoi cross a creare problemi in area di rigore ospite ; nella ripresa sembra finire la benzina e combina un paio di errori da matita blu propiziando delle ripartenze potenzialmente mortifere per la causa neroazzurra ma che per fortuna gli avanti giallorossi non riescono a sfruttare a dovere. Pasticcia assieme a Lusuardi in occasione del goal del raddoppio di Soulé vanificato dal tocco di braccio dell’attaccante argentino.
Caracciolo 7. Prima contro Ferguson e poi contro Dovbyk giganteggia nel cuore dell’area di rigore neroazzurra lasciando le briciole ai due giganti di Gasperini ; guida da par suo un pacchetto arretrato che concede poco e niente al più quotato avversario, nel finale cerca costantemente l’anticipo per alimentare le ultime speranze dei padroni di casa. Capitano vero di una squadra che merita comunque gli applausi perché non ha tremato al cospetto di Dybala e compagni.
Canestrelli 7. Preciso e puntuale nelle chiusure, di testa davanti a Semper sono praticamente tutte sue ed anche quando deve contrastare il genio di Dybala non alza bandiera bianca e contribuisce ad alzare le barricate davanti alla porta neroazzurra ; finisce a sinistra dopo l’uscita dal campo di Lusuardi e da quel momento Soulé non riesce più ad incidere come in precedenza.
Marin 7. Davanti ha un certo Koné che dopo venti minuti di partita uno capisce come mai l’Inter avrebbe fatto follie per portarlo a Milano ma il calciatore rumeno non trema e soprattutto nel primo tempo riesce a inaridire la manovra giallorossa alla fonte grazie ad un dinamismo encomiabile e ad un pressing asfissiante ; nella ripresa cala i giri del motore ma non esce mai dalla contesa, riuscendo a gestire bene il cartellino giallo che gli pende sulla testa.
Meister 6. Anche lui corre a perdifiato lungo tutto il fronte d’attacco neroazzurro cercando costantemente lo scontro fisico con Mancini, riuscendo più di una volta nei primi quarantacinque minuti di gioco a metterlo in difficoltà ma perdendo smalto nella ripresa anche quando ha la possibilità di giocare al fianco di Nzola ; peccato per le due occasioni da rete che gli capitano all’inizio della contesa, con un pizzico di più di killer instinct probabilmente staremo parlando di un’altra partita …
Tramoni 6,5. Encomiabile il lavoro del numero 10 in maglia neroazzurra che si sacrifica nei compiti difensivi chiesti da mister Gilardino e che mette a referto le cose migliori della propria partita proprio davanti all’area di rigore presidiata da Semper ; ovvio che giocando in tale maniera risulti desaparecido dalle parti di Svilar, ma nel post gara il tecnico piemontese è stato chiarissimo dicendo che in questo momento per il buon Matteo questa è la miglior collocazione tattica possibile. Ce ne dobbiamo fare tutti una ragione.
Touré 7. Vince il duello con Angelino grazie alla solita prestazione a tutta fascia nella quale esibisce potenza, dinamismo ed intelligenza tattica, da applausi la giocata conclusa con il cross al bacio per la testa di Meister che avrebbe senz’altro meritato miglior fortuna. Campionato diverso, solita Idrissa : il salto di categoria non ne ha minimamente scalfito le certezze.
Aebischer 7. Si conferma giocatore dalla straordinaria intelligenza tattica, utile in egual misura e quando c’è da giocare il pallone e quando c’è da andarlo a recuperare dai piedi degli avversari ; già metronomo della squadra neroazzurra, sempre pronto a mettere a referto la giocata più semplice riducendo al minimo la possibilità di errore, si prende pure la responsabilità di andare al tiro dalla media distanza in un paio di circostanze ma le sue conclusioni difettano di precisione.
Moreo 6. Anche lui corre tantissimo ma non riesce mai a combinare qualcosa di importante dalle parti di Svilar, ben controllato da Hermoso ; mister Gilardino lo fa giocare vicino a Meister con l’intenzione di sfruttarne la fisicità sacrificando invece Tramoni nei compiti di copertura ma a differenza della gara contro l’Atalanta le polveri del buon Stefano sono bagnate.
Lusuardi 6,5. Rientra dopo il problema fisico accusato nell’amichevole di Pistoia e non sfigura affatto al cospetto di avversari davvero forti, mettendoci fisicità e attenzione e non lesinando interventi ruvidi ma alla fine efficaci ; assieme ad Angori combinerebbe il pasticcio che porta al secondo goal di Soulé poi cancellato dal VAR, lascia il campo stremato pochi minuti più tardi.
Calabresi 6,5. Cuore giallorosso – come del resto tutta la famiglia – entra in campo con la solita grinta e la solita voglia di aggredire la partita e gli avversari, in un paio di circostanze Dybala gli nasconde il pallone e c’è veramente poco da fare ma nei minuti finali gioca costantemente di anticipo e si getta perfino in avanti per alimentare le ultime speranze neroazzurre. Su uno così ci si può sempre contare, anche in serie A.
Cuadrado 6. Qualche accelerazione delle sue e una legnata dai venti metri troppo centrale per far male a Svilar, la speranza è che in questa sosta possa avvicinarsi a grandi passi alla miglior condizione fisica possibile.
Nzola 6. Vedi Cuadrado, si intravedono numeri importanti ma è ancora lontano dal top della forma ed in serie A è difficile – se non impossibile – fare la differenza quando non si è al cento per cento.
Leris 6. Un paio di spunti interessanti sulla corsia di destra nei minuti finali della gara, quando il Pisa prova con la forza dei nervi a impattare la contesa.
Stengs 6. Nemmeno il tempo di arrivare a Pisa ed è gettato nella mischia per il concitato finale di gara : va addirittura alla conclusione mancina in un paio di circostanze, facendo intravedere quelle doti che dovrebbero fare la differenza in positivo per la causa neroazzurra.
Gilardino 6,5. La sua squadra propone la gara fotocopia a quella disputata contro l’Atalanta, un primo tempo di grande intensità ed una ripresa iniziata a scappamento ridotto che alla fine della fiera costa carissima ai padroni di casa ; rispetto a Bergamo il torto maggiore è quello di non essere andati al riposo in vantaggio, situazione che avrebbe permesso di gestire meglio i secondi quarantacinque minuti di gioco ed una condizione atletica che non può essere tenuta costantemente al massimo per l’intera durata del match. Ma il suo Pisa c’è e se la gioca ad armi pari contro le squadre più forti del campionato, questa è senza dubbio la notizia migliore ; ovviamente c’è ancora da lavorare molto soprattutto per integrare al meglio quei calciatori che dovrebbero far fare ai neroazzurri il salto di qualità, anche perché già contro l’Udinese servirà un Pisa diverso maggiormente propenso a fare la partita e più determinato in zona goal. Coraggio, siamo soltanto all’inizio.

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Un buon Pisa si deve arrendere alla Roma al termine di una partita sostanzialmente equilibrata ma che nella ripresa ha visto prevalere la maggior qualità della compagine ospite ; la decide un lampo di Soulé che corona al meglio il miglior momento dei giallorossi, ma nel primo tempo sono stati i neroazzurri a farsi preferire rispetto al più quotato avversario ed a sfiorare la rete del vantaggio in un paio di circostanze. C’è ancora molto da lavorare per mister Gilardino, ma ci sono anche tante indicazioni positive da portarsi appresso dopo queste prime due partite disputate nella massima serie. Pagelle Pisa Roma.
Semper 6. Incolpevole sulla rasoiata mancina di Soulé che decide la contesa, alla fine della fiera l’unico intervento degno di nota lo compie al tramonto della partita quando con il piede dice di no alla deviazione da zero metri di Dovbyk ; mezzo voto in meno per tutti i rilanci sbagliati nella ripresa, un regalo del quale la Roma non aveva assolutamente bisogno.
Angori 5,5. Buon primo tempo – come tutti i compagni, del resto – nel quale duella ad armi pari con Wesley e quando ne ha l’occasione si getta in avanti per provare con i suoi cross a creare problemi in area di rigore ospite ; nella ripresa sembra finire la benzina e combina un paio di errori da matita blu propiziando delle ripartenze potenzialmente mortifere per la causa neroazzurra ma che per fortuna gli avanti giallorossi non riescono a sfruttare a dovere. Pasticcia assieme a Lusuardi in occasione del goal del raddoppio di Soulé vanificato dal tocco di braccio dell’attaccante argentino.
Caracciolo 7. Prima contro Ferguson e poi contro Dovbyk giganteggia nel cuore dell’area di rigore neroazzurra lasciando le briciole ai due giganti di Gasperini ; guida da par suo un pacchetto arretrato che concede poco e niente al più quotato avversario, nel finale cerca costantemente l’anticipo per alimentare le ultime speranze dei padroni di casa. Capitano vero di una squadra che merita comunque gli applausi perché non ha tremato al cospetto di Dybala e compagni.
Canestrelli 7. Preciso e puntuale nelle chiusure, di testa davanti a Semper sono praticamente tutte sue ed anche quando deve contrastare il genio di Dybala non alza bandiera bianca e contribuisce ad alzare le barricate davanti alla porta neroazzurra ; finisce a sinistra dopo l’uscita dal campo di Lusuardi e da quel momento Soulé non riesce più ad incidere come in precedenza.
Marin 7. Davanti ha un certo Koné che dopo venti minuti di partita uno capisce come mai l’Inter avrebbe fatto follie per portarlo a Milano ma il calciatore rumeno non trema e soprattutto nel primo tempo riesce a inaridire la manovra giallorossa alla fonte grazie ad un dinamismo encomiabile e ad un pressing asfissiante ; nella ripresa cala i giri del motore ma non esce mai dalla contesa, riuscendo a gestire bene il cartellino giallo che gli pende sulla testa.
Meister 6. Anche lui corre a perdifiato lungo tutto il fronte d’attacco neroazzurro cercando costantemente lo scontro fisico con Mancini, riuscendo più di una volta nei primi quarantacinque minuti di gioco a metterlo in difficoltà ma perdendo smalto nella ripresa anche quando ha la possibilità di giocare al fianco di Nzola ; peccato per le due occasioni da rete che gli capitano all’inizio della contesa, con un pizzico di più di killer instinct probabilmente staremo parlando di un’altra partita …
Tramoni 6,5. Encomiabile il lavoro del numero 10 in maglia neroazzurra che si sacrifica nei compiti difensivi chiesti da mister Gilardino e che mette a referto le cose migliori della propria partita proprio davanti all’area di rigore presidiata da Semper ; ovvio che giocando in tale maniera risulti desaparecido dalle parti di Svilar, ma nel post gara il tecnico piemontese è stato chiarissimo dicendo che in questo momento per il buon Matteo questa è la miglior collocazione tattica possibile. Ce ne dobbiamo fare tutti una ragione.
Touré 7. Vince il duello con Angelino grazie alla solita prestazione a tutta fascia nella quale esibisce potenza, dinamismo ed intelligenza tattica, da applausi la giocata conclusa con il cross al bacio per la testa di Meister che avrebbe senz’altro meritato miglior fortuna. Campionato diverso, solita Idrissa : il salto di categoria non ne ha minimamente scalfito le certezze.
Aebischer 7. Si conferma giocatore dalla straordinaria intelligenza tattica, utile in egual misura e quando c’è da giocare il pallone e quando c’è da andarlo a recuperare dai piedi degli avversari ; già metronomo della squadra neroazzurra, sempre pronto a mettere a referto la giocata più semplice riducendo al minimo la possibilità di errore, si prende pure la responsabilità di andare al tiro dalla media distanza in un paio di circostanze ma le sue conclusioni difettano di precisione.
Moreo 6. Anche lui corre tantissimo ma non riesce mai a combinare qualcosa di importante dalle parti di Svilar, ben controllato da Hermoso ; mister Gilardino lo fa giocare vicino a Meister con l’intenzione di sfruttarne la fisicità sacrificando invece Tramoni nei compiti di copertura ma a differenza della gara contro l’Atalanta le polveri del buon Stefano sono bagnate.
Lusuardi 6,5. Rientra dopo il problema fisico accusato nell’amichevole di Pistoia e non sfigura affatto al cospetto di avversari davvero forti, mettendoci fisicità e attenzione e non lesinando interventi ruvidi ma alla fine efficaci ; assieme ad Angori combinerebbe il pasticcio che porta al secondo goal di Soulé poi cancellato dal VAR, lascia il campo stremato pochi minuti più tardi.
Calabresi 6,5. Cuore giallorosso – come del resto tutta la famiglia – entra in campo con la solita grinta e la solita voglia di aggredire la partita e gli avversari, in un paio di circostanze Dybala gli nasconde il pallone e c’è veramente poco da fare ma nei minuti finali gioca costantemente di anticipo e si getta perfino in avanti per alimentare le ultime speranze neroazzurre. Su uno così ci si può sempre contare, anche in serie A.
Cuadrado 6. Qualche accelerazione delle sue e una legnata dai venti metri troppo centrale per far male a Svilar, la speranza è che in questa sosta possa avvicinarsi a grandi passi alla miglior condizione fisica possibile.
Nzola 6. Vedi Cuadrado, si intravedono numeri importanti ma è ancora lontano dal top della forma ed in serie A è difficile – se non impossibile – fare la differenza quando non si è al cento per cento.
Leris 6. Un paio di spunti interessanti sulla corsia di destra nei minuti finali della gara, quando il Pisa prova con la forza dei nervi a impattare la contesa.
Stengs 6. Nemmeno il tempo di arrivare a Pisa ed è gettato nella mischia per il concitato finale di gara : va addirittura alla conclusione mancina in un paio di circostanze, facendo intravedere quelle doti che dovrebbero fare la differenza in positivo per la causa neroazzurra.
Gilardino 6,5. La sua squadra propone la gara fotocopia a quella disputata contro l’Atalanta, un primo tempo di grande intensità ed una ripresa iniziata a scappamento ridotto che alla fine della fiera costa carissima ai padroni di casa ; rispetto a Bergamo il torto maggiore è quello di non essere andati al riposo in vantaggio, situazione che avrebbe permesso di gestire meglio i secondi quarantacinque minuti di gioco ed una condizione atletica che non può essere tenuta costantemente al massimo per l’intera durata del match. Ma il suo Pisa c’è e se la gioca ad armi pari contro le squadre più forti del campionato, questa è senza dubbio la notizia migliore ; ovviamente c’è ancora da lavorare molto soprattutto per integrare al meglio quei calciatori che dovrebbero far fare ai neroazzurri il salto di qualità, anche perché già contro l’Udinese servirà un Pisa diverso maggiormente propenso a fare la partita e più determinato in zona goal. Coraggio, siamo soltanto all’inizio.
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