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Serie A 2025/2026 Milan Pisa : Le Pagelle

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Il Pisa sfiora l’impresa a San Siro al termine di una partita che vive un secondo tempo addirittura folle : Nzola porta in vantaggio i neroazzurri al minuto 86 ma il Milan la pareggia in pieno recupero e per poco con Saelemaekers non la ribalta all’ultimo secondo. Un pareggio che vale molto di più del solo punto in classifica, una prestazione che deve dare la giusta dose di fiducia per gli impegni futuri. Pagelle Milan Pisa.

Semper 7. Alcuni interventi sono poco più dell’ordinaria amministrazioni – leggi le conclusioni di Bartesaghi e di Fofana – mentre si dimostra reattivo sul colpo di testa da distanza ravvicinata di Gabbia ; prodigioso sulla successiva legnata dai trenta metri di Saelemaekers che aveva trovato il tiro della domenica anche si si giocava di venerdì. In occasione dei goal del Milan è sicuramente tratto in inganno dai movimenti di Pavlovic e di Fofana che gli sono davanti in posizione di netto fuorigioco, giudicato non punibile in entrambe le circostanze : una interpretazione questa certamente discutibile.

Caracciolo 6,5. Gioca come braccetto di sinistra nel primo tempo e nella ripresa viene schierato nella consueta posizione di difensore centrale, fornendo in entrambe le posizioni una prestazione assolutamente positiva nonostante gli avversari con i quali ha avuto a che fare. Gimenez non tocca praticamente palla e anche Leao si vede davvero soltanto in un paio di occasioni. Come i compagni di reparto stringe i denti nell’assalto finale dei rossoneri riuscendo in qualche modo a limitare i danni dopo il goal del pareggio di Athekame.

Canestrelli 7. Inizialmente soffre le sterzate di Leao ma dopo una ventina di minuti prende le misure al portoghese e ne limita bene la pericolosità per il resto della partita ; ottimo nel gioco aereo quando il Milan prova a mettere in mezzo palloni dalle corsie laterali, si fa notare per un paio di chiusure decisive davanti alla porta neroazzurra : in particolar modo quella su Nkunku nella ripresa è un intervento da campione.

Meister 5. Mai davvero in partita, mai pericoloso dalle parti di Maignan e soprattutto fa una fatica immane anche quando deve semplicemente provare a tenere un pallone o a dialogare con Tramoni e Nzola. Spaesato, fa scena muta alla Scala del calcio.

Tramoni 5,5. Scelto come arma tattica impropria da mister Gilardino, è il calciatore che con il suo movimento doveva trasformare il 3-4-1-2 in fase di possesso in un 3-5-2 in fase di non possesso andando a marcare ad uomo Modric. Purtroppo il campione croato gli fa girare la testa dimostrando che non si riceve il Pallone d’Oro per caso o per sbaglio … Il buon Matteo ci mette il massimo dell’impegno ma il compito è davvero improbo ; ed anche quando prova a rendersi pericoloso dalle parti di Maignan i risultati non sono quelli sperati eccezion fatta per una conclusione pericolosa ad inizio ripresa che non termina troppo lontana dalla porta rossonera.

Akinsanmiro 7. Primo tempo timido e con qualche errore tecnico di troppo al suo attivo, ripresa sontuosa nella quale torna a giganteggiare in mezzo al campo come gli era capitato nelle gare contro Fiorentina e Napoli. Fa quintali di legna sulla line mediana, si prende la responsabilità di giocate palla al piede dall’elevato coefficiente di difficoltà e soprattutto con uno strano filtrante in caduta manda in porta Nzola per il goal del momentaneo vantaggio neroazzurro. Non male considerando che davanti aveva Modric, Ricci e Fofana : il ragazzo promette davvero bene.

Touré 6. Gara non semplice quella del gigante tedesco, dalla sua parte scorrazza il ragazzino terribile Bartesaghi che lo costringe a compiti maggiormente difensivi per buona parte della contesa ; il buon Idrissa si mette l’elmetto e non si tira indietro, provando nella ripresa a proporsi pure in avanti ed a sfruttare la sua gran fisicità per mettere in difficoltà il meccanismo difensivo del Diavolo. Peccato per quel contrasto perso con Pavlovic al tramonto della contesa, avrebbe avuto l’occasione di presentarsi a tu per tu con Maignan …

Nzola 7. Gran movimento lungo tutto il fronte di attacco neroazzurro, nel primo tempo non ha compagni con i quali dialogare a dovere con Tramoni risucchiato in marcatura da Modric e Meister desaparesido ; l’ingresso di Cuadrado nella ripresa rende la sua azione maggiormente efficace e soprattutto si fa trovare pronto sul lancio di Akinsanmiro eludendo la trappola del fuorigioco della difesa rossonera e dimostrandosi glaciale a tu per tu con Maignan. La salvezza del Pisa passa attraverso i suoi goal.

Aebischer 6. Canta e porta la croce in mezzo al campo incrociando la lama con i grossi calibri del centrocampo rossonero ; corre, sbuffa e prova a cucire il gioco quando il pallone è fra i piedi della compagine ospite, mettendoci sempre quella giusta dose di esperienza nella massima serie che in partite come questa è un qualcosa da non disdegnare assolutamente. I risultati non sono sempre quelli sperati ma la sua prova resta comunque generosa e preziosa per la squadra.

Albiol 6. Primo tempo di gestione di un pacchetto arretrato che sbanda nei primi minuti ma poi trova il bandolo della matassa e inizia a respingere con efficacia le azioni offensive del Diavolo ; gioca soprattutto di posizione sfruttando la sua grandissima esperienza, Gimenez non ha armi per spaventarlo. Va in difficoltà nelle rare occasioni in cui al Milan riesce il fraseggio veloce negli ultimi trenta metri pagando pegno ai quaranta anni segnati sulla sua carta di identità.

Bonfanti 6,5. Gioca un gran primo tempo arando la corsia di competenza e mettendo in piedi un bel duello con l’ispirato Saelemaekers che nei primi quarantacinque minuti di gioco fa fatica a combinare qualcosa di importante nella metà campo neroazzurra ; per due volte va pure alla conclusione verso la porta difesa da Maignan ma in entrambi i casi senza la necessaria precisione. Lasciato negli spogliatoi dopo l’intervallo per ragion di stato e non certo per una bocciatura da parte di mister Gilardino.

Calabresi 6,5. Gioca una ripresa gagliarda ringhiando su Leao e mettendoci quella sana cattiveria agonistica che deve essere il pane di ogni calciatore che gioca in una squadra neopromossa di scena alla Scala del calcio ; soprattutto non si perita a spazzare il pallone in tribuna quando la situazione lo richiedeva. Mi ripeto : su un calciatore – e su un uomo soprattutto – come il buon Arturo ci si può sempre contare. Anche in serie A.

Cuadrado 7. Il suo ingresso in campo è adrenalina pura per i neroazzurri dopo un primo tempo ordinato ma senza particolari sussulti offensivi. Da una sua classica sterzata e dal susseguente tiro in porta nasce il tocco con il braccio di De Winter che origina il calcio di rigore in favore del Pisa, trasformato poi con freddezza dallo stesso calciatore colombiano ; per il resto tante altre cose positive con l’unico neo della chiusura in ritardo su Athekame in occasione del goal del definitivo 2 a 2.

Vural 6. Venti minuti di buona personalità per l’ex Frosinone che bada più alla sostanza che alla forma e non lesina interventi anche fallosi per arginare la spinta finale dei padroni di casa ; le sue caratteristiche saranno maggiormente evidenti in altre tipologie di partite.

Moreo 6. Come Vural entra per contribuire alla tenuta della squadra neroazzurra nel concitato finale ; prova a dare una mano a Nzola ma soprattutto rappresenta la prima linea di pressione sui difensori rossoneri che provavano ad alimentare la manovra offensiva del Diavolo. In occasione del goal del momentaneo vantaggio ospite entra in contatto con Gabbia lontano dal calciatore angolano, per il signor Zufferli e per il VAR non ci sono gli estremi per l’annullamento della rete.

Gilardino 7,5. Si presenta da ex a San Siro mettendo in campo una formazione coraggiosa che al di là della costante ricerca di equilibrio non disdegna di provare a fare la partita anziché subirla soltanto ; neroazzurri troppo timidi nel primo tempo ma coraggiosi e vivaci nella ripresa tanto da sfiorare l’impresa in casa del Diavolo. I tre punti sarebbero stati manna dal cielo per la classifica, ma il pareggio finale è risultato niente affatto da disdegnare e che deve dare a tutta la squadra – e a tutto l’ambiente – la giusta dose di fiducia per affrontare i prossimi impegni a cominciare da quello di giovedì prossimo contro la Lazio. Perché è arrivato il momento di festeggiare il primo successo in questa serie A da difendere con le unghie e con i denti.

H2o

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