
Il Pisa rischia di perdere una partita che avrebbe meritato di vincere riuscendo alla fine a pareggiarla, un punto che fa più morale che classifica dopo le tre sconfitte consecutive rimediate in precedenza ma comunque un buon punto per ripartire al meglio in vista dello sprint finale del girone di andata. San Moreo entra nel finale e salva la baracca, benissimo i subentrati nella ripresa ; male l’interpretazione difensiva che permette al Cagliari di andare in goal con troppa facilità. Pagelle Cagliari Pisa.
Semper 6. Attento nel primo tempo sulle conclusioni centrali di Adopo prima e Kilicsoy poi, nella ripresa le due volte che i giocatori del Cagliari inquadrano lo specchio della porta neroazzurra è costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco : sulla saetta di Kilicsoy non sarebbe arrivato nemmeno Superman, sul colpo di testa di Folorunsho viene tagliato fuori dal cross da applausi di Zappa sul quale forse poteva anche provare ad uscire ma sarebbe stato comunque un intervento al limite e particolarmente complicato da eseguire con successo. Nel finale si salva in corner sulla rasoiata di Mazzitelli.
Angori 6. Dalla sua parte imperversa quel Palestra che è già sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori e che nei primi minuti di gioco gli crea più di un grattacapo ma con il trascorrere dei minuti l’ex Pontedera inizia a prendere le giuste misure e per il baby fenomeno di proprietà dell’Atalanta i giochi si complicano notevolmente ; alla fine della fiera viene fuori uno dei duelli più belli della partita che termina sostanzialmente senza vincitori né vinti. Un paio di cross da buona posizione avrebbero meritato una maggior precisione di esecuzione.
Caracciolo 6. Gli avanti del Cagliari non è che combinino sfaceli dalle parti di Semper, la sua grande esperienza è un muro sovente invalicabile per i giovanissimi Kilicsoy ed Esposito ; qualche sbavatura minore, come il pallone mal gestito nei pressi dell’area di rigore rossoblu che da il là al contropiede quattro contro due dei padroni di casa poi gettato alle ortiche da Esposito.
Canestrelli 6. Luci e ombre : conquista con grande caparbietà il calcio di rigore al tramonto del primo tempo andando a duello con il gigante Adopo, poco prima aveva sfiorato il goal con uno strano colpo di tacco che per un soffio non beffava Caprile. Qualcosa da rivedere in occasione dei due goal del Cagliari, con Folorunsho che gli sbuca alle spalle e con Kilicsoy che sfrutta al meglio un mal posizionamento di tutto il reparto arretrato neroazzurro.
Højholt 6. Rilanciato titolare dopo diverso tempo non tradisce la fiducia del proprio allenatore mettendo a referto una prestazione ordinata, senza picchi particolari ma anche senza errori marchiani. Prova a rendersi utile in entrambe le fasi di gioco facendosi preferire più in fase di interdizione piuttosto che quando c’è da provare a costruire una manovra offensiva, nella ripresa non ha il guizzo giusto sulla respinta di Caprile non riuscendo a trovare il tap-in vincente da posizione comunque non ottimale.
Meister 5. Stretto nella morsa di Mina e Rodriguez fatica a rendersi davvero pericoloso dalle parti di Caprile, riuscendo al massimo a lavorare qualche pallone lontano dalla porta rossoblu per permettere alla squadra di salire con i propri effettivi. Fatica a fare il lavoro che solitamente fa Nzola, si fa notare solamente per una conclusione sull’esterno della rete al tramonto della contesa.
Tramoni 6. Partita complicata quella del folletto corso, iniziata male con quel pallone regalatogli da Piccinini malamente ciccato davanti a Caprile, ritirata su parzialmente dal calcio di rigore trasformato con una conclusione violenta e centrale e da quell’accelerazione nella ripresa che sarebbe potuta (e dovuta) costare il cartellino rosso a Mina. Consideriamo tutto ciò un segnale di risveglio da parte di un giocatore che dovrebbe fare la differenza in casa neroazzurra.
Touré 6. La solita partita di sostanza del gigante tedesco, prezioso in entrambe le fasi di gioco ed utilissimo con la sua fisicità soprattutto nei momenti di maggior difficoltà della compagine ospite. Mezzo voto in meno per come si fa scappare troppo facilmente Folorunsho in occasione del goal del momentaneo 1 a 1, anche se nella circostanza non è certo l’unico colpevole della rete rossoblu.
Aebischer 6. Non ruba l’occhio ma ha il merito di toccare un’infinità di palloni e di cercare sempre la giocata che riduca al minimo la possibilità di errore ; si disimpegna con esperienza nel gran traffico sulla linea mediana, gli manca però la giocata di livello in grado di innescare gli avanti neroazzurri, un qualcosa che probabilmente non è nelle corde del centrocampista elvetico.
Piccinini 6. Un dinamismo commovente lungo tutto il terreno di gioco, la voglia di dare una mano a tutti i compagni che sovente si trasforma addirittura in confusione tattica, lo strappo e l’assistenza per Tramoni che però spreca tutto ; soprattutto un gran cuore e la voglia di non mollare mai che fa chiudere un occhio su alcuni limiti tecnici che emergono in questa categoria.
Bonfanti 5,5. Ritrova il campo dopo tempo immemore giocando una gara di sostanza ma sbandando come i compagni di reparto in occasione dei due goal del Cagliari : l’errore più marchiano sulla rete di Kilicsoy al quale concede davvero troppo spazio dimenticandosi completamente il fondamentale della marcatura.
Vural 6. Buon impatto sulla contesa, senza strafare porta energie fresche nella zona nevralgica del terreno di gioco lavorando qualche buon pallone e facendosi valere pure in fase di interdizione.
Calabresi 7. Quando il gioco si fa duro Arturo comincia a giocare. Sì, perché i minuti che gioca sono la summa di tutto quello che serve per fare il calciatore a certi livelli, la veemenza con la quale sradica il pallone dai piedi dell’avversario mantenendo poi la giusta lucidità per servire Leris sulla corsa è un qualcosa che scalda il cuore. Come il fallo che gli costa il cartellino giallo nel finale, un’entrata ruvida e senza tanti complimenti che grida a gran voce che per il Cagliari non è più cosa dalle parti di Semper. Semplicemente perfetto. Noi vogliamo undici Calabresi.
Moreo 7,5. Che bellezza il goal che mette a referto sul prato dell’Unipol Domus, un concentrato di cattiveria agonistica – testimoniato dal modo feroce con il quale attacca lo spazio che ha a disposizione in area di rigore rossoblu – e precisione balistica – girata perfetta di prima intenzione all’angolo basso dove Caprile non può proprio arrivare – che sono il miglior modo possibile di gridare a tutto il campionato che il Pisa è ancora vivo e che non ha intenzione alcuna di alzare bandiera bianca prima del tempo. Difficile rinunciare dal primo minuto a un giocatore del genere.
Lorran 6,5. Nonostante lo scarso minutaggio riesce a fare un qualcosa che è merce rara in casa neroazzurra : saltare l’uomo nell’uno contro uno e scaricare una rasoiata con il piede sbagliato che termina sul fondo per una questione di centimetri. Forse sarebbe il momento di vederlo all’opera dal primo minuto e non quando la situazione è difficile – se non drammatica – sul terreno di gioco.
Leris 7. Anche per lui impatto incredibile sulla contesa : prima sfonda sulla corsia destra e mette in mezzo il pallone che Moreo trasforma in oro, quindi in pieno recupero per poco non sigla il goal che sarebbe valso la vittoria del Pisa con un inserimento per vie centrali al quale manca solamente il tocco risolutivo davanti a Caprile. La sensazione è che si trovi più a suo agio sull’out di destra piuttosto che sulla fascia sinistra, come del resto dimostra la sua carriera.
Gilardino 6. La sua squadra ferma l’emorragia delle tre sconfitte consecutive conquistando un punto importante in terra sarda ma c’è comunque un poco di rammarico da riportare in Toscana : l’ottimo primo tempo di tutta la squadra avrebbe dovuto essere tradotto in più di un solo goal di vantaggio, e forse proprio questo è il peccato originale della partita della compagine ospite. Perché nella ripresa quando i giri del motore calano inevitabilmente i padroni di casa accelerano e la ribaltano con troppa facilità, sfruttando oltretutto due topiche difensive che una squadra che si vuole salvare non può proprio permettersi in special modo in uno scontro diretto. Bene la reazione finale, bene l’argento vivo che hanno portato i subentrati dalla panchina ma probabilmente tali sostituzioni andavano fatto almeno dieci minuti prima, quando era evidente che più di un calciatore in casa neroazzurra fosse in apnea. Toglie dalla naftalina Bonfanti ed Højholt ottenendo da entrambi buone risposte, continua a dar poco minutaggio a Lorran che forse meriterebbe uno spazio maggiore nell’economia di una squadra che fa una fatica enorme a trovare la via della rete ; e un calciatore come Moreo deve giocare sempre perché ha dentro di sé quel DNA che è la cosa migliore alla quale aggrapparsi per continuare a credere nella salvezza.

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Il Pisa rischia di perdere una partita che avrebbe meritato di vincere riuscendo alla fine a pareggiarla, un punto che fa più morale che classifica dopo le tre sconfitte consecutive rimediate in precedenza ma comunque un buon punto per ripartire al meglio in vista dello sprint finale del girone di andata. San Moreo entra nel finale e salva la baracca, benissimo i subentrati nella ripresa ; male l’interpretazione difensiva che permette al Cagliari di andare in goal con troppa facilità. Pagelle Cagliari Pisa.
Semper 6. Attento nel primo tempo sulle conclusioni centrali di Adopo prima e Kilicsoy poi, nella ripresa le due volte che i giocatori del Cagliari inquadrano lo specchio della porta neroazzurra è costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco : sulla saetta di Kilicsoy non sarebbe arrivato nemmeno Superman, sul colpo di testa di Folorunsho viene tagliato fuori dal cross da applausi di Zappa sul quale forse poteva anche provare ad uscire ma sarebbe stato comunque un intervento al limite e particolarmente complicato da eseguire con successo. Nel finale si salva in corner sulla rasoiata di Mazzitelli.
Angori 6. Dalla sua parte imperversa quel Palestra che è già sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori e che nei primi minuti di gioco gli crea più di un grattacapo ma con il trascorrere dei minuti l’ex Pontedera inizia a prendere le giuste misure e per il baby fenomeno di proprietà dell’Atalanta i giochi si complicano notevolmente ; alla fine della fiera viene fuori uno dei duelli più belli della partita che termina sostanzialmente senza vincitori né vinti. Un paio di cross da buona posizione avrebbero meritato una maggior precisione di esecuzione.
Caracciolo 6. Gli avanti del Cagliari non è che combinino sfaceli dalle parti di Semper, la sua grande esperienza è un muro sovente invalicabile per i giovanissimi Kilicsoy ed Esposito ; qualche sbavatura minore, come il pallone mal gestito nei pressi dell’area di rigore rossoblu che da il là al contropiede quattro contro due dei padroni di casa poi gettato alle ortiche da Esposito.
Canestrelli 6. Luci e ombre : conquista con grande caparbietà il calcio di rigore al tramonto del primo tempo andando a duello con il gigante Adopo, poco prima aveva sfiorato il goal con uno strano colpo di tacco che per un soffio non beffava Caprile. Qualcosa da rivedere in occasione dei due goal del Cagliari, con Folorunsho che gli sbuca alle spalle e con Kilicsoy che sfrutta al meglio un mal posizionamento di tutto il reparto arretrato neroazzurro.
Højholt 6. Rilanciato titolare dopo diverso tempo non tradisce la fiducia del proprio allenatore mettendo a referto una prestazione ordinata, senza picchi particolari ma anche senza errori marchiani. Prova a rendersi utile in entrambe le fasi di gioco facendosi preferire più in fase di interdizione piuttosto che quando c’è da provare a costruire una manovra offensiva, nella ripresa non ha il guizzo giusto sulla respinta di Caprile non riuscendo a trovare il tap-in vincente da posizione comunque non ottimale.
Meister 5. Stretto nella morsa di Mina e Rodriguez fatica a rendersi davvero pericoloso dalle parti di Caprile, riuscendo al massimo a lavorare qualche pallone lontano dalla porta rossoblu per permettere alla squadra di salire con i propri effettivi. Fatica a fare il lavoro che solitamente fa Nzola, si fa notare solamente per una conclusione sull’esterno della rete al tramonto della contesa.
Tramoni 6. Partita complicata quella del folletto corso, iniziata male con quel pallone regalatogli da Piccinini malamente ciccato davanti a Caprile, ritirata su parzialmente dal calcio di rigore trasformato con una conclusione violenta e centrale e da quell’accelerazione nella ripresa che sarebbe potuta (e dovuta) costare il cartellino rosso a Mina. Consideriamo tutto ciò un segnale di risveglio da parte di un giocatore che dovrebbe fare la differenza in casa neroazzurra.
Touré 6. La solita partita di sostanza del gigante tedesco, prezioso in entrambe le fasi di gioco ed utilissimo con la sua fisicità soprattutto nei momenti di maggior difficoltà della compagine ospite. Mezzo voto in meno per come si fa scappare troppo facilmente Folorunsho in occasione del goal del momentaneo 1 a 1, anche se nella circostanza non è certo l’unico colpevole della rete rossoblu.
Aebischer 6. Non ruba l’occhio ma ha il merito di toccare un’infinità di palloni e di cercare sempre la giocata che riduca al minimo la possibilità di errore ; si disimpegna con esperienza nel gran traffico sulla linea mediana, gli manca però la giocata di livello in grado di innescare gli avanti neroazzurri, un qualcosa che probabilmente non è nelle corde del centrocampista elvetico.
Piccinini 6. Un dinamismo commovente lungo tutto il terreno di gioco, la voglia di dare una mano a tutti i compagni che sovente si trasforma addirittura in confusione tattica, lo strappo e l’assistenza per Tramoni che però spreca tutto ; soprattutto un gran cuore e la voglia di non mollare mai che fa chiudere un occhio su alcuni limiti tecnici che emergono in questa categoria.
Bonfanti 5,5. Ritrova il campo dopo tempo immemore giocando una gara di sostanza ma sbandando come i compagni di reparto in occasione dei due goal del Cagliari : l’errore più marchiano sulla rete di Kilicsoy al quale concede davvero troppo spazio dimenticandosi completamente il fondamentale della marcatura.
Vural 6. Buon impatto sulla contesa, senza strafare porta energie fresche nella zona nevralgica del terreno di gioco lavorando qualche buon pallone e facendosi valere pure in fase di interdizione.
Calabresi 7. Quando il gioco si fa duro Arturo comincia a giocare. Sì, perché i minuti che gioca sono la summa di tutto quello che serve per fare il calciatore a certi livelli, la veemenza con la quale sradica il pallone dai piedi dell’avversario mantenendo poi la giusta lucidità per servire Leris sulla corsa è un qualcosa che scalda il cuore. Come il fallo che gli costa il cartellino giallo nel finale, un’entrata ruvida e senza tanti complimenti che grida a gran voce che per il Cagliari non è più cosa dalle parti di Semper. Semplicemente perfetto. Noi vogliamo undici Calabresi.
Moreo 7,5. Che bellezza il goal che mette a referto sul prato dell’Unipol Domus, un concentrato di cattiveria agonistica – testimoniato dal modo feroce con il quale attacca lo spazio che ha a disposizione in area di rigore rossoblu – e precisione balistica – girata perfetta di prima intenzione all’angolo basso dove Caprile non può proprio arrivare – che sono il miglior modo possibile di gridare a tutto il campionato che il Pisa è ancora vivo e che non ha intenzione alcuna di alzare bandiera bianca prima del tempo. Difficile rinunciare dal primo minuto a un giocatore del genere.
Lorran 6,5. Nonostante lo scarso minutaggio riesce a fare un qualcosa che è merce rara in casa neroazzurra : saltare l’uomo nell’uno contro uno e scaricare una rasoiata con il piede sbagliato che termina sul fondo per una questione di centimetri. Forse sarebbe il momento di vederlo all’opera dal primo minuto e non quando la situazione è difficile – se non drammatica – sul terreno di gioco.
Leris 7. Anche per lui impatto incredibile sulla contesa : prima sfonda sulla corsia destra e mette in mezzo il pallone che Moreo trasforma in oro, quindi in pieno recupero per poco non sigla il goal che sarebbe valso la vittoria del Pisa con un inserimento per vie centrali al quale manca solamente il tocco risolutivo davanti a Caprile. La sensazione è che si trovi più a suo agio sull’out di destra piuttosto che sulla fascia sinistra, come del resto dimostra la sua carriera.
Gilardino 6. La sua squadra ferma l’emorragia delle tre sconfitte consecutive conquistando un punto importante in terra sarda ma c’è comunque un poco di rammarico da riportare in Toscana : l’ottimo primo tempo di tutta la squadra avrebbe dovuto essere tradotto in più di un solo goal di vantaggio, e forse proprio questo è il peccato originale della partita della compagine ospite. Perché nella ripresa quando i giri del motore calano inevitabilmente i padroni di casa accelerano e la ribaltano con troppa facilità, sfruttando oltretutto due topiche difensive che una squadra che si vuole salvare non può proprio permettersi in special modo in uno scontro diretto. Bene la reazione finale, bene l’argento vivo che hanno portato i subentrati dalla panchina ma probabilmente tali sostituzioni andavano fatto almeno dieci minuti prima, quando era evidente che più di un calciatore in casa neroazzurra fosse in apnea. Toglie dalla naftalina Bonfanti ed Højholt ottenendo da entrambi buone risposte, continua a dar poco minutaggio a Lorran che forse meriterebbe uno spazio maggiore nell’economia di una squadra che fa una fatica enorme a trovare la via della rete ; e un calciatore come Moreo deve giocare sempre perché ha dentro di sé quel DNA che è la cosa migliore alla quale aggrapparsi per continuare a credere nella salvezza.
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