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Braglia: Il Pisa se la Può Giocare Fino alla Fine
- Updated: 07/02/2013

Piero Braglia non si sente un doppio ex. Troppo fugace e nascosta la sua esperienza perugina per essere ricordato. Di Perugia, però, il tecnico toscano parla sempre volentieri, forse perché è piazza che ha solleticato spesso il suo interesse, senza dimenticare il fugace colloquio estivo con Santopadre. A Pisa invece visse una stagione trionfale. Nella primavera del 2007 riportò i toscani in B a distanza di 13 anni e dopo una stagione vivace che li vide prevalere ai playoff contro il Monza. Era la squadra del presidente Covarelli, che lasciò a malincuore per trasferirsi a Lucca. Dell’esperienza di Braglia come consigliere a Perugia, però, sono rimasti solo il rimpianto di non averlo visto lavorare direttamente e gli scatti con l’ombrello in mano sui gradoni del Curi.
Braglia, da dove ripartiamo?
«Vorrei dire da Perugia, ma è come se non ci fossi mai stato. In quella primavera del 2010 ho provato a dare qualche consiglio, ma la situazione era pesante per tanti motivi. Mi spiace solo non aver avuto l’occasione di ripartire. Mi ero già attivato per avere qualche giovane interessante in prestito, che poi è venuto con me alla Juve Stabia».
I nomi?
«Ne faccio due: Cazzola e Sau. Entrambi giocano in A. Il primo è all’Atalanta, l’altro è a Cagliari».
Che idea si è fatto del Perugia targato Camplone?
«E’ una buona squadra che sta ottenendo risultati importanti. Da quello che ho letto sui giornali si è anche rafforzata sul mercato».
Crede nelle possibilità di promozione del Perugia?
«Perché no: ha tutte le chances. Credo che sia ancora aperto anche il discorso legato al primo posto. Con Ciofani e Politano che segnano così tanto e giocatori di talento come Dettori niente è impossibile».
Rischia il Grifo a Pisa?
“Si affrontano due squadre per certi versi simili. Il Perugia ha il vantaggio di giocare per due risultati su tre, anche se in prospettiva sarebbe importante riuscire a vincere e magari con due gol di scarto. Gli scontri diretti possono fare la differenza».
Del Pisa cosa si dice?
«Mi raccontano di una squadra valida, che se la può giocare fino alla fine. Lì ho trascorso un anno sportivamente straordinario. Peccato solo non aver proseguito anche in B».
Vedrà la partita in tv?
«Ci proverò, sempre che qualche impegno non me lo impedisca. Al di là dell’interesse dovuto al mio passato, professionalmente è una gara di grande interesse».
A Castellammare sta facendo grandi cose anche quest’anno: qual è il segreto?
«Una squadra giovane e motivata. Una società presente e non invadente, che paga con puntualità».
Fonte Giornaledellumbria.it