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Serie A 2025/2026 Pisa Inter : Le Pagelle

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Un gran bel Pisa tiene botta per oltre sessanta minuti contro l’Inter per poi cadere sotto i colpi di Lautaro Martinez ; ottima comunque la prestazione messa a referto dai neroazzurri toscani che vedono interrotta la propria serie positiva di sei partite ma che possono guardare con fiducia al futuro ed ai prossimi tre scontri diretti che attendono al varco capitan Caracciolo e compagni. Pagelle Pisa Inter.

Scuffet 6. Attento sulla sassata – ad onor del vero centrale – di Dimarco su calcio di punizione dai venti metri, incolpevole sui due goal di Lautaro, bravo con i piedi ad iniziare la manovra dei padroni di casa. Un secondo portiere così è un lusso per una neopromossa.

Angori 6,5. Contro un timido Luis Henrique fa una gran bella figura, costringendo l’avversario sulla difensiva e proponendosi spesso in avanti con cross interessanti in area di rigore meneghina purtroppo non sfruttati a dovere dagli attaccanti di casa ; l’ingresso in campo di Diouf dalla sua parte lo costringe a guardarsi prevalentemente le spalle ed il Pisa perde così la propria spinta sulla corsia mancina.

Caracciolo 7. Ormai la grande prestazione del capitano non fa più notizia, è una piacevole costante di questa prima parte di stagione ; anche contro l’Inter giganteggia nella propria area di rigore e come i compagni di reparto deve chinare la testa soltanto sul colpo del campione, cose che capitano purtroppo quando si incrociano le lame contro squadre come la Beneamata. Aver cancellato Thuram dalla contesa è un’altra medaglia da appuntarsi al petto.

Canestrelli 6,5. Insieme ai compagni della difesa erige un muro davanti a Scuffet che soltanto un campione come Lautaro riesce a fare crollare e sul primo goal del bomber argentino è proprio il buon Simone ad essere bruciato dalla giocata del Toro ; da braccetto mancino prova spesso a uscire palla al piede per accompagnare la manovra dei compagni, in questo caso con alterne fortune.

Marin 6,5. Ritorna titolare dopo il problema accusato in Nazionale e guerreggia da par suo contro giganti del calibro di Barella e Sucic, sovrastando nella fattispecie il giovane croato e costringendo per certi versi mister Chivu a sostituirlo all’intervallo ; qualche imprecisione di troppo in fase di appoggio ma è un qualcosa di fisiologico nell’economia di una gara tutta corsa e sacrificio.

Meister 6,5. La miglior prestazione dell’attaccante danese in questa prima fase di campionato : sempre pronto a battagliare contro i colossi della difesa meneghina, sempre pronto ad allungare la squadra con le sue progressioni palla al piede, sempre attento a cercare il dialogo con Nzola quando il Pisa riparte veloce in contropiede. Un paio di deviazioni volanti – ad onor del vero assai complicate – dalle parti di Sommer avrebbero meritato sorte migliore.

Touré 7. Un gigante anche se davanti a lui aveva un certo Dimarco che alla fine della fiera non combina alcunché limitandosi ad evitare danni alla causa interista sulla corsia di competenza ; difende e attacca con egual profitto, provando più di un inserimento in area di rigore avversaria ma senza mai trovare lo spunto vincente. La sponda aerea che manda in porta Piccinini nel primo tempo è un pezzo di bravura da applausi.

Nzola 6,5. Vedi Meister, con una particolare propensione a lavorare ottimamente palloni sporchi che arrivano dalle retrovie utili a far salire la squadra e a non essere mai davvero schiacciati dalla compagine lombarda. Peccato per quel contropiede sullo 0 a 0 non sfruttato a dovere, con quella rasoiata che spaventa soltanto Sommer : probabilmente è stata in negativo la sliding door della contesa.

Aebischer 6,5. A proposito di sliding door : è sfortunato protagonista in occasione del primo goal di Lautaro quando una sua apertura di prima intenzione incoccia su Esposito e dà il là al contropiede vincente della Beneamata. Per il resto gara tatticamente ineccepibile spesa fra il cucire il gioco dei padroni di casa e lo schermare la regia di Calhanoglu che non riesce mai ad essere davvero decisivo.

Piccinini 7. Sono davvero lontani per il buon Gabriele i tempi del prestito invernale al Fiorenzuola … Altra prestazione tutta cuore e corsa contro i più forti del campionato e un goal sfiorato con un diagonale velenoso dopo la perentoria sponda aerea di Touré che manda il pallone fuori di un nulla. Sarebbe stata una storia da raccontare degna del libro Cuore, rimane comunque la parabola ascendente di un ragazzo che è riuscito a dare corpo ai propri sogni di bambino.

Albiol 6,5. Guida da par suo il pacchetto arretrato scelto da mister Gilardino mettendoci grinta ed esperienza, con i compagni di reparto diventa un rebus di complicata risoluzione per i campioni dell’Inter ; cala fisicamente (e fisiologicamente) alla distanza ma riesce egualmente a fare la sua onesta figura.

Tramoni 5,5. Il suo ingresso in campo doveva servire a provare a creare problemi alla difesa meneghina dopo il primo goal di Lautaro, missione disattesa perché il talento corso non riesce mai ad accendersi davvero girando troppo lontano dall’area di rigore presidiata da Sommer.

Leris 5,5. Anche lui entra in campo con la partita già incanalata sui binari meneghini, presidia con attenzione la corsia mancina ma senza spunti particolari in un Pisa che aveva già speso praticamente tutto.

Lorran S.V.

Moreo S.V.

Buffon S.V.

Gilardino 7. Con otto giocatori otto fermi ai box ha il coraggio di andare a specchio con un avversario fortissimo e per un’ora abbondante i suoi ragazzi complicano non poco la vita ad una squadra piena zeppa di campioni ; peccato per le occasioni di Piccinini e di Nzola non capitalizzate a dovere quando il punteggio era ancora fermo sullo 0 a 0 di partenza, due errori che al cospetto dell’Inter alla fine paghi sempre a caro prezzo. Ma c’è davvero tanto di buono da portarsi appresso per le gare a venire, quando i punti conteranno doppio e quando capitan Caracciolo e compagni dovranno riuscire ad andare oltre ai complimenti che anche stavolta non sono mancati. Perché anche contro la Beneamata il Pisa ha dimostrato di essere molto più della Cenerentola del campionato, come troppi addetti ai lavori in estate avevano etichettato i neroazzurri : giocando così la salvezza è tutto fuorché un’utopia.

H2o

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