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Canzone Delle Osterie Di Fuori Porta
- Updated: 24/04/2014
A pochi giorni da Pisa – Lecce.
Partita che dirà tanto sul finale di stagione che attende i colori neroazzurri.
Gara forse non decisiva, ma poco ci manca.
A contorno dell’evento una poco simpatica guerra intestina che impazza sui siti, sui muri virtuali, sui social network, in generale ovunque si parli di calcio a tinta rossocrociata.
Andare allo stadio sempre, comunque e nonostante tutto.
Non seguire la squadra per protesta contro un qualcosa o un qualcuno, il non andare allo stadio che diventa una medaglia della quale fregiarsi.
In questo poco simpatico contesto una canzone che continua a rimbombarmi in testa.
Francesco Guccini.
Canzone delle osterie di fuori porta.
In particolare la prima strofa.
Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta
ma la gente che ci andava a bere fuori e dentro è tutta morta.
Qualcuno è andato per età,
qualcuno perché è già dottore
e insegue una maturità :
è sposato, fa carriera
ed è una morte un po’ peggiore.
A molti anni da adesso vedo le nuove generazioni passare anche distrattamente in Via Rindi e buttare un occhio alla vetusta Arena Garibaldi.
Ecco allora che la canzone prende vita come per magia.
Con lo stadio al poste delle osterie.
E con il resto che francamente non ha davvero bisogno di spiegazioni.
Basta cercare dentro noi stessi per capire come ce ne andremo e come verremmo ricordati da coloro che ci seguiranno.
Ai posteri l’ardua sentenza.
Gabriele Bianchi
sauro
24/04/2014 at 09:48
La verita’, io credo che sia e’che la gente che non frequenta piu’ l’arena si sia inborghesita un po’ nell’assaporare la serie a. Poi come succede in tutta italia bisogna metterci tante componenti: mancanza di lavoro,pochi soldi, pay tv che ti sbattono partite tutti i giorni.io per fortuna all’arena ci vengo ininterrottamente dal lontano 1982 e non mi pento assolutamente,anzi mi sento sempre piu’ orgoglioso di questi colori!!!