Il Pisa Siamo Noi

Fermo Posta

Fermo Posta

Come ogni Venerdì apriamo la nostra cassetta delle lettere virtuale per far rispondere ai vostri quesiti il nostro Giuliano Fontani.

Subito dopo la richiudiamo per metterla a disposizione dei lettori per scrivere opinioni, commenti e formulare domande sull’attuale momento del Pisa. A ruota libera. Domande e relative risposte saranno pubblicate ogni venerdì. Aspettiamo fiduciosi i vostri messaggi, con una raccomandazione: non abbiate paura di essere irriverenti. Le risposte, di sicuro, non lo saranno.

Per inviare una domanda basta commentare questo Post oppure via email a info@ilpisasiamonoi.it

LE DOMANDE

Egregio signor Fontani, lei conosce bene i problemi di Porta a Lucca e i disagi che devono sopportare gli abitanti per la presenza nel quartiere dello stadio cittadino. Da tanto tempo auspico il trasferimento dello stadio del Pisa in un’altra zona della città e meglio ancora se in periferia. Ma a questa ipotesi non ci credo tanto, anche se ogni tanto se ne torna a parlare. L’occasione però mi è propizia per segnalare un problema che si viene ad aggiungere a quelli di sempre. Il comando dei vigili urbani, quando il Pisa gioca in casa, estende il divieto di sosta alle auto, anche a quelle dei residenti, dalle 7 del mattino fino alle 21. Mi sembra un’esagerazione. Fatte salve le esigenze di sicurezza e di ordine pubblico, con le partite di sderie C che iniziano alle 15 e finiscono intorno alle 17, con tifoserie oispiti quasi del tutto inesistenti, non si potrebbe ridurre la fascia del divieto? Chi verà mai allo stadio prima di mezzogiorno? E ci andrà via dopo le 19? Dalle 7 alle 21 mi sembra uno sproposito, praticamente l’intera giornata senza poter parcheggiare.
Questo, s’intenda, non è un discorso contro il Pisa, di cui anch’io sono sostenitore, ma in favore della logica e del buon senso. Lei cosa ne dice?

Arturo Micheletti

Caro Giuliano, ti devo dare atto di non esserti mai unito al coro dei supercritici e di aver sempre chiesto pazienza e prudenza nell’esprimere giudizi sulla squadra. Adesso sei in buona compagnia. E’ bastato fare sul serio che si è visto il vero volto del Pisa, alla faccia di quanti ridevano per il pareggio con il Pontedera o con il Tuttocuoio e fingevano di non vedere, ad esempio, la vittoria sull’Arezzo e il pareggio di Padova. Ma come ti spieghi, da parte di tanti pisani, questa pregiudiziale ostilità nei confronti di quella che dovrebbe essere la loro squadra?


Fabio Ghelardoni

Anche quest’anno abbiamo iniziato con un forte dose di sfortuna. Mi domando cosa abbia fatto di male il Pisa per meritare un arbitro come quello di domenica scorsa che ha espulso Mingazzini e gli ha fatto prendere anche due giornate di squalifica. E prima ancora l’infortunio di Saugher, che rischia di lasciarci per un lungo periodo senza uno dei migliori difensori. A questo proposito mi chiedo se non sarebbe il caso di intervenire ancora sul mercato o, almeno, di confermare Lanzolla, che l’anno scorso, quando fu necessario, il suo contributo lo dette.

E.P.

LE RISPOSTE

A quanto pare il peroblema della sicurezza e dell’ordine pubblico, a Pisa, continua ad essere affrontato con delle rigidezze che non fanno onore al buon senso. Il signor Micheletti ne offre un altro esempio importante. Non ha alcun significato estendere il divieto di sosta alle auto nell’area dell’Arena, dalle 7 alle 21. Questo significa soltanto accrescere il disagio della gente di Porta a Lucca ed esasperare gli animi di quanto già devono conviivere con cancelli, sbarramenti e altre prescrizioni degne di un lager. L’evento, vale a dire la partita, si risolve in due-tre ore. Perché dunque un divieto di 14 ore? Senza contare anche il danno che viene al Pisa, che tiene aperta la biglietteria dello stadio la domenica mattina, fino a mezzogiorno, per offrire agli sportivi la possibilità di comprare il biglietto fino ad aleno tre ore prima della gara. Ma su questo piano mi sembra che le comunicazioni con i garanti dell’ordine pubblico siano entrare in un vicolo cieco. Noi continuiamo a lanciare appelli al buon senso e alla tolleranza, ma finora sono miseramente caduti nel vuoto. Ci riproviamo, con rinnovata fiducia e la speranza di essere ascoltati.
Ringrazio anche Gelardoni per quello che generosamente mi riconosce. Adesso non mi sento più tanto solo nel predicare prudenza nei giudizi e un briciolo di ottimismo, ma indubbiamente è stata un’estate difficile, contrassegnata da una dose di malevolenza che in qualche caso è sfociata nell’insulto. Non mi riferisco tanto a me, quanto al presidente Battini, che in alcuni siti è stato maltrattato e offeso. Preferisco dimenticare quanti l’hanno voluto dipingere come un “nonno megalomane”, un dirigente degno solo del Ponte a Cappiano, frenato da un provincialismo inadeguato a reggere le sorti di un grande club come il Pisa, di un taccagno morsicato dalle vipere che popolavano le sue tasche.
Lasciamo perdere. Alcune critiche potevano avere un fondamento e una spiegazione nella straordinaria aspettativa dei tifosi, che vogliono un Pisa sempre più forte e competitivo. Altre erano del tutto ingrate e inaccettabili. Ma, come si dice, non ti curar di loro… Speriamo solo di stringerci, tutti, in un grande abbraccio sotto la bandiera nerazzurra. E non dimentichiamo quel disse il cardinale Maffi a proposito di noi. Sai cosa fanno sei pisani insieme? Uno lavora, un altro guarda quello che lavora, altri due criticano quello che lavora, gli ultimi due se la prendono con quello che guarda. Non sarà del tutto vero, ma al fondo un pizzico di verità forse c’è Noi possiamo solo simpatizzare con quello che lavora.
Infine la sfortuna, gli arbitraggi e il recupero di Lanzolla. Il nostro E.P. (ma perché non firmarsi per esteso?) ha ragione. La prima è stata buona solo per il risultato e per la prova della squadra. Mingazzini aveva già scontato un’espulsione che è costata più di mezza partita, per cui un’altra giornata di squalifica poteva essere più che sufficiente. Invece, due partite in tribuna. Mah…
Quanto all’infortunio di Saugher il discorso è diverso. Già l’anno scorso il Pisa dovette rinunciare a Esposito, una colonna della difesa. Stavolta le conseguenze non saranno così gravi, ma di certo non fortunate. E’ chiaro che una società di calcio, in linea di principio, non può andare sul mercato ad ogni infortunio di un giocatore e comunque le liste non riapriranno prima di gennaio. Lanzolla forse non è il rimedio, non per il valore del ragazzo, ma perché mi sembra di capire che non rientra nei piani di Pane. Diamo credito all’allenatore e alla società e stiamo a vedere. Verranno anche momenti più fortunati.

GIULIANO FONTANI

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