Il Pisa Siamo Noi

Siamo all’assurdo

Pubblichiamo il comunicato della Curva Nord Maurizio Alberti, dopo la multa per il tamburo in curva nella partita Pisa Chievo :

“Siamo all’assurdo. Ancora una volta. Dopo le diffide e le multe per la carta igienica, per lo striscione “Giustizia per Gabriele” esposto a Verona, per non aver occupato il posto assegnato in curva (quando per altro non lo fa nessuno in tutto lo stadio) e per l’esposizione della bandierina con il Che, ecco arrivare un nuovo provvedimento, che dopo ben 2 mesi di accurate indagini, contesta la “detenzione di un tamburo in curva”, durante la partita Pisa-Chievo, da parte di un ultras, con tanto di multa di 167 euro, e ovviamente di D.A.S.P.O. Ed è sconcertante leggere nella motivazione emessa dalla Sezione “Misure di Prevenzione e Sicurezza” della Polizia Anticrimine testuali parole: “Lei ha violato la prescrizione di cui all’art. 6 (…) incurante del divieto di poter incitare la propria squadra detenendo e battendo su di un tamburo con fasce di colore nerazzurro” Cosa significa questo? Quali sono le reali intenzioni di questo provvedimento? Riesce difficile pensare che questa sia una misura “preventiva” messa in atto allo scopo di garantire la “sicurezza” delle persone nello stadio, come dice di essere. La realtà è che come al solito si vuole colpire il cuore del tifo organizzato, violando ancora una volta una delle più fondamentali norme previste dalla costituzione, quale la libertà di espressione. In 40 anni di storia ultras nessuno ha mai sentito parlare di un tamburo usato come oggetto atto ad offendere. Semmai questo è sempre stato considerato come strumento fondamentale per sostenere il ritmo dei cori, negli stadi così come nelle manifestazioni. Cosa c’entra questo con parole come “Sicurezza” e “Prevenzione”? Sono questi i provvedimenti così tanto sbandierati che riportano le famiglie allo stadio? Vietare i tamburi, così come gli striscioni e le bandiere, è solo il risultato di un accanimento perpetrato dallo Stato contro il movimento ultras al solo scopo di stroncare l’organizzazione, stroncare il concetto di Curva quale simbolo di aggregazione, amicizia e forte passione per la squadra della propria città, con l’obiettivo di relegarla a teatrino, con le persone ordinatamente sedute e silenziose al proprio posto, come alla Scala di Milano. Ma lo stadio non è un teatro. E’ un luogo innanzitutto dove deve essere possibile e legittimo esprimere la propria opinione e la propria passione in qualsiasi modo, sia con un tamburo, che con un megafono, che con uno striscione. Ma evidentemente questo agli italiani benpensanti non interessa. Il campionato è fermo, ma la repressione continua. Ma noi non ci arrenderemo. Mai. Diffidati sempre presenti! “

Curva Nord “Maurizio Alberti”

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