Il Pisa Siamo Noi

Riflessioni Di Una Notte Di Mezza Estate

estate_summer

Mai il mio Pisa aveva svolto il ritiro estivo così vicino alla mia casa.

Mai il mio cuore e la mia mente erano stati così distanti dal mio Pisa.

Basterebbero queste due misere righe per spiegare il conflitto interiore di questa estate bollente, da un punto di vista climatico ma non soltanto.

Non è oltretutto facile dare un filo logico ai mille pensieri che mi frullano nella testa quando provo a mettere insieme tutti i pezzi che arrivano ai miei occhi ed alle mie orecchie dal campo sportivo di Bientina.

Al momento mi sento di poter dire che il quadro generale ha una forte connotazione grottesca.

Mi viene in mente L’Urlo di Munch, magari con il poveruomo ritratto nella celeberrima tela dotato al collo di una sciarpetta neroazzurra …

Perché credo proprio che sia questo lo stato d’animo di ogni tifoso pisano degno di tale qualifica : la voglia di urlare al cielo la propria preoccupazione per una stagione sportiva che sta nascendo sotto mille difficoltà ed attraverso mosse alquanto singolari e spiazzanti per tutti coloro che dall’esterno provano a capirci qualcosa.

Tralascio volutamente gli ultimi giorni di giugno, la corsa all’iscrizione, la fidejussione presentata in un secondo tempo, la paura di un nuovo crac a tinte neroazzurre.

Voglio omettere anche il discorso degli americani e del passaggio di società : il tempo, come sempre galantuomo, farà chiarezza su una trattativa che ora dopo ora sembra sempre più un qualcosa a metà fra un intrigo internazionale alla Ken Follett ed una soap opera alla Beautiful.

Parto dalla presentazione dello staff tecnico 2015/16, staff scelto e dichiarato con due mesi di anticipo rispetto alla data della presentazione e rimasto in una sorta di antipatico limbo proprio a causa dei problemi di cui sopra.

Quella che doveva essere l’occasione per conoscere alcuni dei protagonisti della nuova stagione di Lega Pro si è trasformata in un poco piacevole panegirico atto a lodare gli sforzi dell’attuale presidenza, lasciata sola da tutto e da tutti e quasi costretta ad iscrivere la squadra al torneo di terza serie per un fastidioso atto dovuto nei confronti di una città ingrata, irriconoscente ed incapace di cogliere i crismi del Salvatore nella massima figura dirigenziale del sodalizio di Piazza della Stazione.

Ad un allenatore assai avaro di concetti e di parole fece da contraltare il giovane direttore generale – sportivo in pectore, ragazzo al quale di certo non fa difetto la dialettica ma che ai miei occhi partì subito con un concetto alquanto antipatico : “sono qui per ricostruire il rapporto con la stampa e con le televisioni, a patto che queste scrivano cose giuste e rispettose nei confronti della società che rappresento”.

Ovvero ? Agli orecchi dei più maliziosi avrebbe potuto sembrare una richiesta di appoggio incondizionato al regime …

Al giovane direttore mi sarebbe piaciuto far presente che una frase del genere andava a cozzare non poco con la deontologia professionale di tutti quelli che gli stavano seduti di fronte – oltretutto è un qualcosa di cui parlo neanche troppo volentieri in quanto non sono un giornalista di professione bensì una persona che prova a fornire un servizio utile a tutti coloro che hanno la voglia di passare qualche minuto della propria giornata sulle pagine del sito che provo a rappresentare il più degnamente possibile.

Mi sarebbe tanto piaciuto dirgli che io ero lì non certo per fare un servizio all’AC Pisa 1909, bensì per mettermi al servizio di tutti i nostri followers, di tutti quei tifosi la cui preoccupazione aumenta esponenzialmente giorno dopo giorno, notizia bientinese dopo notizia bientinese.

Ad oggi, 25 luglio 2015, scambiare le inquietudini del tifoso medio neroazzurro con attacchi di “gufismo” – mi si perdoni il termine – incontrollati è un qualcosa di profondamente ingiusto, visto che la prima settimana del ritiro ha steso non poche ombre sul prosieguo della stagione sportiva appena iniziata.

La lista delle spine che adornano la corona di sofferenza di moltissimi supporters pisani inizia già ad essere fin troppo lunga, tanto che sicuramente qualcosa potrà sfuggire ai miei occhi distratti ed assonnati.

Sono arrivati giovanissimi atleti provenienti da squadre Primavera o da campionati dilettantistici, di certo non avvezzi alle durezze ed alle rudezze del campionato di Lega Pro.

Si è partiti per Bientina con moltissimi atleti non più graditi alla società, vuoi per gli ingaggi troppo elevati vuoi per quello che non hanno fatto vedere nel corso della scorsa, travagliata stagione ; alcuni di questi giocatori sono stati ceduti, altri aspettano di essere liberati da una situazione a dir poco imbarazzante per tutti (soprattutto per il mister).

Si è lavato alcuni panni sporchi in mezzo alla pubblica piazza : il trittico Battini – Cerminara – Caponi che ha fatto il giro dei social network era un qualcosa da evitare come la peste …

Nel giro di ventiquattro ore si è passati dal dire che Arma poteva essere giocatore importantissimo in chiave di mercato ad una risoluzione del contratto che porta zero euro nelle casse neroazzurre : trenta goal in due campionato fruttano al Pisa la bellezza di zero euro.

La squadra è palesemente incompleta ma il mercato in entrata sembra bloccato da quello (non facile) in uscita, e di questa situazione di empasse inizia a lamentarsi neanche troppo velatamente mister Favarin.

Dopo pochissimi giorni di ritiro vengono rimandati a casa tutti i ragazzi in prova ed i giocatori della Berretti : quelli che rimangono a Bientina sono talmente pochi che è quasi impossibile provare sul terreno di gioco schemi e trame di gioco.

A contraltare di tutto questo – e sicuramente mi sono dimenticato qualcosa – ci sono gli input dirigenziali : bisogna dare tutti una mano e si devono fare 4000 abbonamenti per ripagare lo sforzo fatto dalla società per garantire a Pisa un altro campionato di Lega Pro.

E’ qui, signori miei, che cade l’asino.

Perché il tifoso pisano ne inizia ad aver viste tante, forse fin troppe, ed anche l’occhio più disattento guarda verso il Padule e vede nascere un qualcosa che assomiglia minacciosamente a quell’accozzaglia indefinita di casacche neroazzurre che annoverava fra le proprie file i vari Santo Matinella, Scopelliti, Maranzano e Porricelli.

Ed il tifoso che alza la voce – sempre che lo faccia con toni civili ovviamente – per urlare al mondo la propria preoccupazione e la propria delusione non può essere sempre etichettato quale Cassandra, quale voce fuori dal coro, quale noce nel sacco.

Una vita senza obbiettivi non è vita, e questo è secondo me un concetto che può tranquillamente essere traslato allo sport dove chi compete deve giocoforza competere per qualcosa, non per fare semplicemente numero.

Ecco perché vorrei dire al giovane direttore che le critiche, se civili e costruttive, potrebbero davvero servire per puntellare al meglio una struttura che al momento sembra stare su con lo sputo.

Se già a luglio si inizia a trincerarsi dietro una puerile permalosità e si pretende l’elogio incondizionato e servile di una mediocrità avvilente che si vuol vendere quale massima condizione auspicabile vuol dire partire con un piede che più sbagliato non si può.

E sempre al giovane direttore – arrivato da pochissimo tempo nella città della Torre Pendente e quindi poco avvezzo al folklore locale ed ai mille aneddoti che arricchiscono le conversazioni di noi “pisanacci” – che negli ultimi giorni professa ai quattro venti di star tutti sereni e tranquilli, vorrei simpaticamente far presente che al signor Tranquillo successe un qualcosa di assai spiacevole che riguardava in maniera fin troppo diretta la sua dolce metà.

Un qualcosa che a noi “pisanacci” con il cuore neroazzurro inizia ad essere accaduto un po’ troppo spesso negli ultimi tempi.

Gabriele Bianchi

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10 Comments

  1. France

    26/07/2015 at 13:50

    Condivido al 100×100 carlo….ora basta , battini ritorna al ponte a cappiano , ora basta , levati di c…. I tifosi glielo dovrebbero anda a di in ghigna e fa 0 abbonamenti….si vole l ‘ americano

  2. Stefano

    26/07/2015 at 11:55

    Condivido in pieno ma devo rettificare sul discorso cassandre: farebbero invece bene nella società a considerarci tali, vista la sua capacità (in questo caso fin troppo semplice, purtroppo) di prevedere il futuro. Ma non saremmo cassandre se non rimanessimo inascoltati…

  3. carlosofo

    25/07/2015 at 22:30

    Quoto al mille x mille. Nella mediocrità generale ahimè ci metto anche la curva, in questa fase così delicata, il cuore del tifo deve far capire esplicitamente che Battini deve lasciare a costo di rimetterci qualcosa. Siamo stufi delle umiliazioni patite in 6 anni condotti con dilettantismo sotto tutti i punti di vista.

  4. Beppe

    25/07/2015 at 16:13

    Allora cercherò di essere meno arzigogolato e più chiaro: l’operato del presidente Battini è sotto gli occhi di tutti, da tempo dico che è un presidente non all’altezza di Pisa e tanto per esser chiari auspico che gli americani prendano almeno la maggioranza, detto questo bisogna anche dire che con questo Pisa forse dovremo lottare per non retrocedere ma vogliamo obbiettivamente dare merito al dilettante Battini che è riuscito ad iscrivere la squadra o improvvisamente vogliamo scordarcelo?? E’vero che poca acqua non disseta ma iniziare a criticare senza ancora conoscere la squadra , l’allenatore e il direttore solo perché sono prodotti di Battini mi sembra ingiusto per professionisti in buona fede e destabilizzante per l’ambiente. Volevo dire che le critiche possono per il momento essere messe in secondo piano perché le colpe non devono ricadere su chi non c’entra niente,pensiamo invece a rendere cosciente Battini che una cosa è essere tifosi e una cosa è essere presidenti di squadre di calcio con tanto di programmazione, in questo sono perfettamente d’accordo con quanto scrive il presidente di radioscalino: è arrivato il momento che Battini ceda la mano ma nel rispetto dei tanti professionisti chiamati a rivestire i colori neroazzurri,spero di essere stato più chiaro ed esaustivo.Saluti

  5. Redazione

    25/07/2015 at 08:39

    Poi, a dirla tutta ci sarebbe da puntualizzare il fatto che un quarto di bicchiere mezzo pieno è un ottavo di bicchiere pieno…veramente troppo poco per dissetarsi!

  6. Redazione

    25/07/2015 at 08:37

    Caro Beppe se è un quarto, non può essere mezzo, di conseguenza risulta ancora più difficile far finta che sia tutto pieno. Se ho un quarto di serbatoio di benzina e faccio finta che sia tutto pieno resto a piedi!!! Scusami, ma il tuo mi sembra un ragionamento fin troppo arzigogolato e fin troppo forzato!

  7. Bruno

    25/07/2015 at 08:06

    Sposo in pieno la disamina di Gabriele, perfetta, lucida, ho come l’impressione che oggi a tutti prendano sottogamba quello che sta succedendo all’interno del Pisa 1909 è gravissimo questa mistificazione della realtà da parte del presidente e la sua combriccola è arrivato il momento di far capire con forza e decisione, senza violenza s’intende, che Battini ha fatto definitivamente il suo tempo, che agevoli in tutti i modi il passaggio ad una società nuova, seria, cosa che con mille scuse sta evitando perché fino ad ora si sta divertendo solo lui con il giochino… ac Pisa 1909.

  8. Beppe

    25/07/2015 at 08:03

    Per ripartire bisogna guardare solo quel quarto di bicchiere mezzo pieno e far finta che sia tutto pieno, se ci abbandoniamo alle critiche facciamo male al Pisa e a Pisa, d’altra parte allo stato dei fatti mi sembra ci siano poche alternative anche dal punto di vista organizzativo…non scordiamoci che potevamo anche non essere iscritti e allora si sarebbero ciucciati i sassi come diceva il grande Romeo

  9. Giovanni

    25/07/2015 at 06:35

    Chapeau!

  10. Clo'

    25/07/2015 at 02:41

    I direttori fanno presto a fuggire quando le acque si agitano, e noi lo sappiamo bene

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