Il Pisa Siamo Noi

Riflessioni Di Inizio Inverno

Oh, hanno mandato via Pagliari !

Davvero ? E chi hanno preso ?

Pane !

Chi ?

Pane !

Bah … speriamo in bene …

Poco meno di un anno fa iniziava così l’avventura di Alessandro Pane sulla panchina neroazzurra.

Molti Bah.

Tanti Boh.

E pochissime certezze per il tifoso del Pisa.

Confesso che chi scrive queste righe faceva parte del partito dei Bah e dei Boh.

Ci vuole il pedigree per soddisfare la bocca buona del supporter che sale più o meno fiducioso i gradoni della gloriosa Arena Garibaldi.

Devo ammettere che questo “pezzo” languiva sulla memoria del mio PC da qualche settimana, ma questa sera ho preso il coraggio a quattro mani ed ho deciso di farne partecipe anche chi avrà la voglia e la pazienza di leggerlo.

Perché in questi dieci mesi di acqua sotto il Ponte di Mezzo ne è passata parecchia.

Che cosa abbiamo vinto ?

Niente.

Anzi.

Abbiamo perduto una Coppa Italia di Lega Pro nel modo più deludente possibile, al cospetto del peggiore avversario possibile.

Eppure qualcosa è cambiato, ed è un qualcosa che deve far riflettere tutti noi tifosi più o meno sfegatati, reduci da anni di sofferenze e cocenti insoddisfazioni.

La mutazione è avvenuta in panchina, e pian piano ha logicamente contagiato prima i collaboratori, poi i giocatori, quindi l’ambiente che più o meno quotidianamente gravita attorno all’AC Pisa 1909.

Sono lontani i tempi dell’ a me non me ne frega niente !

Sono lontani i tempi del se vogliamo possiamo !

Sono lontani i tempi dei ragazzotti tifabili.

Adesso ci si basa su due concetti molto semplici ma ben precisi e definiti, che sono divenuti una sorta di mantra per tutti coloro che hanno il compito di portare i colori neroazzurri più in alto possibile.

Il lavoro.

Il proporre calcio.

E ciò si nota chiaramente ogniqualvolta il Pisa scende in campo.

Sia con i titolari sia con le seconde linee.

Sia che si giochi il campionato sia che si tratti di Coppa Italia.

Sia che l’avversario si chiami Padova sia che il contendente si chiami Arezzo.

Ed è senza dubbio mister Pane l’artefice di questo piccolo grande miracolo.

Perché di miracolo si deve parlare.

Sotto la Torre Pendente si è tornati a parlare di calcio per quello che è il suo aspetto più bello : il pallone che rotola sul rettangolo verde grazie al sudore di coloro che sono chiamati di volta in volta ad indossare la maglia neroazzurra.

Sono lontani i tempi dei libri contabili in tribunale, delle querelle fra presidenti più o meno interessati alle sorti della società, dei titoli brasiliani degli anni Cinquanta versati per fidejussione.

Tutti coloro che la domenica decidono di spendere un paio d’ore della loro vita per seguire le sorti del sodalizio rossocrociato sanno che vedranno comunque uno spettacolo sportivo di indubbio livello, che va ad onorare quello che – rammentiamoci sempre – è stato definito il gioco più bello del mondo, prima che squallidi interessi di natura economica lo andassero ad ammorbare in maniera quasi irreversibile.

E per tutto ciò – che credetemi non è poco … – penso che si debba ringraziare quel signore dall’aria gentile che poco meno di un anno fa si è presentato a Pisa fra lo scetticismo generale, anche di colui che scrive queste righe.

Ma grazie al lavoro ed alla volontà di proporre calcio il sottoscritto si è dovuto giocoforza ricredere.

E, come me, molti altri appassionati neroazzurri.

Il calcio però sa essere davvero crudele.

Non è dato sapere come finirà questa avventura.

Spesso sono gli episodi e la fortuna a determinare gli eventi.

Sovente vittoria e sconfitta sono malignamente vicine, quasi si confondono fra loro.

Per questo le strade del Pisa e di Alessandro Pane un giorno potrebbero anche dividersi.

Arriverà un altro allenatore e si inizierà tutto daccapo, con i soliti dubbi e le solite speranze.

Ma sono sicuro che chi – come me – ha il Pisa nel cuore avrà sempre un pensiero positivo per quell’allenatore schivo e che fa poco personaggio, ma che grazie al lavoro ed alla voglia di proporre calcio ha riavvicinato il Pisa al cuore della sua gente.

Gabriele Bianchi

Condividi questo articolo:
Facebook Twitter Email

One Comment

  1. andrea elbano

    09/11/2012 at 15:40

    Sono d’accordo sull’articolo che hai scritto e sui meriti di Pane che sono molti, ma credo che il verito merito del nuovo assetto professionistico del Pisa sia del D.G. Lucchesi, grande intuizione di Battini.

Leave a Reply

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>