Quattro Chiacchiere Con … Michele Marconi

By Gabriele Bianchi
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Updated: 04/02/2020

A “Punto Radio Sporting Club” è toccato al bomber neroazzurro Michele Marconi rispondere alle molte domande arrivate al numero magico Whatsapp 348 680 30 30 ; dopo un periodo di stop forzato “Batman” è pronto a tornare a fare quello che gli riesce meglio, ovvero i goal necessari per portare quanto prima il Pisa alla salvezza. Michele Marconi.

Riportiamo di seguito gli estratti salienti delle sue dichiarazioni.

Io di musica ne capisco davvero poco, per la canzone di presentazione vi ho suggerito l’autore ma poi vi ho lasciato carta bianca … A Cremona i miei compagni hanno fatto davvero una grande partita e la vittoria finale è stata assolutamente meritata ; io ho sofferto moltissimo sugli spalti, dove non puoi far niente per scaricare la tensione, diciamo che ho capito cosa può aver patito Lisi in tribuna a Trieste oltretutto in una partita che aveva una valenza ineguagliabile per tutti noi.

Non ci voleva la squalifica rimediata contro la Juve Stabia, forse avrei dovuto essere più bravo anch’io anche se alla fine non ho fatto niente per meritare l’espulsione come dimostra la sola giornata di squalifica che mi hanno dato ; non dovevo trovarmi in quella situazione alla fine della partita, nonostante il gioco duro di Troest nei miei confronti durante il match.

Dite che il goal che ho segnato di testa contro il Pordenone assomiglia a quello messo a segno da Gullit proprio contro il Pisa ? Io sono stato felice che quel goal abbia indirizzato la partita nella maniera migliore per noi, ma avrai barattato volentieri quel goal con il non infortunarmi, anche se è un qualcosa che fa parte del gioco e dobbiamo accettarlo ; poi in quella partita sono riuscito addirittura a segnare la seconda rete nonostante l’infortunio grazie a Masucci che mi ha messo nelle migliori condizioni possibili per realizzare quella doppietta. Fare goal non è mai banale, negli anni è capitato anche a me sbagliare dei goal che sembravano già fatti.

Nella mia carriera ho fatto pochi goal semplici e da qui in avanti mi riprometto di imparare a fare anche le reti che sembrano più banali e che alla fine valgono come un goal in rovesciata. Il goal a Lucca ? Semplice non era, dai, ma quando ti riesce il colpo poi ti sembra pure un goal facile ; oltretutto arrivò in un momento per noi un po’ particolare e ci regalò tre punti fondamentali in una partita molto sentita dai nostri tifosi. Quest’anno superare in bellezza il goal di Moscardelli è praticamente impossibile … spero magari di farne altri di pari importanza.

Masucci a Cremona ha fatto un goal della madonna … anche se non è molto alto riesce a colpire benissimo di testa, una delle sue tanti qualità importanti che non scopro certo io ; con Gaetano mi trovo molto bene come del resto mi capita quando gioco insieme a tutti gli altri attaccanti, siamo in cinque là davanti, riusciamo sempre a farci trovare pronti quando veniamo chiamati in causa e ci integriamo anche bene fra di noi perché ognuno di noi ha caratteristiche ben precise e chiunque gioca riesce a fare benissimo in campo a prescindere da quello che è il risultato finale della partita.

Siamo un gruppo importante, farei un torto a qualcuno se vi facessi un nome riguardo ai compagni con i quali ho legato maggiormente ; usciamo spesso insieme, a pranzo e a cena, magari personalmente frequentando un poco di più i ragazzi single visto che la mia famiglia vive a Bergamo, senza dimenticare poi le molte cene di squadra che facciamo e che certamente testimoniano quanto possiamo essere legati fra di noi.

La classifica dei marcatori ? Sinceramente non ci penso, anzi avrei firmato per arrivare a quota dieci goal ad inizio dicembre … adesso devo pensare a rientrare ed a mettermi a disposizione della squadra, facendo magari goal importanti per arrivare il prima possibile alla salvezza. Il prolungamento del mio contratto ? Adesso è prematuro parlarne, vedremo più avanti. Se ho imparato a parlare pisano ? Sono di Follonica, molti termini sono uguali … sento sempre dire “boia deh” e forse è quello che mi incuriosisce maggiormente.

Con gli anni credo di essere migliorato nel mio percorso da calciatore, dopo alcune stagioni dove magari non mi è stata data troppa fiducia da parte di chi mi allenava – senza per questo dare le colpe agli altri, ci mancherebbe. Mister D’Angelo mi conosceva dai tempi dell’Alessandria e magari riesce a tirare fuori da me quel qualcosa in più, però in generale quando ho avuto la possibilità di giocare con maggiore continuità qualche goal l’ho fatto. Ad Alessandria ad esempio feci particolarmente bene nella coppa Italia di serie C, che vincemmo anche grazie ai miei goal soprattutto nelle due finali di andata e ritorno, un trofeo che mancava da anni e che ripagò in parte l’ambiente delle delusioni patite negli anni precedenti.

Dispiace per l’addio di Verna, uno di quelli che ha contribuito alla realizzazione di quel sogno che tutti noi volevamo ; è un discorso che vale anche per Di Quinzio, Liotti ed Izzillo ma alla fine questo è il nostro lavoro e magari è proprio questa la parte più brutta, questa assenza di stabilità che può riguardare te o un tuo compagno che va via. Ma siamo comunque dei privilegiati, a volte ci sono lavori con altrettante incertezze e problematiche che sono molto meno remunerati.

Come nasce il soprannome Batman ? Nacque parecchi anni fa, per un cappellino che indossai con un mio compagno di squadra, ed attualmente per le varie maschere che ha mio figlio e con le quali giochiamo … diciamo che alla fine è stata una storia un po’ esasperata dal di fuori. Il personaggio mi piace, ho visto tutti i film, ma ripeto che è un discorso che riguarda più quelli che commentano i miei goal che il sottoscritto. Magari è un soprannome che piacerà a mio figlio quando sarà più grande.