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Pisa, Sogno di una Notte di Mezza Estate

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LETTERA APERTA A LUCCHESI

Pisa, sogno di una notte di mezza estate

Caro Fabrizio,
permettimi ­ se ti pare il caso ­ il tono amichevole della presente. Ti devo dei ringraziamenti e avrebbe poco senso rivolgerteli privatamente visto che i nostri rapporti racchiudono sempre aspetti pubblici, in dipendenza del nostro lavoro. Tu ed io, del resto, facciamo mestieri che hanno bisogno del pubblico, senza di esso non avrebbero senso. Dunque parliamoci pubblicamente.

Confesso che quando fu il giorno della tua partenza da Pisa credetti con malizioso distacco al proposito di tornare, presto, ad esercitare un ruolo dirigenziale nella società nerazzurra. Invece non erano parole circostanza, come quando si va a far visita ai parenti del defunto… No, erano parole sincere e prima ancora del tuo ritorno ne ebbi la certezza in altre circostanze e cioè tutte le volte che anche da lontano ci siamo sentiti per confrontarci sulle vicende del Pisa.

La tua è sempre stata una narrazione appassionata, qualche volta direi anche interessata, frutto dell’esperienza e di felici intuizioni. Che fosse interessata, nel senso migliore del termine, ne ho avuto conferma durante questa torrida estate che ti ha visto riavvicinarti, senza esitazioni, al tavolo in cui si discutevano i destini del Pisa. E mi è piaciuto, lo confesso volentieri, che nell’infuocata assemblea che voleva giudicare i tuoi propositi, tu sia rifuggito dai conformismi retorici, da quegli abusati ricorsi alla captatio benevolentia che usano i tromboni del grande barnum calcistico: “Sono qui perché amo questa città…” e via imbonendo. No, hai detto semplicemente che sei tornato per lavorare, per fare il tuo mestiere in una piazza di notevoli potenzialità. Grazie, l’eloquio asciutto è apparso sincero e intonato.

Mi ero ripromesso di tacere su quella tumultuosa assemblea. E lo farò ma lasciami una considerazione molto personale ­e che in quanto tale non ti coinvolge ­a proposito dei nostri rappresentanti istituzionali. L’assessore comunale Sanzo non era affatto convinto della bontà dell’operazione e ne avrà avuto i suoi motivi tanto che continua a promettere (?) di vigilare, monitorare e forse anche sospettare, dubitare, insinuare… E fa bene anche se i suoi riflettori sono rimasti a lungo spenti quando il Pisa rischiava il tracollo, la non iscrizione al campionato, e si prendeva un punto di penalizzazione in classifica.

Il sindaco, da parte sua, è rimasto defilato. E’ una posizione di tre quarti che gli riesce sempre bene. Ha spinto è vero ­per un cambio di gestione, quando ormai l’intera città lo richiedeva, ma è sempre apparso volutamente freddino facendosi scudo del dovere istituzionale di non interferire in una trattativa fra privati. Ma via, caro Marco, i pisani te lo avrebbero perdonato un po’ di sano fuoco della passione nella vicenda che riguardava le sorti della massima squadra di calcio della città…

Fine. Questo fa parte del recente passato, adesso siamo al presente. C’era da ricostruire una squadra (e una società) che si era persa nelle afose brume del Padule bientinese e da risollevare il morale di una tifoseria delusa, depressa e financo rassegnata a non sperare in un campionato da protagonista. Non sono un tecnico, ma ho qualche esperienza per dire che hai fatto un buon lavoro per tre ordini di motivi.

Il primo: sei fuggito dalla tentazione di insistere e provare con giovani privi di referenze e anche di altri di migliore pedigré ma che sarebbero venuti solo per essere valorizzati a vantaggio di se stessi e delle loro società di appartenenza.

Il secondo: non hai messo insieme le solite “figurine della Panini” venuta gente di sostanza, non ancora trentenne (unica eccezione Mannini), con alle spalle anche campionati vittoriosi nella nostra attuale categoria. La differenza è notevole e mi piace rappresentarla in modo figurato che spero non sia offensivo per nessuno. L’anno scorso il Pisa lo mise insieme Vitale, un manager che portava al collo catene d’oro che sembravano quelle delle ancore della Benedetto Brin. Quest’anno la squadra l’ha fatto un manager con il fazzoletto nel taschino della giacca. Due personaggi che si sono incontrati e rincorsi più volte in carriera: la catena e la pochette mi sono servite solo per rappresentare due diversi stili di vita e di mentalità. Speriamo anche l’esito sia diverso.

Il terzo motivo: sei stato finora fedele al proposito di patrimonializzare il Pisa. L’hai fatto ed era ora. I giocatori appena arrivati sono vincolati da contratti pluriennali, alla base di una programmazione che guarda non solo al domani ma anche al dopodomani. Questo significa avere il fiato lungo, tentare ora e subito la carta della promozione, ma in caso sfortunato poter riprovare la prossima stagione con pochi e azzeccati ritocchi.

Comunque, caro Fabrizio, proviamoci. Sei un dirigente che si è messo in gioco passando dall’altra parte del banco. Ora la partita si fa dura. Non ti mancano le esperienze per valorizzare il tuo lavoro, hai fatto fare al Pisa passi mediatici da gigante con l’assunzione di Rino Gattuso, hai soffiato sotto i carboni dell’entusiasmo con una campagna acquisti scoppiettante. Il popolo nerazzurro risponderà alla sua, quelle tristemente comparse la scorsa stagione. E’maniera. Lo vedrai nella campagna abbonamenti, che sarà la cartina di tornasole della ritrovata fiducia (e speranza) della gente. Lascia stare gli appelli e le previsioni, non ne abbiamo bisogno. Lo vedrai domani sera quando le luci dell’Arena si accenderanno sul volto dei calciatori e del tecnico, sentirai la brezza di una passione coinvolgente.

Ricordi la sera del dopo ­Latina? Se ci vorrai rivolgere un pensiero (e chi ti scrive se lo aspetta) adesso regalaci solo piccole promesse: un campetto per gli allenamenti della prima squadra perché è dignitoso che il Pisa ce l’abbia e riapri i cancelli dell’Arena ai tifosi anche nei giorni feriali. Il campo. Chi è rifiutato il lunedì non viene neppure la domenica… I giocatori e i tifosi sono il patrimonio di cui disponi, hai riacceso le nostre speranze dopo giorni difficili, ci hai restituito un sogno. Il sogno di una notte di mezza estate. Abbiamo il diritto di sognare.

Uno struggente pensiero e il vento della buona sorte accompagni te e i nerazzurri nella nuova avventura. Noi ci rivedremo, te lo dico approfittando del lirismo pucciniano, alla stagione dei fiori.

GIULIANO FONTANI

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7 Comments

  1. Roberto62

    05/09/2015 at 12:09

    Scusa Fabrizio se ti posso rispondere solo ora in merito al capitano che abbandona la nave ma VITALE da grado di capitano era stato degradato dal solito presidente che aveva allontanato o non confermato i vari DG precedenti tutti nomi importanti del mondo pallonaro mentre il vero colpevole era proprio lui stesso affidandosi a persone giuste o dopo poi togliere la possibilità di concludere il proprio lavoro tutto questo per la sua illusione di grande competenza nel mondo del calcio Comunque in questo momento di assoluta felicita la mia risposta non vuole essere polemica ma soltanto rimarcare un mio pensiero sperando di non avere più al comando della nostra gloriosa società un presidente dilettante e bugiardo un saluto a tutti quelli che avranno la voglia di leggermi PS dimenticavo torno da poco dal PISA POINT dove sono andato ad rinnovare per la mia ottava volta consecutiva l abbonamento siamo unici e grandi di nuovo ciao atutti e forza PISA

  2. Fabrizio

    02/09/2015 at 12:55

    Bellisaime parole da condividere in pieno!!
    Roberto62 per me Vitale è come il capitano che abbandona la nave prima del naufragio.
    Lucchesi ci ha SEMPRE messo la faccia e non ha MAI mollato nonostante il viperaio !!
    SEMPRE FORZA PISA

  3. il Garga

    02/09/2015 at 12:09

    come sempre GIULIANO ha dato dimostrazione della sua grande professionalità e non guarda in faccia nessuno quando c’è da criticare quanto a LUCCHESI lo ringrazio x aver riportato entusiasmo e la voglia di andare allo stadio

  4. paul

    02/09/2015 at 09:34

    caro giuliano ho sempre condiviso i tuoi articoli, diciamo che è un po come accendere la radio sulla stessa frequenza . Ritengo Lucchesi la persona in grado di dare una struttura societaria destinata ad avere un futuro, cosa che in questi anni,persi dico io, non è stata fatta . La professionalità e la competenza sono, secondo me, molto più importanti di eventuali personaggi dalle elevate disponibilità economiche ma deficitari dal punto tecnico societario-

  5. Bruno

    01/09/2015 at 17:19

    Ciao Giuliano ti devo fare i miei complimenti insieme al Gaggini sei il giornalista più competente e “schietto” che si occupa del “mio” Pisa. Grazie

  6. Roberto62

    01/09/2015 at 17:12

    CONDIVIDO buona parte di questa lettera mentre trovo sbagliato la critica a PINO VITALE per il semplice fatto che il suo arrivo fu subordinato ad avere carta bianca sulla gestione del mercato e della società in pratica non fu cosi dovendo subito combattere con un dilettantismo societario e un presidente bugiardo ed incapace vedi mancato ripescaggio e le sue critiche tecniche

  7. andrea elbano

    01/09/2015 at 16:48

    Bravo Fontani, hai incarnato il pensiero dei veri tifosi Pisani. Poco tempo fa, in piena crisi tecnico-societaria,postai una email di pura speranza ricordando i ricorsi storici che dopo la tempesta,( nel nostro caso una vera alluvione..)…. improvvisamente appare il sole!!….sembrerebbe proprio l’anno buono!!!

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