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Pisa Parma : Il Commento, Chi Sale, Chi Scende

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Pari e patta all’Arena Garibaldi fra Pisa e Parma in una gara dai toni agonistici assai elevati ma con poche emozioni da raccontare ; due squadre evidentemente stanche a causa dei ritmi folli imposti dal campionato in questo mese di febbraio si dividono la posta in palio e muovono la propria classifica, fattore questo da non disdegnare in un torneo giocato tutto sul filo del costante equilibrio.

PRIMO TEMPO. In casa neroazzurra torna dal primo minuto capitan Gucher e per la prima volta pure Benali parte dell’inizio, con Beruatto che si prende una giornata di riposo e con la coppia Puscas – Torregrossa in avanti ; nel Parma c’è il giovanissimo Turk in porta mentre in attacco tocca ad Inglese e Benedyczak con Vazquez a supporto. Fin dall’inizio la partita si trasforma in una gigantesca tonnara a centrocampo costellata da tantissimi errori in fase di costruzione della manovra, con i due portieri del tutto inoperosi e con i taccuini dei cronisti desolatamente vuoti.

Gli ospiti giocano con grande foga e chiudono ogni spiraglio nella propria metà campo inaridendo così le fonti di gioco di un Pisa che sembra avere nelle gambe le scorie della battaglia di Monza di sabato scorso ; tale situazione di stallo rischia però di venire modificata poco prima dell’intervallo quando Gucher mette in mezzo un bel pallone per la testa di Puscas che fa la sponda per l’accorrente Benali il quale a pochi passi da Turk non riesce a trovare la deviazione vincente.

SECONDO TEMPO. Mister Iachini si gioca immediatamente la carta Simy ed il gigante ex Crotone e Salernitana rischia di essere l’uomo della partita – complice anche un Parma molto più propositivo rispetto ai primi quarantacinque minuti di gioco – ed invece fallisce due clamorose palle goal : prima incorna debolmente da posizione ottimale il bel cross di Inglese regalando di fatto il pallone a Nicolas, poi riceve un pallone d’oro da un Correia che si era fatto tutto il campo in ripartenza e da zero metri mastica incredibilmente il più facile dei tap-in consentendo a Leverbe di salvare sulla linea la porta neroazzurra.

Ed il Pisa ? Mancano le forze a capitan Gucher e compagni, è evidente, e neppure i cambi decisi da mister D’Angelo riescono ad incidere sulla contesa ed a cambiare il film della partita ; c’è soltanto il tempo per recriminare su una trattenuta in piena area di rigore ospite ai danni del neo entrato Cohen, ma il tremebondo signor Abisso lascia correre il gioco senza neppure avvalersi dell’aiuto del VAR – che a questo punto c’è da capire quanto sia effettivamente utile se deve essere (non) usato in questo modo.

Finisce così a reti bianche un match che di certo non passerà alla storia per la sua spettacolarità ma che conferma una legge non scritta del gioco del calcio : quando non puoi vincere l’importante è non perdere. Ed il Pisa ha seguito questo teorema alla lettera.

CHI SALE. Vediamo quali sono stati i tre giocatori del Pisa che più si sono distinti nel corso del match.

MARIN. In una squadra con praticamente tutti gli effettivi con la spia della riserva accesa dopo pochi minuti di gioco il centrocampista rumeno è uno dei più in palla dal punto di vista fisico, come dimostrano i duelli anche rusticani che ingaggia con i vari Juric, Vazquez e Bernabé. Oltre a farsi valere in fase di interdizione prova ad alimentare la manovra offensiva dei padroni di casa, a dire il vero poco aiutato dai compagni di squadra che fanno una fatica immane a trovare spazi nella ragnatela costruita dai ducali ; nella ripresa andrebbe pure vicino al goal con un perentorio colpo di testa che fa fare un figurone all’esordiente Turk, ma l’ineffabile signor Abisso fischia un fallo che vede soltanto lui. Vederlo ringhiare in mezzo al campo con tale continuità e con tale intensità è sempre uno spettacolo.

NAGY. In una partita che per larghi tratti si gioca sulla linea mediana il giocatore ungherese ha il suo bel daffare per districarsi in spazi davvero angusti ma comunque ci riesce con buona costanza, riuscendo spesso a saltare la linea del pressing dei centrocampisti gialloblù ma trovando poco appoggio negli avanti neroazzurri, ben imbrigliati da Danilo e compagni. Nella ripresa, quando il Parma prende in mano il controllo delle operazioni, alza la linea Maginot davanti a Caracciolo e Leverbe e con i suoi improvvisi break prova a ribaltare il fronte (seppure con alterne fortune) ; anche lui è uno degli ultimi ad alzare bandiera bianca dal punto di vista fisico, confermandosi inoltre metronomo indispensabile nello scacchiere tattico disegnato da mister D’Angelo.

LEVERBE. La solita partita gagliarda in mezzo alla difesa neroazzurra al cospetto di avversari importanti e pericolosi ; decisivo nella ripresa quando si trova nel posto giusto al momento giusto e riesce con un mezzo miracolo a tenere fuori dalla porta dei padroni di casa il tap-in da zero metri di Simy – anche se la deviazione del gigante nigeriano non era certo di quelle irresistibili. Un intervento che vale un goal.

CHI SCENDE. Vediamo invece i tre calciatori neroazzurri che più hanno faticato in questa partita.

TORREGROSSA. Qualche giocata d’alta scuola (lontano però dalla porta difesa da Turk) e poco più ; partita complicata da disputare quella dell’ex Sampdoria, costantemente tallonato da Cobbaut e poco reattivo a livello fisico, situazione anche normale considerando lo scarso minutaggio concessogli in maglia blucerchiata nella prima parte della stagione. Inutile dire che da uno con il suo curriculum ci si aspetta molto di più, ma è anche vero che soltanto giocando il buon Ernesto può ritrovare il ritmo partita : lo aspettiamo con fiducia.

TOURÉ. Mister D’Angelo lo manda in campo per alzare il tasso tecnico e fisico del centrocampo neroazzurro ma per il gigante ex Vitesse non è un buon momento : sbaglia un sacco di appoggi niente affatto complicati e perde duelli che qualche mese fa avrebbe vinto ad occhi chiusi. Inizio di 2022 complicato per il centrocampista tedesco, al quale sembrano non riuscire più le cose che nel corso del girone di andata li venivano naturali ; anche dal suo recupero passano le fortune del Pisa in questo finale di campionato.

SIBILLI. Ogni volta che subentra a gara in corso ti aspetti che spacchi la partita, perché a questo ci ha abituato da settembre a questa parte ; ma contro il Parma la mossa non riesce, ed il giocatore partenopeo nonostante alcuni spunti davvero interessanti e nonostante un paio di serpentine dal coefficiente di difficoltà altissimo spesso si intestardisce nel portare troppo palla finendo così per fare il gioco dei difensori ducali. Le cose non migliorano quando prova il dialogo con compagni di reparto in questa occasione davvero poco ispirati.

H2o

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2 Comments

  1. michele

    09/03/2022 at 16:02

    E’ il miglior Pisa da molti anni e di salvezza non se ne discorre nemmeno. Noi tifosi dobbiamo essere contenti. Per andare in A bisogna fare lanci piu’ lunghi e tirare di piu’ in porta.

  2. Stefano

    24/02/2022 at 11:05

    Ingeneroso il commento su Sibilli. È entrato quando il Pisa era in affanno, cosa poteva fare. Torregrossa speriamo che si svegli, perché per ora va troppo piano. Con lui in campo si gioca in 10. Menomale che anche le altre squadre non corrono.

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