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Pisa, dal Biancoforno al Pandoro?

Contropiede

La vendita del Pisa è imminente, scrivono i siti e lo ripetono le televisioni locali. Ne sentiremo tante da qui alla fine del campionato e anche oltre, da quando il presidente Battini, la sera della sconfitta contro la Spal si abbandonò a uno sfogo dirompente: “Basta, non metterò più un centesimo nel Pisa, mi sento umiliato. Non mi telefonate, non mi cercate più…”.

 Il giorno successivo un rapido dietrofront, l’impegno onorato di pagare gli stipendi di gennaio e febbraio (ma da qui alla fine della stagione restano altri quattro mesi da remunerare…). Anche la promessa di non lasciare il Pisa a se stesso, di non dichiarare fallimento, di dare continuità alla gestione, anche se non venisse nessuno a dargli una mano, naturalmente con un programma fortemente ridimensionato. In questo contesto le cordate, vere o presunte, interessate al Pisa spuntano come i funghi dopo tre giorni di pioggia e tre giorni di sole. Una di queste, tra le più accreditate,  si cela sotto il Pandoro di Verona o, se preferite, sotto i colori del Chievo di Campedelli.
 Accade che il presidente del Pisa si rivolge, istituzionalmente, al sindaco Marco Filippeschi. Perché lo fa? Vuole sensibilizzare la città, vuole rendere più solenne il suo sfogo? Il sindaco ne parla ai suoi più stretti collaboratori, fra cui l’assessore allo sport Salvatore Sanzo, che è stato un campione di fioretto. Sanzo si consulta a sua volta con un suo amico, un imprenditore pisano che si è fatto largo nel mercato delle attrezzature per la scherma. Una piccola azienda che cresce, fino a diventare una delle prime produttrici e installatrici di pedane per la disciplina che fu di Sanzo. Un invito, un discorso, un focus sugli amici che potrebbero servire alla causa. E all’imprenditore pisano viene a mente un cliente importante, uno sportivo che ha legato il suo nome al calcio e alla scherma. E’ Luca Campedelli, capitano d’industria della Paluani, presidente del Chievo, ma anche campione italiano di scherma storica. Quando ha un po’ di tempo libero, calcio e pandoro permettendo, Campedelli scappa ad allenarsi nella palestra dell’Ordine delle Lame Scaligere.
 Così, domenica scorsa, dopo Chievo-Udinese, gli ambasciatori pisani parlano con Campedelli e sanno di avere in canna un colpo importante. Sanno che la collaborazione tra il Chievo e il Lumezzane, formazione di Legapro, è agli sgoccioli. E il Chievo, che è ormai una grande società di serie A, potrebbe aver bisogno di volgere lo sguardo altrove per giostrare i giocatori che non possono subito trovare posto in squadra a Verona.
 “E allora dai, Luca, prendi il Pisa…” Sanzo e il suo amico imprenditore non perdono tempo. La comune passione per la scherma è un ottimo viatico. E Campedelli si attacca al telefono, parla con il presidente del Lumezzane Renzo Cavagna. E qui sorgono le prime difficoltà. La collaborazione con il Chievo potrebbe anche finire ma qualcuno ha già fermato la sua attenzione altrove e cioè sul Venezia. Il presidente è un russo, il direttore sportivo fino alla scorsa stagione era quel Gazzoli che al Pisa verrebbe volentieri.
 Come finirà? I tifosi del Pisa sognano: dal Biancoforno al Pandoro della Paluani il passo è grosso. Ma anche le difficoltà da superare sono molte. Senza contare le intenzioni e i desiderata di Battini. Ma questo è l’antefatto. Il resto è da scrivere.
GIULIANO FONTANI
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4 Comments

  1. claudio

    28/04/2015 at 20:19

    Non sono tanto fiducioso. Ragazzi, alla fine rimarrá Battini, e speriamo che perlomeno continui azzeccando dei giovani per fare un campionato di mazzo classifica e chissá fare un colpaccio e salire in B. Poi non si sa mai….delirando…magari ci ripescano in B.

  2. Raimondi

    23/04/2015 at 19:47

    S’incomincia già a sentirne di tutti i colori; bimbi poi ci si rimane male; se ci sono interessamenti lasciamo lavorare chi di dovere senza voler fare per forza lo scoop.

  3. andrea elbano

    23/04/2015 at 17:45

    Non capisco …dovremmo diventare satelliti del Chievo??? …e perché????…..solitamente dopo una annata fallimentare si vince il campionato successivo(l’ultimo quando andammo in B, ma l’anno prima ci salvammo a stento…)basterebbe la sponsorizzazione dell’Aereoporto Galilei, il ritorno di Lucchesi e un allenatore “normale”…..come Menichini!!

  4. pico della mirandola

    23/04/2015 at 13:39

    Sicuramente l’amico Giuliano ha svelato e reso pubblico ciò che viceversa Massimo Marini ha voluto (??) tenere per se … Le vicissitudini degli anni scorsi inducono a tenere il profilo basso, comunque, come suol dirsi, “se son rose fioriranno ….”.

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