Il Pisa Siamo Noi

(Non) Pagelle Pisa Carrarese – Sulle Ali Della Fenice

Phoenix-5

Faccio subito pubblica ammenda : niente pagelle questa sera, per lo meno per quel che riguarda la forma canonica che siete abituati a leggere ogni settimana.

Niente pagelle come quattro mesi fa dopo la debacle di Carrara, dove scrissi che era inutile dare un 4 a tutti i giocatori in maglia neroazzurra – eccezion fatta per Gori – che erano stati triturati per novanta minuti di gioco dagli uomini di mister Baldini.

Il calcio, così come la vita, è un qualcosa di ciclico.

E grazie al goal di Izzillo si è chiuso un cerchio che aveva avuto la propria nascita proprio quell’infausto pomeriggio allo Stadio dei Marmi.

In quattro mesi si è passati dal punto più basso della stagione a quello più alto, con la concreta speranza di alzare l’asticella nei mesi a venire.

Questa sera si è visto tutto quello che una squadra di calcio deve fare per vincere una partita e per far innamorare di sé il proprio pubblico.

Tutto è funzionato alla perfezione contro un avversario di pari livello, come testimoniavano i 50 punti in classifica con i quali entrambe le squadre si presentavano all’appuntamento dell’Arena Garibaldi.

Ottima la tenuta difensiva al cospetto dell’attacco più prolifico del girone : Gori ha dovuto compiere un solo intervento degno di nota in pieno recupero.

Ottima la prova dei centrocampisti, perfetti nel dare ritmo ad una manovra offensiva che è stata costante per più di sessanta minuti di gioco e bravissimi a spezzare sul nascere le iniziative avversarie.

Ottima la voglia degli attaccanti di far male a Borra – migliore in campo per distacco nelle fila della Carrarese – e di dare una mano ai compagni nei pochi momenti in cui il pallone era fra i piedi della compagine ospite.

Ottima la gestione tecnica da parte di un allenatore che ha saputo plasmare un gruppo vivo e coeso e che ha saputo cambiare abito tattico alla sua creatura dopo gli innesti del mercato di gennaio ; per non parlare poi della bravura nel saper cambiare la gara in corso d’opera grazie alle sostituzioni che in questo 2019 si stanno rivelando sempre più decisive per le fortune neroazzurre.

Ottimo il lavoro della società, a cominciare proprio dal post sconfitta di Carrara quando venne blindata la posizione dell’allenatore e venne predicata ai quattro venti quella calma necessaria per uscire da un momento oggettivamente complicato.

Lavoro che poi è passato per un mercato di riparazione finalmente decisivo in positivo – e qui i meriti vanno al direttore sportivo Gemmi – che è andato a colmare le lacune che la squadra aveva dimostrato di avere nel corso del girone di andata : ne è venuto fuori un Pisa cresciuto a dismisura nella tecnica, nel temperamento, nell’esperienza, nella qualità.

Ma soprattutto elevatosi esponenzialmente sotto l’aspetto dell’autostima e della fiducia nei propri mezzi : i neroazzurri adesso sanno perfettamente di essere capaci di battere qualunque avversario si incontri lungo il cammino.

Ecco perché ho parlato di cerchio che si è chiuso con il goal di Izzillo : dalla Carrarese alla Carrarese si è passati dalle stalle alle stelle, dalla polvere agli altari.

E tale presa di coscienza merita solamente voti altissimi per tutti coloro che sono stati protagonisti di questo deciso cambiamento di orizzonte e di prospettive.

Mi piace pensare che dalle ceneri di quel pomeriggio da tregenda in terra apuana sia risorto un Pisa profondamente diverso, ad immagine e somiglianza di un’araba fenice che proprio quattro mesi fa iniziò a spiegare le proprie ali.

Ebbene, queste ali sono adesso diventate talmente possenti da riuscire a spazzare via qualsiasi ostacolo si pari dinnanzi a capitan Moscardelli e compagni.

E con la forza di queste ali, in sella a questo fiammeggiante essere mitologico che non conosce morte ma soltanto continua resurrezione, tutti i tifosi neroazzurri viaggiano verso un finale di stagione tutto da scrivere.

Con la fiducia nel cuore che da qui in avanti tutti gli avversari dovranno sudare le pene dell’inferno per riuscire a fermare il volo di un’araba fenice caratterizzata da un singolare piumaggio neroazzurro.

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