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Il Ricordo di Romeo Anconetani a Dieci Anni dalla sua Scomparsa.
- Updated: 03/11/2009
Ricorre oggi 3 Novembre la scomparsa del “Presidentissimo”, patron nerazzurro che dal 1978-’79 e fino al 1993-’94 regalò a tutta la città gioie e dolori sportivi. Chi Vuole lasciare un ricordo dell’ UNICO PRESIDENTE DEL PISA, può farlo commentando questo articolo.Qui di seguito un po’ di storia e di emozioni vissute con il Grande e Inimitabile Romeo Anconetani.
Sotto la guida del ‘grande Romeo’ il Pisa ritrovò la serie A, fece l’altalena con la B, dimenticò la serie C, vinse due Mitropa Cup, arrivò fino alla semifinale della Coppa Italia dove si arrese solo al grande Napoli di Maradona e Careca. Scoprì talenti per il calcio italiano e mondiale, Dunga e Simeone per fare degli esempi, e tentò anche di unire Pisa e Livorno con la pazza idea di una squadra chiamata Pisorno e con stadio da 40mila posti da costruire vicino a San Piero a Grado(Pisa). Sarebbe stato il suo ultimo miracolo sportivo ma questa fusione non trovò mai l’approvazione delle due tifoserie rivali da sempre e il sogno della suo Pisorno sfumò definitivamente un’estate di tanti anni fa quando portò il Pisa a giocare una partita di coppa Italia a Livorno visto che all’Arena Garibaldi di Pisa erano in rifacimento le tribune. In quella serata avvennero scontri tra i tifosi del Livorno e del Pisa e Anconetani capì che il suo progetto non poteva mai prendere corpo.
Ma di Romeo Anconetani, nato a Trieste il 27 ottobre 1922 e morto a Pisa il 3 novembre 1999, infinite sono le storie e le “leggende”. E’ stato un dirigente sportivo e imprenditore italiano.
La sua carriera come dirigente calcistico iniziò dalla squadra di Signa a livello dilettantistico. Successivamente si spostò a Prato negli anni dal 1953 al 1957 quando venne radiato per il sospetto indirizzamento di una gara. Successivamente, nel 1960 Anconetani ricevette una sorta di grazia e venne così riabilitato. Nel 1974 acquista la Lucchese, dove ricopre l’incarico di presidente sino al 1979, anno in cui acquista la società calcistica del Pisa Sporting Club (ora Pisa Calcio), portandola in pochi anni,come detto, dalla serie C alla serie A. Grazie a questa figura, storica per Pisa e per i pisani, la società toscana raggiunse i picchi della sua storia sportiva. Si fece la fama di mangia-allenatori cacciandone 22 in 16 anni.
Il presidentissimo (come veniva chiamato, non solo dai suoi tifosi, ma anche dalla stampa nazionale) era noto per il suo carattere vulcanico e lunatico ma anche per il suo intuito nell’ingaggiare giocatori semisconosciuti che sarebbero poi divenuti campioni. Leggendari furono anche i suoi riti scaramantici: celebri le scene in cui Anconetani scendeva in campo nel pre-partita, cospargendolo di sale per evitare rocambolesche sconfitte del Pisa (per una gara interna delicatissima contro il Cesena vennero addirittura cosparsi 26 kg di sale in tutto il campo) o quando portò l’intera squadra in pellegrinaggio al Santuario di Montenero.
Il grande merito di Romeo è stato quello di averci creduto sempre, anche nei momenti più difficili. Quante volte, infatti, portava il suo Pisa in ritiro a Volterra per preparare le sfide più delicate, quelle che non si potevano sbagliare perché volevano dire salvezza o promozione. Qualcuno le prendeva come punizioni. Ma Romeo i suoi ragazzi li trattava come figli e per loro cucinava pure, nel ritiro. A volte andava bene, ed era festa grande. Altre volte finiva male, ma c’era una certezza: Romeo era lì, al suo posto, pronto sempre e comunque a ripartire, con la sua voce immancabilmente roca, i suoi chili di sale pronti all’uso, la sua grinta da leone e un’infinita passione per il calcio e il Pisa.
Divenne famoso anche per aver creato, da precursore degli attuali procuratori, un archivio di 5.000 pagine con i dati di un numero enorme di calciatori. Si vide affibbiare il soprannome di “Mister 5%” per via di alcuni fortunosi trasferimenti in epoca pisana: Berggreen acquistato in Danimarca per 270 milioni di lire fu rivenduto alla Roma per 4 miliardi, Kieft pagato 760 milioni al momento di trasferirsi al Torino venne pagato 5 miliardi. Anche Dunga fu un affare, anche se in tono minore: acquisto a 700 milioni e rivendita alla Fiorentina ad un miliardo per un guadagno di trecento milioni.
Romeo Anconetani lasciò il calcio nel 1994, dopo il fallimento del “suo” Pisa per un buco di 27 miliardi di lire. Da quel momento Romeo iniziò un periodo di solitudine mediatica, abbandonato dalle istituzioni (anche se dal 1994 sino alla morte ha lavorato come osservatore del Milan), ma mai dai suoi tifosi, che lo salutarono per l’ultima volta allo stadio dopo la sua morte, nel novembre del 1999, sopraggiunta dopo una grave malattia. Pisa però, nonostante il fallimento del 1994 e la ripartenza dall’Eccellenza Toscana che segnò definitivamente la fine dell’era Anconetani, non dimenticò mai il suo amato presidente come testimonia lo stadio che porta anche il suo nome, “Arena Garibaldi – stadio Romeo Anconetani”.
Francesco di calambrone
29/11/2010 at 01:46
Da buon livornese mi ricordo bene di Romeo e del suo progetto pisorno e di quando veniva al bar civili a bere ir ponce vecchi tempi quelli che vedevano scontri fra pisani e livornesi ma sempre leali e dove al massimo ti poteva partire un dente o un occhio nero
Tempi in cui non si rischiava la vita e una passione era una passione no come adesso che la passione e’ moda e dove gli scontri vogliono dire vigliaccheria
Carlo
09/03/2010 at 23:25
Romeo Anconetani, come Costantino Rozzi, rimarrà l’icona di un calcio che purtroppo non c’è più…
Un calcio dove i numeri andavano da 1 a 11 ed in cui tutte le partite iniziavano alle 15.00 e alle 18.10 della domenica pomeriggio l’Italia sportiva si fermava.
Quanta nostalgia…
Fabrizio
06/11/2009 at 16:02
Un solo ricordo, eravamo a Marassi con mio padre ed un suo amico, ed eravamo senza biglietto per un Samp-Pisa mi pare del 1989.
Nonostante fossimo tifosi avversari ci fece entrare lo stesso in una gradinata Nord dimezzata per i lavori di rifacimento del Ferraris per Italia 90.
Grazie Presidente Anconetani ancora una volta.
Fabrizio da Genova
andrea
05/11/2009 at 00:31
che dire vorrei aver potuto vivere quei momenti…. quando gente come maradona, baresi e tanti altri grandi correvano affrontando la nostra armata di lottatori… che dire grazie davvero! ma torneremo sicuro che torneremo!
Michele
04/11/2009 at 17:54
grazie Romeo per le emozioni irripetibili….purtroppo dopo te…solo cialtroni….o quasi
Michele da Rosignano Solvay
stefano
04/11/2009 at 16:52
Dal presidentissimo dovrebbero prender spunto tuuti coloro che si siedono e
che siederanno in futuro sulla “sua poltrona”, nessuno mai riuscirà a fare quello
che ha fatto per noi pisani e pisa città. Il suo ricordo ci dà la forza di pensare positivo
anche in momenti bui come quello attuale…
Un Pisano vero
massimiliano
03/11/2009 at 21:35
Non credo esistan parole…..solo un inchino,doveroso e credo spontaneo da qualsiasi tifoso Pisano e non!!!
Romeo,ti ho visto dimagrito,sfinito poco prima della tua morte in un supermercato Pisano quando ero un giovane direttore in carriera….non scordero la stretta di mano e la commozione che mi prese……..non son credente,ma se esiste un dio mi auguro che che ti abbia riservato un posto in prima fila!!!…e mi raccomando non esonerarlo….
Ciao,ROMEO……un PISANO aime’trasferito a Solvay
antonio c.
03/11/2009 at 16:29
Romeo,
Unico Presidente,
Cuore di Pisa.
Indimenticabile personaggio di un calcio che non c’è più !
Per me,
che andavo da bimbetto nella sede di via risorgimento
a comprare il biglietto,
era un onore acquistarlo da Romeo.
Conservo il suo autografo con dedica l’anno della permanenza in A.
Ricordo i suoi sfoghi,
le sue urla a 50 canale,
la sua trasmissione “parliamo con romeo”
i suoi riti scaramantici …
avrei voluto vedere ora Romeo con i tornelli e le restrizioni del governo !
Lui che andava sotto la nord e chiedeva ai tifosi di stringersi per fare entrare quelli fuori
Lui che apriva i lucchetti dei cancelli
Lui che batteva nel muro giocatori viziati,
allenatori sgraditi o giornalisti faziosi !
Le sue trasferte a mille lire
i treni speciali
“quetto pita”
ti vogliamo bene Presidente !