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(Non) Pagelle Pescara Pisa

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Non credo di rischiare di essere tacciato per blasfemo se affermo che nel giorno del Venerdì Santo il Pisa ha vissuto in quel di Pescara la propria, personalissima Via Crucis.

Con il Delfino nei panni di uno spietato Ponzio Pilato e con lo stadio Adriatico una sorta di Golgotha post moderno.

Abbandonando per un attimo la metafora a carattere religioso e tornando al più frivolo universo calcistico c’è da dire che in terra abruzzese ha funzionato davvero poco in casa neroazzurra. Per non dire nulla.

Mister D’Angelo – a proposito, nemo propheta in patria, proprio come la scorsa stagione – si affida in larga parte all’undici iniziale che ben venti giorni fa si sbarazzava della SPAL preferendo non rischiare dall’inizio i recuperati dal Covid-19 ed il buon Sibilli reduce dal brutto infortunio di Chiavari di tre mesi fa.

Ma l’andamento degli ospiti è lento e prevedibile ed un Pescara sul ciglio del burrone si scrolla pian piano di dosso le evidenti paure iniziali e contro un avversario che viaggia a scappamento ridotto inizia a prendere campo e coraggio, passando in vantaggio a fine primo tempo grazie ad un evidente errore difensivo di De Vitis prima e Beghetto poi.

Sul goal di Galano i biancoazzurri costruiscono una ripresa fatta di difesa attenta e mortifere ripartenze, agevolate da un Pisa monoritmo che nemmeno gli ingressi in campo di Caracciolo, Vido e Sibilli riescono a rivitalizzare ; nel finale arrivano i goal di Machin prima e Busellato poi che rendono ancora più ininfluente la rete abbastanza casuale di Marconi.

Dopo che Gori si era prodigato in un paio di miracoli sulle bordate degli stessi Machin e Busellato, guadagnandosi così l’unica sufficienza piena fra le fila della formazione ospite ; per il resto male tutti, sia come singoli che come reparti, anche oltre a quanto possa dire il risultato finale.

Onestamente ha anche poco senso andare ad indagare in maniera pedissequa quali possano essere state le cause di questo tracollo al cospetto di una squadra che non vinceva fra le mura amiche da una vita ; certamente la lunga sosta e le prolungate assenze di giocatori importanti non hanno agevolato il compito di capitan Gucher e compagni.

Diventa poi stucchevole il solito refrain del guardare davanti o guardare indietro, visto che ognuno di noi in cuor suo ha le proprie convinzioni e le proprie aspettative : ogni settimana la classifica racconta cose diverse e forse il discorso “bisogna pensare di partita in partita” è molto più che un ritornello di circostanza.

Certo, il calendario che aspetta i neroazzurri sulla carta non è certo dei più morbidi, tutt’altro : a stretto giro di posta c’è da affrontare il lanciatissimo Lecce di queste ultime settimane ed un Chievo che al Bentegodi ha saputo costruire un autentico fortino, due impegni che richiederanno senza dubbio un Pisa ben diverso rispetto a quello visto contro il Delfino.

Ma è ormai risaputo che i neroazzurri difficilmente sbagliano due partite di seguito e che oltretutto riescono ad esaltarsi tanto più è forte l’avversario.

Aspettiamo quindi il Lunedì dell’Angelo prima di stracciarsi le vesti ed abbandonare prematuramente sogni di gloria : fra meno di settantadue ore sapremo con certezza se questa è stata o meno una Pasqua di Resurrezione per i colori neroazzurri.

Perché contro il lupo salentino il Pisa non avrà certo intenzione di fare l’agnello sacrificale, questo è poco ma è sicuro.

H2o

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One Comment

  1. Maurizio

    04/04/2021 at 20:36

    Tre goal dalla penultima e potevano essere 5, giusto non dare voti,sarebbe imbarazzantre, salviamoci in fretta e voltiamo pagina.

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